L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna (3.1900)

PAOLO DI MARIANO MARMO RARO

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i cerei e l'eco del paese fluviale ripeteva, disperdendolo per l'aria tempestosa, il suono dei
canti e delle grida guerriere.

Volle Pio Secondo una memoria di tanto avvenimento, nel luogo. Fu la memoria un
tabernacolo retto da quattro colonne di alabastro venato ; sotto il tabernacolo, l'effigie mar-
morea del santo. Attese al tabernacolo, fece la statua Paolo di Mariano, marmorario.

ra Paolo da Roma, e suo padre Mariano era da Sezze, figliuolo di Puccio e
della gente Tacconi. In Sezze la famiglia di lui avea lunghi anni tenuto gli
onorevoli carichi e le dignità del comune.1 Rainaldo Taccone, ordinato milite
sotto il pontificato di Clemente Quinto, secondo rammenta un diploma dì
Folco di Villaret, fu nel 13 21 deputato oratore a procurare la pace tra gli
uomini di .Sezze Loffredo Caetani e Giacomo di Ceccano, ma questa veniva
solo giurata nel 1340 dal nobile uomo Francesco Taccone, sindaco della terra di Sezze, e
da Nicola, conte di Fondi, signore di Sermoneta e di Basciano. Fu quello stesso Rainaldo
maestro ostiario, e maestri ostiarii furono ancora i figliuoli di lui : Andrea, chierico della
camera papale, Sassone, canonico napolitano e rettore della chiesa di Sant'Angelo di Fortunala
nelle terre cassinesi. Probabilmente i disagi delle guerre e la vertigine degli uomini e delle
cose affrettarono la caduta della famiglia potente, forse anche Mariano apparteneva ad una
linea secondaria di quella; certo, nel 1451, egli, abbandonata la terra pingue delle vigne che
avevano allietato i conviti di Pompei ; in Roma, scarpellatore, lavorava con il figliuolo e con
Albino da Castiglione alle cappelle che Niccolò Quinto faceva edificare a piè del ponte
Sant'Angelo.

* * *

1 Paolo Romano Giorgio Vasari ha lasciate vaghe incomposte contraddit-
torie notizie.2 Innanzi tutto ne contesse la vita con quella di Mino del Regno,
artefice invero meraviglioso, se a Napoli condusse opere sempre ignorate, a
Montecassino tombe del secolo xvi e, in San Pietro, gli Apostoli di Paolo
Romano e quel sepolcro di papa Barbo, cui attesero insieme lo scultore
delizioso da Fiesole e Giovanni Dalmata, maestro di pieghe rocciose e
di drappi lucenti. Gli studi moderni hanno del tutto distrutta la fola, che trova tuttora
qualche ostinato credente. Un busto nel Museo di Berlino, quello di Nicola Strozzi, reca
la scritta: NICOLAVS DE STROZIS . URBE . A . MCCCCLXI. OPUS NINI; ora lo
Schmarsow, colpito dalla simiglianza del nome, gettava l'ipotesi dello scultore dal Regno.

1 Dominici Georgii Dissertatici Historica de Cita- su l'oltracotanza e la presunzione di alcuni artisti e
thedra Episcopali Setiae civitatis in Latio. Romae, 1727, su le conseguenze che essa può produrre. Delle ine-
typ. Mainardi. sattezze delle notizie del Vasari ci occupiamo diffu-

2 Un esame completo delle versioni date dal Va- samente caso per caso. Dopo il Vasari, non conosciamo
sari su la vita di Paolo Romano si ha nell'edizione nome di alcuno che abbia fatto una monografia com-
curata dal Milanesi (voi. II, pag. 647-655), che le pietà di Paolo Romano. Il Bertolotti, che nel Re-
mette a fronte e le correda di altre notizie. Nell'edi- pertorium jfur Kunstwissenschaft (1881) prima, nello
zione del 1550 la vita di Paolo Romano e di Maestro Archivio storico, archeologico, ecc. della città e pro-
Mino è svolta indiptudentemente da quella di Chi- vincia di Roma poi, la tentava, ci diede un'eccellente
menti Camicia e Baccio Pontelli, con la quale si trova ed ordinata raccolta di documenti, non una critica
invece unita nell'edizione del 156S, ed è preceduta artistica. Ad ogni modo la sua opera rimane sempre
da una lunga introduzione nella quale l'A. disserta di molta importanza, poiché riporta il testamento del