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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 1-4
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Schweitzer, Eugenio: La scuola pittorica cremonese (ricordo dell' esposizione d'arte sacra in cremona)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0092

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56

EUGENIO SCHWEITZER

Caratteristiche di Gianfrancesco sono il colore aspro, i grossi toni bianchi negli occhi
che paiono lagrimosi e stanchi. E sono appunto questi segni che c' indicano che è opera del
Bembo il quadro n. 32 dell'Esposizione, che porta l'indicazione: «Incerto». Vi è rappre-
sentata la Madonna col Bambino ed i Santi Rocco e Biagio; questi è vestito da vescovo,
ha guanti rossi, e si riconosce al suo simbolo, il pettine di ferro. San Rocco specialmente
ha quegli occhi piagnucolosi e strambi di cui ho parlato. Questo quadro, che è proprietà
del signor Angelo Camozzi, sta di mezzo fra la maniera di Altobello e quella del Bembo.

Il suo capolavoro è il quadro n. 6 dell'Esposizione; esso stava già in Sant'Angelo ed
è ora in San Pietro di Cremona; vi è raffigurata la Madonna che ha da un lato San Cosma
e il donatore, dall'altro San Girolamo e San Damiano. Tutta la composizione e la mossa
della Vergine e del Bambino sono ispirate dalla Madonna del baldacchino di Raffaello ; il
Bambino è quasi copiato. L'alto seggio della Madonna sta in una nicchia, ed il Bambino
volge lo sguardo verso il donatore, che, raccomandato da San Cosma, sta in ginocchio.
Sulla destra San Damiano sta in profilo tenendo aperto un libro ; fra lui e la Vergine sta
San Girolamo. Questa tavola fu dal Bembo dipinta per commissione della famiglia Prezagni,
ed ha un cartellino sul quale si legge: « Iohaes Francischus Bembinus Pinxit D.a Mes.
S. B. 2. 1524. ».

Quest' iscrizione ha qualcosa che la fa sembrare poco autentica, ma forse non si tratta
che di ritocco. Le figure in piedi sono disegnate secondo la maniera di Fra Bartolomeo.

Il Bembo è un maestro sviluppatosi veramente in mezzo al pensiero del Rinascimento.
Non si sa a chi si debbano attribuire le pitture di volta eseguite in tempera e che ora sono
nel South Kensington Museum di Londra. Esse provengono dal monastero della Colomba,
detta di Valverde, che sorgeva in via Belvedere, là dove ora è il palazzo Mina. Questo
convento era stato fondato da Bianca Maria Sforza o da sua madre Bona, che ne fu abba-
dessa. Per tradizione queste pitture erano attribuite a Bonifacio Bembo, ma lo stile già
avanzato esclude una tale ipotesi ed apparisce invece assai più probabile l'assegnarli a
Gianfrancesco Bembo, il che però sarebbe possibile solo nel caso che l'ordinazione non fosse
stata data dalla fondatrice del monastero.

Entro otto medaglioni sono raffigurate otto muse, parte sedute e parte ritte, mentre
Calliope ed Apollo sono dentro nicchie di differente grandezza, sotto le quali si trovano i
busti d'imperatori romani e di donne illustri. Nel centro del soffitto è una balaustrata
circolare alla quale s'affacciano figure come nelle pitture del Mantegna nella Camera degli
sposi a Mantova. Queste pitture a chiaroscuro hanno carattere spiccatamente ferrarese e
sembrano opera di un artista che lavorava secondo la maniera del Mantegna. Sopra una
delle pareti della sala decorata con questi affreschi era quella pittura coi Re Magi, che fu
anch'essa venduta.

Tutti questi dipinti, tranne due, che stavano nella sala D col nome di Galeazzo Campi,
erano nella sala E, nella quale erano poi anche altri quattro quadri di altre scuole.

N. 13. Incerto: La Madonna col Bambino; nello sfondo due angioli vestiti, in atto di
adorazione. Tutte le figure sono rappresentate di faccia su fondo d'oro. Il quadro appar-
tiene al conte Alessandro Calciati-Crotti di Cremona, e si dice che tempo addietro sia stato
spedito a Pietroburgo dopo essere stato attribuito ad uno dei sommi dell'arte.

N. 26 (fine del secolo xv). A quanto pare, è un'opera interessante, ma debole, del
Berg'ognone. La Madonna indica con un dito una pagina d'un libro aperto ; il Bambino,
dalla grossa testa, sta seduto su di uno sgabello e mangia ciliege; nello sfondo una fila di
case ed una piazza, dove sono uomini, galline ed un pozzo. Proviene dal Duomo di Cremona.

N. 30. La Madonna col Bambino. E una copia d'uno dei quadri di Francesco Francia
nella Pinacoteca di Bologna ed appartiene all'ing. Ettore Signori.

N. 31. La Madonna col Bambino, San Giovannino e Santa Caterina. Appartiene alla
contessa Albertoni di Cremona ed è esposto come opera di Galeazzo Campi (?). Io credo che
sia un'opera autentica del Bissolo.
 
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