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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 1-4
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Leonardi, Valentino: Paolo di Mariano Marmoraro, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0141

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PAOLO DI MARIANO MARMORARO 105

EGLI angioli nella base del San Paolo il corpo, che si conosce di scorcio,
è ben proporzionato. Il volto è brutto; i capelli a fiamme, raccolti da una
funicella, coprono l'orecchio, del quale tuttavia nell'angiolo di sinistra si
conosce un lembo. La fronte, bassa, è limitata dal nastro, che a sua volta
è fermato da una borchia. La linea delle ossa orbitali è forte, forte la linea
degli zigomi, diritto il naso, tumide le labbra. Sul collo è palese lo sterno-
mastoideo : l'appiccatura delle spalle è morbida, le mani sono lunghissime,
fuori di proporzione: le dita adunche e rapaci con le falangi distinte. I
piedi, lunghi ed ignudi, non mostrano il malleolo, ma le dita degradano tutte unite, forse
perchè costrette da' lacci dello zoc-___________________

margini, uno de' quali si ripiega, HB j"\ .^jfr frj^frT . ^j^J

come quelli delle Vittorie romane H| ; j?\ ' /. i^T^"*Hr^J81' ''•' '''

negli archi di trionfo. L'abito è co- ''" ' ' ff\_ ' - ' «SS

tituito da una tunica che nel putto I H ^ ^_i>»^*^É^i»,'t ' "* f ."V* \MmKs^~:-':^j/- » ■ I

di destra si rimbocca sotto il nastro fi BH .^^LS*J_v*/JwiJr~ XIS.x ^* ^ ■

palese è la radiatura delle pieghe __I!______------—......—~

sotto il cingolo. Più in basso le ubs^ì^^ - "'

vesti, allargandosi, si stendono lungo fépg^-^^
il marmo della base, e sono per-
corse da pieghe profonde, stilizzate
su gli antichi modelli. La tunica,

Base della statua eli San Paolo, di Paolo di Mariano
(Sacristia Vaticana, Roma)

dalle maniche con alti orli, permette l'evidenza di una coscia, il mantello poi gettato dal
polso destro alla spalla sinistra, si attortiglia in pieghe frequenti.

* * *

L Muntz, riguardo alle basi e ai putti raffigurativi, sospetta che qui sia
avvenuta la sfida tra Paolo e Mino, che Vasari rammenta, ed attribuisce
a Paolo gli angioli alla base di San Pietro, a Mino gli altri. Le ragioni,
che egli lungamente espone nella Renaissance, 1 si riducono a queste
due : gli angioli alla base del San Pietro son condotti con uno stile
«fin et cadencé », che si avvicina a quello di fiorentini; quelli del
San Pietro, all'incontro, nudi, più forti, più mossi, ci portano diretta-
mente all'arte classica e alle forme di Paolo.

Lasciamo andare che il Muntz nella stessa Renaissance mostra di conoscere che Paolo
e Mino gareggiarono nel frontone di San Giacomo degli Spaglinoli e che quindi i due artisti
avrebbero dovuto impiegare quasi tutto il loro tempo nel dare ed accettare disfide, lasciamo
andare lo stile « fin et cadencé » del quale tanto abbiamo discorso più sopra, e parliamo un

1 F. I, pag. 376-377.

L'Arte. Ili, 14.
 
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