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Trombelli, Giovanni Crisostomo
Arte di conoscere l'età de'codici latini e italiani — Bologna, 1756 [Cicognara, 2505]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28836#0043
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C A P O VI.

z''

2-7

De Itbri da Tlìnio , e da altri antichi chiamati
lintei , o Jta di Iwo j di que parimenti
sormati di Seta.

CHe gli antichi tal volta si servissero di libri, i qua-
li erano composti di lino, egli è infallibile. Oltre l’
autorità di Plinio addotta nel Capo I. di questa operet-
ta.* Mox & privata ( monumenta ) linteis consici c§pttuj :
lo indica abbastanza Marziano Capella, parimente addot-
to con quelle parole.- ( a ) Alij Carbafinis voluminibus com-
plicati libri : Vopisco ancora lo insegnò : (b) Et si his
contentus (dicendo) non sueris, lettites Gracos, libros etiam
ìinteos requtras, quos Ulpia tibt bibliotheca, cum 'voluerìs,
mmifìrabit : con ciò indicando 1’ antichità, ma insieme ii
disuso a’ suoi tempi di tal costume. Lo stesso agevolmen-
te potremo ritrarre da Tito Livio, di cui eccovi le paro-
le : ( c) Nìbil enim conjìat, nift in libros linteos utroque^,
anno relatum inter Magijìratus PrceseEli nomen. E poco do-
po:In tam discrepanti editione,& Tubero,& Macer libros
linteos auttores prositentur : Neuter, tribunos milìtum eo an-
no suisse, traditum a Scriptoribus antiquis dìjsimulat. Lici-
nio Itbros haud dubie fequi linteos placet.

Cosa fossero cotesti libri di lino, egli è alquanto in-
certo. Pure si dà a credere di perfettamente spiegarlo il
Guilandino così scrivendo: (d) Erant. vero librì antiquo-
rum lintei, non quales nofiri, qui & ipsi fme hafiratione^,
lintei dicendi sunt ,pro ut innotejcet, quando locum de cbar-

D z tis

(a) Lib. II. pag. 44.

( b ) In Anrelian .

( c ) Deca.de I. Iib. 4.’

( d ) Papyrus pag. so.
 
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