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C A P O VII.
Dello scriuere, o sia imprmere caratteri
sulla Cera.
i’ Antichissimo il costume di scrivere, o lia d’ imprime-
iL re caratteri sulia cera. Si lufìngano non pochi di dimo-
fìrarlo colle parole di Plinio altrove mentovate, e che quì
fia d’ uopo di addurre di bel nuovo/ Mox & pri’vata (mo-
numenta ) lìnteis consici cgpta, aut ceris. Pugillarium en'tm
nsum suijfe ante Troiana tempora invenimus apud tìome-
vum.
Ma se noi Ieggiamo, come aitrove avvertimmo legger
non pochi, in Scbedis^ Ia prova non è convincente, poichè
ne attesta il Radero (a), che si formavano i pugillari non che
di tavolette, su cui fost'e stesa la cera, di sottili tavole d’ a-
vorio ancora, o di pietra oscura comunemente chiamata Ar-
defia^ e per lo più di tiglia,ma però anche di cedro,di bus-
so, e d’ altro simìle legno non poroso, e che agevolmen-
te si lascia ridurre sì lil'cio, che con facilità, e nitidezza,
si scriva su di esso. Si vegga il sopraddetto Radero, che
alquanto diffusamente ne tratta, e per altro non è difficile
a ritrovarne i riscontri ne’vecchi Autori (b').
Vi è, chi si lusinga provare 1’ antichità di tal costu-
me con V autorità di Ovidio ; poichè nel libro IX. deile
Metamorfosi parlando di Biblide così lasciò scritto(r).
Et meditata manu componit verba trementi :
Dextra tenet ferrum, vacuam tenet altera ceram.
Incipit, & dubìtat ; fcribit, damnatque tabellas :
Et notat, & delet..
Scripta foror suerat : visum eft delere fororem ,
Verbaque corressis incidere talia ceris.
E po-
( d) Annot. sopra Marziale Iib. XIV. Episram. 3 , c J.
( b ) Si vegga ciò che si è dctto nel Cap. V.
(r) Vers. 510.
C A P O VII.
Dello scriuere, o sia imprmere caratteri
sulla Cera.
i’ Antichissimo il costume di scrivere, o lia d’ imprime-
iL re caratteri sulia cera. Si lufìngano non pochi di dimo-
fìrarlo colle parole di Plinio altrove mentovate, e che quì
fia d’ uopo di addurre di bel nuovo/ Mox & pri’vata (mo-
numenta ) lìnteis consici cgpta, aut ceris. Pugillarium en'tm
nsum suijfe ante Troiana tempora invenimus apud tìome-
vum.
Ma se noi Ieggiamo, come aitrove avvertimmo legger
non pochi, in Scbedis^ Ia prova non è convincente, poichè
ne attesta il Radero (a), che si formavano i pugillari non che
di tavolette, su cui fost'e stesa la cera, di sottili tavole d’ a-
vorio ancora, o di pietra oscura comunemente chiamata Ar-
defia^ e per lo più di tiglia,ma però anche di cedro,di bus-
so, e d’ altro simìle legno non poroso, e che agevolmen-
te si lascia ridurre sì lil'cio, che con facilità, e nitidezza,
si scriva su di esso. Si vegga il sopraddetto Radero, che
alquanto diffusamente ne tratta, e per altro non è difficile
a ritrovarne i riscontri ne’vecchi Autori (b').
Vi è, chi si lusinga provare 1’ antichità di tal costu-
me con V autorità di Ovidio ; poichè nel libro IX. deile
Metamorfosi parlando di Biblide così lasciò scritto(r).
Et meditata manu componit verba trementi :
Dextra tenet ferrum, vacuam tenet altera ceram.
Incipit, & dubìtat ; fcribit, damnatque tabellas :
Et notat, & delet..
Scripta foror suerat : visum eft delere fororem ,
Verbaque corressis incidere talia ceris.
E po-
( d) Annot. sopra Marziale Iib. XIV. Episram. 3 , c J.
( b ) Si vegga ciò che si è dctto nel Cap. V.
(r) Vers. 510.