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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 1-4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0204

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MISCELLANEA

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tini, appartenenti ad un colonnato che decorava in-
ternamente l'abside e che è stato poi incastrato nel
muro.

A. Romualdi.

Per Venezia. - - Poiché il municipio di Venezia
intende di costruire il ponte su la laguna e di con-
giungere la città alfa terraferma, la Gazzetta degli ar-
tisti e il Comitato per la difesa del carattere artistico
di Venezia, promuovono un'agitazione perchè non
venga attuato il barbarico provvedimento che, alte-
rando tanta parte dell'incantevole caratteristica fisio-
nomia della città nobilissima, non gioverebbe neppure
a quelli interessi del commercio e del movimento eco-
nomico che si dice di voler tutelare. Ad iniziare la
propaganda, a preparare la lotta hanno, quanti in
Venezia conservano il culto dell'arte, deciso, in at-
tesa di meglio, di pubblicare un numero straordinario
della Gazzetta degli artisti e di raccogliere in esso il
giudizio e la protesta di quanti onorano l'arte, la let-
teratura, la scienza. Coloro che vorranno inviare scritti
o adesioni, potranno rivolgersi alla Gazzetta degli ar-
tisti, Venezia, San Luca, Corte del Teatro, 4613.

Notizie dee Piemonte e della Liguria.

Esposizione fotografica. — A pochi giorni di di-
stanza Torino ha veduto seguirsi all'esposizione dei
quadri del compianto Quadrone la mostra fotografica
italiana. Non è mio compito discorrere partitamente
di essa, nè osservare se, corrispondendo alle zelanti
cure del Comitato promotore, presieduto dal cavaliere
E. Sambuy, rappresenti lo stato moderno della ripro-
duzione fotografica. Dei grandi gruppi di fotografie a
soggetti «umani», di panorami lontani e vicini, di
scene marine ed alpine — quest'ultimo specialmente
rappresentato in modo, mirabile — non posso occu-
parmi : solo accennerò a quelle raccolte che hanno
qualche interesse dal punto di vista della storia del-
l'arte. Le sale della Permanente sono ampie e bene
illuminate, ma pure la necessità di collocare in vista
migliaia di fotografie più o meno banali ed insignifi-
canti, aveva relegato a grande altezza alcune di quelle
più interessanti il nostro studio ; come anche la con-
venienza di tener distinti i vari espositori aveva por-
tato alla dispersione del materiale nelle varie sale della
mostra.

Ricordo anzitutto, a titolo d'onore, l'Unione degli
escursionisti, che dalle gite attraverso ai luoghi più
celebri della regione piemontese raccoglie una discreta
messe di ricordi artistici.

Molti dei castelli piemontesi, molte chiesette dimen-
ticate sono rappresentate in quella serie, e le grandi
e belle riproduzioni del Richard di Parigi, col suo
Verascope, sono lì a dimostrare quali frutti per l'in-
segnamento e per l'illustrazione dei monumenti si

possa ricavare anche da piccole ma nitide fotografie,
quali può, senza grave incomodo, raccogliere un viag-
giatore per mezzo dei piccoli e perfezionati coaak mo-
derni.

Cito alcune fotografie di castelli saluzzesi ed albensi
del sig. Peyrot e la bella serie del Sambuy che ha
riprodotto i vari castelli valdostani, dedicando molta
attenzione al mirabile maniero di Verrès, riprodotto
con grande ricchezza di particolari ; accanto a lui ri-
cordo il veterano della fotografia monumentale pie-
montese, l'avv. Secondo Pia, che è già noto in tutte
le mostre fotografiche e che alla presente ha dato,
oltre alla fotografia di quel discusso monumento che
è la Ss. Sindone, della cappella del Sudario di To-
rino, la riproduzione completa delle sculture dell'arco
romano di Susa, che sarà ornamento insigne dell'opera
illustrativa del prof. e. Ferrerò.

Un interessante complesso è quello delle vecchie
case rustiche piemontesi del sig. Alberto Grosso, che
ha raccolto molti di quegli elementi che servirono di
modello al borgo medievale di Torino ; come anche
mi piacque la raccolta della Torino che scompare, del
sig. Gabinio, che illustra quelle parti della vecchia
capitale sabauda sacrificate al piccone demolitore, e
specialmente la casa del Vescovo o dei Romagnano,
che sarà tra breve distrutta.

L'Accolti ed il Cantù hanno pure soggetti artistici,
e così anche il Santini, che ci offre una serie di mo-
numenti pinerolesi, tra i quali la casa dei principi
d'Acaia, in tempo poco lontano restaurata.

Il conte Amedeo di Rovasenda e del Melle ha una
serie egregia di monumenti ; non solo , ci ha dato il
castello della sua famiglia, insigne esempio dei castelli-
villa della fine dell'età feudale, ma ci offre monumenti
meno noti e pure tanto interessanti, come il fiero Ca-
stel Covone, sopra Finale, le belle tavole della chiesa
di San Riagio di Finalborgo, attribuite ad ignoto lom-
bardo, forse il Fazolo, ed altri ricordi di peregrinazioni
artistiche. Il Vochieri, nome caro agli studiosi, ci dà
l'esempio dell'aiuto che può venire alla illustrazione
di una contrada dall'opera paziente di un fotografo
che nello stesso tempo sia abile alla riproduzione in-
grandita dalle sue prove ; una bella serie di monu-
menti baresi e della Terra d'Otranto offre elementi
di studio per lo storico dell'arte, come per il prei-
storico.

Il conte ing. Giovanni Sanvitale ha eguagliato i più
egregi professionisti italiani ed esteri con le sue ripro-
duzioni di opere d'arte fatte col metodo eli gome bi-
cromate; la Madonna del Francia e quella del Parmi-
gianino hanno conservato nelle sue riproduzioni la mira-
bile freschezza dell'originale.

Come riproduzioni di quadri sono da ricordarsi
quelle dell'avv. Guaimi, che ci presenta 10 quadri del
Quadrone; Sambuy, che ci dà vari quadri del Grasso,
riprodotti con i migliori processi artocromatici.
 
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