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Schreurs, Anna; Ligorio, Pirro [Ill.]
Antikenbild und Kunstanschauungen des neapolitanischen Malers, Architekten und Antiquars Pirro Ligorio (1513 - 1583) — Köln, 2000

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https://doi.org/10.11588/diglit.22612#0465
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VI. Antike Kunstwerke
in der Beschreibung Ligorios

A. Architektur

Neapel: Der Dioskuren-Tempel
(S. Paolo Maggiore)

Abb. 20 (Zeichnung, Fol. 23V: „II Tempio hora e consecrato a S.
Paulo Apostolo") und Abb. 23. (Zeichnung, Fol. 1691": Kapitell,
Gebälk und Grundriß der Tempelanlage)

Nr. 465

BNN, B.3, Fol. 32v:

Napoli. [...] et questo per molti secoli continui durö ad'imita-
zione de quel che nella grecia s'usavano dove anchora furono
bellissimi Tempij, et Thea tri et imagini colosse, dei quali in-
sino alhora se ne vegono alcuni fragmenti, tali altri nel portico
del Tempio delli Dioscuri, 0 vogliamo dire di Castore et de Polluce.
fnbricato da Tiberio Tarso liberto et procuratore delli clienti di
Augiisto, il quäle dedicö al Tempio et l'altare, opera veram.ente
mirabile dArchitettura tutta del marmo pario delP ordine corintho
composta, ove nel cui frontespitio dentro del Timpano erano le
imagini di Giove nel mezzo assedese nel suo trono conti suoi dioscuri
nei lati come suoi figliuoli; oltre all' altre imagini che vi sono.

Nr. 466
AST, Vol. 12, Fol. 22V-23V:

Napoli. Ancora a di nostri si vede il Frontispitio di un Tempio,
che fu molto diligentemente lavorato, del Marmo Massense
bianco, al quäle si montava, et questa parte anteriore d'ordine
Cornithio Exastylo, che serviva perlo Pronaon, 0 vogliamo dire
portico del Tempio Rotondo, fatto in forma d'uno Pantheon cioe
circolare et d'universale forma che comprende circolarmente il
significato universale dela rotondita del cielo et della Terra, lo quäle
fii dedicato a Iove immenso, sotto il Titulo delli figliuoli di love
Castore et Polluce altramente detti Dioscuri, secondo ci significano le
parole saitte nelfi-eggio nella tingua greca, che nella nostra lingua
significano: Tiberio lulio Tarso fece il Tempio alli Dioscuri,
nel colloquio della cittä, perla radunanza delli clienti et liberti
d'Augusto, de quali esso era procuratore, nella contribuitione,
de i commerci del Mare, a i quali dedicö il Tempio et PAltare,
et questo sona la sua sententia d'esse parole sono poste in due
righe con belli et grandi caratteri cosi.
TIBEPIOEIOY AIOETAPEOEAIOEKOYPOIEKAT-
HAITHI flOAEI TON NAONKAI TAEN TQI NAD.ll

ITEAArnNEEBAETOY A1IKAKY 9EPE
KAI KI I ITPOriOEEYNTK A F.XA EK TflN
NAIONKA6IEPEEN

Fu addunque per divotione et per commoditä di quelli che
conversavano il Mare per serviggio commune de Neapoli, et
per reverenza della Clientela Augustale, che teniva la Tutela
delli Dioscuri, i quali erano con Iove sculpiti nel Iano del Timpano
d'esso Frontispitio con akune statue dei Mari et dei Tritoni. percio
che essi duoi Fratelli Castore et polluce furono come scrive
Apollodoro figliuoli di Iove, et di Leda mogliere di Tyndareo.
[...] Aelia.no clice che i Dioscuri, cioe Castore et Polluce, erano formati
in due statue de giovani grandi, et midi senza barba, simile di volto:
haveano le ciamidi appicchate sule spalle, et haveano le spade, che
pennevano dalle ciamidi con Ii balthei, haveano l'haste ritte et insu le
quali si fetmavano Puno dalla destra s'appogiava, l'altro clala sinistra.

Fol. 231-: Ordunque a questi duoi Giovani [Castore et Polluce]
degli huomini fatti iddij et immortali fu dedicato il Tempio, et
il portico, i quali convenivano insieme, con la parte anteriore
quadrata, con la Rotonda, in sino acVhoggi di conservata, alla
Divina potentia sotto Titulo di San Paulo Tromba, d'essa Divinitä
et nella parte rotonda didentro haveva circuitione di Colonne. Fu
fatto nel buono tempo, quando si stimavano gli honorati modi
nelle forme degli edificij, et quando si facevavano di marmi
nobili, et di degna spesa, et questo per integritä che si conosca et
che habbi visto delli edificij antichi e lo primo, che visi mostrino le
ossei-oationi de le regole dArchitettura, per che veramente egli e
tutto composto de suoi membri che convengono nelVordine corinthio,
tanto le Spire, come nelli capitelli et nella scyma bene compartita,
per che quel buono architetto non ha confuse, come fanno gli altri il
corinthio col composito, et quanto si puote tacciare, quell Architetto
ho notato, che ha posti i Dentelli sotto alVOvoli, che non toccano i
Mututi, 0 Modigliani, per cio che per quel che Vitruvio, ne sarive e
falso, come havemo detto nelPordini.

La colonna e grossa di Diametro tutta di piedi tre, et minuti
quindici, alta nove volte la grossezza; il capitello alto quanto e
il diametro dell'vimo(?) scapo d'essa colonna, l'architrave e
altro duoi terzi d'essa grossezza. il Gregio altretanto, la scyma
poco meno dell'Architrave, si come mostrano le misure poste
nel disegno. la spira e alta la mita della grossezza della co-
lonna, et tra Zocco a Zocco piedi cinque et once sette et
mezzo et lo intercolumnio di mezzo e largo piedi cinque e
dita nove et tre minuti. Ordunque questo bello edificio, cosi
come si trova fragmentato si vede incontro della piazza di San
Lorenzo Martyre. Et per che causa i Neapolitani nella genti-
litia, veneravano i Dioscuri, credemo, che sia avenuto per che
essi veneravano Jove Tauro Re di crete come dice Eustathio.

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