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C A P O XIII.
T&e caratteri, con cui fono fcritti i Codici. 'Dope
wver m'verati i capi, , donde Ji prendono
dsjseren^e de caratteri, ft parla della.
pnma dtjserenya , ^vale a dire
della diftribu%>ione di #•
ECcoci giunti a ciò, che credesi il più verace indizio»
della età de’ codici; cioè alla scrittura, e ai caratte-
ri. Si poisono in essi considerare varie cose , ma spez.iai=»
mente la distribuzione delle lettere, poscia la ior forma, in
terzo luogo le abbreviature, ed i nessi ; in quarto la in-
terpunzione, e il rimanente delle regole dell’ orto'grafia—.:
alle quali cose tutte si può giuliamente aggiungere il mo-
do di notare in ìscritto i numeri. Assai giovano codeste_^
cose.a rilevare , o almeno a prudentemente conghietturare
1’ età de’ codici, e delle scritture. Dissi a prudentemehtes
congbìettmare /’ età de’ codicì, poichè le regole che dare-
mo, non sono regole infallibili, che ci rendano certi, ma
solamente c’indicano alcuni, per cosl chiamarli, fonti di
prudente conghiettura.- e la ragione sì è, che queste rego-
le si fondano in una osservazione esperimentale, che ogni
secolo, siccome nelle altre cose tutte, così ancora nello
scrivere cangia costume . Pure tal osservazione ha 1
sue ( per così dirle ) eccezioni, essendosi osservato, che in
quel lècolo stesso, in cui comunemente si scriveva a uil.
modo, alcuni , benchè per ordinario assai pochi, hanno.
scritto in altra guisa , o sia perchè fossero più diligenti, o
più negligenti ancora degli altri ; o pure anche perchè a-
vessero imparato altrove à Icrivere: e ben si sa, che ogni
provincia ha una certa diyersa forma di caratteri alquan-
to
C A P O XIII.
T&e caratteri, con cui fono fcritti i Codici. 'Dope
wver m'verati i capi, , donde Ji prendono
dsjseren^e de caratteri, ft parla della.
pnma dtjserenya , ^vale a dire
della diftribu%>ione di #•
ECcoci giunti a ciò, che credesi il più verace indizio»
della età de’ codici; cioè alla scrittura, e ai caratte-
ri. Si poisono in essi considerare varie cose , ma spez.iai=»
mente la distribuzione delle lettere, poscia la ior forma, in
terzo luogo le abbreviature, ed i nessi ; in quarto la in-
terpunzione, e il rimanente delle regole dell’ orto'grafia—.:
alle quali cose tutte si può giuliamente aggiungere il mo-
do di notare in ìscritto i numeri. Assai giovano codeste_^
cose.a rilevare , o almeno a prudentemente conghietturare
1’ età de’ codici, e delle scritture. Dissi a prudentemehtes
congbìettmare /’ età de’ codicì, poichè le regole che dare-
mo, non sono regole infallibili, che ci rendano certi, ma
solamente c’indicano alcuni, per cosl chiamarli, fonti di
prudente conghiettura.- e la ragione sì è, che queste rego-
le si fondano in una osservazione esperimentale, che ogni
secolo, siccome nelle altre cose tutte, così ancora nello
scrivere cangia costume . Pure tal osservazione ha 1
sue ( per così dirle ) eccezioni, essendosi osservato, che in
quel lècolo stesso, in cui comunemente si scriveva a uil.
modo, alcuni , benchè per ordinario assai pochi, hanno.
scritto in altra guisa , o sia perchè fossero più diligenti, o
più negligenti ancora degli altri ; o pure anche perchè a-
vessero imparato altrove à Icrivere: e ben si sa, che ogni
provincia ha una certa diyersa forma di caratteri alquan-
to