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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

DOI issue:
Fasc. 1-4
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Leonardi, Valentino: Paolo di Mariano Marmoraro, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0137

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PAOLO DI MARIANO MARMO RARO

101

Perchè non è affatto meraviglioso che il Perkins potesse credere Paolo uno degli scultori
più eccellenti dell'età sua: il valent'uomo giurava su le parole del Vasari, e ancora donava
a Paolo l'età di Matusalem e i sepolcri di Santa Maria in Trastevere ; ma che il Muntz,
proprio il Muntz, che ha il merito unico di avere aperto, primo, tanta luce nella storia arti-
stica di Roma, non creda possibile che il gagliardo sergente d'arme, forte scarpellatore da
Roma, abbia potuto mancare là dove errava il monaco soavissimo da Fiesole, è cosa che
in verità appare più incredibile che imperdonabile.

Bastava guardare. Perchè non v' è bisogno, come vorrebbe lo Gnoli, di correre sino al
ponte Sant'Angelo, dal quale al San Pietro non corre poi un'enorme distanza, per trovare
un altro termine di confronto, quando basta restar nella sacristia e osservare un po'attenta-
mente il Sant'Andrea che, sebbene incontestabilmente donato a Paolo Romano, pure non
è in vero un modello di gentilezza e squisitezza artistica. Se lo Gnoli avesse ben ricordato
la figura tozza del santo e le sue mani ed i suoi piedi, diffìcilmente si sarebbe affannato, da
quel critico acuto e storico coscienzioso che egli è, ad esercitare tanto la fantasia sino ad
intendere Pietro Barbo - - PAVLVS • VENETVS • PAPA ■ SECVNDVS — così neghittoso
di quella latina pompa d'iscrizioni e di lapidi che fa sorridere i nordici visitatori da lasciare,
a piè di statue compiute sotto il suo pontificato, lo stemma familiare del pontefice antecessore.
O che l'antico cardinal di San Marco, uomo così rubicondo, fosse tanto tenace nell'odio da
infliggere alla memoria di Enea Silvio tale insulto che allo spirito di un umanista doveva
sembrare ben più grave dello strazio che Sergio e la sua fazione fecero del corpo di povero
papa Formoso?

* * *

O, le statue di San Pietro e di San Paolo, che, lasciate sino al 1847
? all' ingresso della basilica, oggi si trovano nell'andito della sacristia
furon, pur troppo, compiute da Paolo Romano. Quand'anche qual-
che dubbio ci fosse rimasto, l'esame stilistico ed il confronto dei
documenti pubblicati dal Muntz e dal Bertolotti prima, la fortunata
scoperta di nuovi documenti più tardi, ci hanno assolutamente assi-
curato che le statue appartengono al Maestro, e ci permettono di
affermare che vennero compiute tra gli 11 marzo 1461, quando a
tale scopo veniva comprata una pietra da Donna Virginia Astalli,1
e quel gennaio del 1462, nel quale Paolo di Mariano era retribuito di joo ducati prò factum di
dite figure de marino cioè S. fiero e S. fattolo che sono aporre a pedelescale de sampiero. 2
Perchè, acquistata la pietra, Paolo fu pronto e rapido all' opera : ai 3 di aprile era già
pagato per una parte del lavoro nelle basi delle figure. Ancora ai 7 di ottobre attendeva
alle statue, se il registro della Segreta Tesoreria Vaticana, facendo menzione di lui, lo chiama
Paolo Romano marmoreo, il (piale fa a S. Sià San Pietro e San Pauolo di marmo.3 Poi, ai
26 di ottobre, tale maestro Battista da Roma è retribuito del bronzo per li perni che biso-
gnano a la figura de S. Paolo.4 Ai 15 di novembre Paolo Romano è pagato di tutto il
lavoro fatto fino a quel giorno nelle basi; ai 2 di dicembre incominciano le opere per sol-

1 Questo documento era stato già pubblicato, però 3 II documento si riferisce alla carica di sergente

non era mai stato letto, particolare del resto di nes- d'arme, che Paolo copriva, ed è riportato così dal

sima importanza, il nome del venditore della pietra, Muntz come dal Bertolotti.
che in tal caso era una donna (F. 1460-64, f. 32). 4 Ibid., f. 52 v.

1 Ibid., f. 84.
 
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