Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

DOI Heft:
Fasc. 1-4
DOI Artikel:
Toschi, G. B.: Lelio Orsi da novellara pittore es architetto (1511 - 1587)
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0050

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
14

G. B. TOSCHI

per dedurne conseguenze sicure, ed il Ricci che pose innanzi il nome dell'Orsi quale autore
del Ganimede solo in via di congettura incidentale, forse d'ora in avanti non la ripeterebbe.

ella Galleria di Modena al Ratto di Ganimede fa da cornice un grande fregio
ottagono, anch'esso tolto nel secolo scorso dalla volta d'una stanza della Rocca
di Novellara, trasportandolo su tela e perciò rendendo piana la superficie
concava su cui fu dipinto, con quale danno può facilmente pensarsi. Raffigu-
rava una specie di pergolato come quello della stanza di San Paolo del Cor-
reggio, come la volta del gabinetto ove trovavasi il Ganimede a Novellara,
quale ci è descritta dal Davolio, e come si proponeva di rappresentarne un altro l'Orsi
stesso nel casino di sopra, secondo la lettera di lui ripubblicata in questo articolo. Consta
d'un giro di sei larghe cartelle a cartocci e volute, incornicianti ogmuna un mascherone.
Le cartelle sono unite da sottili cornici architettoniche che lasciano fra loro degli spazi
aperti, ove si vedono dei tralci fogliuti di vite e dei rami o festoni con frutta che salivano
a formare il pergolato. Questa verzura, in due compartimenti dell'ottagono, occupa lo spazio
di due cartelle omesse, in luogo delle quali furono rappresentati due genietti ignudi che si
aggrappano alle volute e si perdono tra il fogliame, per modo che se ne scorgono solo di
sotto in su le gambe, il ventre e d'uno appena un po' di gola. I mascheroni non hanno
l'aspetto più usuale di volti grotteschi resi il più possibilmente orridi per bruttezza fanta-
stica, ma rappresentano tante teste di donna d'età e d'espressione diversa che vanno dalla
sg'uaiatezza delle vecchie alla modestia delle giovani dalle palpebre abbassate, coli'intermezzo
del riso giocondo e saputo della donna di mezza età. Il colorito d'una delle giovani, meno
sciupato che nel resto del dipinto, mostra quale doveva essere l'attraenza della decorazione,
quando le tinte conservavano ancora la freschezza originale.

Il Thode scrive di questo fregio che la tradizione sembra accertarlo dell'Orsi; ma, se
avesse potuto metterlo a confronto con le pitture da lui descritte, avrebbe forse lasciato
ogni dubbiezza, perchè in queste si vedono dei cartocci a volute con entro teste femminili
con espressione varia, che presentano stile e concetti identici a quelli di Modena. - Uno
stile e concetto analogo trovasi pure a Parma, in un frammento d'affresco presso la camera
del Correggio in San Paolo. Esso fu tolto dal palazzo detto del Giardino, e rappresenta un
bimbo ignudo che sta per scavalcare una balaustra aggrappandosi a due ricchi vasi reg-
genti un festone di fiori vivaci: il forte scorcio di sotto in su con cui sono rappresentati
balaustra, bimbo e vasi dapprima rende faticoso il comprendere l'insieme della composi-
zione, tanto più essendo frammentaria ; ma infine si capisce che il bimbo, accavalciato con
la gamba sinistra la cornice della balaustra, si aggrappa ai due vasi fra cui si trova per
tirarsi su e sorpassare l'ostacolo, e gli occhi vivaci, la bocca contratta e sorridente, il visetto
arrossato palesano lo sforzo nello stesso tempo che la gioia per la vicina riuscita. L'ardi-
tissimo scorcio del nudo, il giusto rapporto fra le parti in luce e quelle su cui uno dei vasi
proietta la sua ombra, il caldo e morbido incarnato delle guancie, la vivacità dell' espres-
sione fanno rimpiangere la perdita dell'affresco di cui faceva parte, e del quale si conserva
lì presso appena un altro piccolo avanzo rettangolare rappresentante il Diluvio.

Agii angoli inferiori del • rettangolo si vedono rappresentate sulla cima di due colli due
tende improvvisate con lenzuola legate ai nudi tronchi d'alberi, da cui la bufera ha schian-
tato i rami, e da quello di sinistra tenta divellere anche la tenda che un uomo nudo si
affatica a legare di nuovo: sotto le tende sono rifugiate persone seminude. Presso quella
di sinistra una donna si raggruppa a terra per coprire i suoi bimbi col proprio corpo: il
vento le ha strappato di dosso la veste paonazza che ora le svolazza di sopra. Viene dopo
un uomo nudo dalle membra scultorie, il quale, alzando ambe le braccia, si tiene sopra il
 
Annotationen