II
C A P O IV.
fàelle Foglìe , e Scorge cT oAlbero.
VEniam’ ora a quelle materie,di cui attesta Plinio es-
sersi comunemente serviti i privati, per iscrivervi so-
pra. Le foglie di Palma^ o come leggono altri di Malva
iurono la materia primieramente da essì scelta a tal uso.
Palmarum ( o se si vuole Malvarum ) folijs primo scripti-
tatum. Qual di queste due lezioni si debba anteporre, Mal-
varum, o pure Palmarum, io non saprei deciderlo; con_,
una disgiuntiva aut, o pur ftve par che si possa ritenere
r una e l’ altra, poichè se riguardiamo gli Orientali, po-
poli certamente più antichi degli Europei, avranno essì scel-
ti le palme, essendo in Oriente frequentissìme le Palme ;{e
poi ciò si riferisce a gli Europei , e specialmente agl’
Italiani, avranno questi scelte le malve, poichè rarissìme
presso di noi sono le Palme, usuali e comuni le Malve.
Ma chi vieta, che non sì congiunga con un’ & I’ una, e
1’ altra lezione, e si legga Malvarum, & Palmarum
quando ciò viene ( si può dire ) palesemente insegnato da
Isidoro •, il quale cosx lasciò scritto ( a)? jQuce genera li-
brorum apud gentiles certis modulis consiciebantur : breviore
forma carmina, atque episìolce. At vero bisiorice majore mo-
dulo fcrìbebantur, & non folum in ebarta, vel membranis,
fed etìam in (b) momentis Elepbantinis, textilibusque mal-
varum folijs, atque palmarum : cujus generis Cìnna sic me-
minit :
Huec tibi Areteis multum ìnvigilata lucernis
Carmina ^ queis ignes novimus aereos,
Lgvis in aridulo Malvce descripta libello,
Prufiaca vexi munera nav'tcula.
B z An-
(rf) Lib. Vl. delle Origini, o sieno Etimologie càp. Ii. de libris
confìciendts.
(/>) Credo che si debba leggere omentis : vale a dire negli inte-
stini acconcj in quella guilà, che usiamo colla pelle di capro:
ciò iostencndo la durezza degli intcstini d’ un Elefante.
C A P O IV.
fàelle Foglìe , e Scorge cT oAlbero.
VEniam’ ora a quelle materie,di cui attesta Plinio es-
sersi comunemente serviti i privati, per iscrivervi so-
pra. Le foglie di Palma^ o come leggono altri di Malva
iurono la materia primieramente da essì scelta a tal uso.
Palmarum ( o se si vuole Malvarum ) folijs primo scripti-
tatum. Qual di queste due lezioni si debba anteporre, Mal-
varum, o pure Palmarum, io non saprei deciderlo; con_,
una disgiuntiva aut, o pur ftve par che si possa ritenere
r una e l’ altra, poichè se riguardiamo gli Orientali, po-
poli certamente più antichi degli Europei, avranno essì scel-
ti le palme, essendo in Oriente frequentissìme le Palme ;{e
poi ciò si riferisce a gli Europei , e specialmente agl’
Italiani, avranno questi scelte le malve, poichè rarissìme
presso di noi sono le Palme, usuali e comuni le Malve.
Ma chi vieta, che non sì congiunga con un’ & I’ una, e
1’ altra lezione, e si legga Malvarum, & Palmarum
quando ciò viene ( si può dire ) palesemente insegnato da
Isidoro •, il quale cosx lasciò scritto ( a)? jQuce genera li-
brorum apud gentiles certis modulis consiciebantur : breviore
forma carmina, atque episìolce. At vero bisiorice majore mo-
dulo fcrìbebantur, & non folum in ebarta, vel membranis,
fed etìam in (b) momentis Elepbantinis, textilibusque mal-
varum folijs, atque palmarum : cujus generis Cìnna sic me-
minit :
Huec tibi Areteis multum ìnvigilata lucernis
Carmina ^ queis ignes novimus aereos,
Lgvis in aridulo Malvce descripta libello,
Prufiaca vexi munera nav'tcula.
B z An-
(rf) Lib. Vl. delle Origini, o sieno Etimologie càp. Ii. de libris
confìciendts.
(/>) Credo che si debba leggere omentis : vale a dire negli inte-
stini acconcj in quella guilà, che usiamo colla pelle di capro:
ciò iostencndo la durezza degli intcstini d’ un Elefante.