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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 1
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Pittaluga, Mary: Eugène Fromentin e le origini de la moderna critica d'arte, [1]
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MARY PITTALVGA

* & *

Se gli effetti di una multiplicità di criteri direttivi ne la Pittura veneziana si pale-
sano evidenti e distinti, è pur vero che in qualunque circostanza, l'uno o l'altro di essi
prevalga, permane a quella critica, fisso, un carattere da quelli indipendente: il carattere
letterario, t ome ad esso lo Zanetti ami indulgere, rileva specialmente chi consideri il
modo con cui egli tratta il dipinto dal punto di vista compositivo. Noterà questi, anzi-
tutto, come il Veneto, al pari d'ogni scrittore d'arte del Sei e Settecento, scambi indiffe-
rentemente i termini d'invenzione e di composizione, mancando in lui, come in tutti,
nonostante l'inesauribile precettistica academica, l'esatta coscienza del significato di
ciascuno di essi; poi, noterà come egli intenda, per invenzione e per composizione, essen-
zialmente la materia del soggetto, in quanto è illustrazione.

Soltanto per Tiziano Io Zanetti s'abbandona a considerando generali su la capacità
inventiva e compositiva: egli celebra la nobile semplicità, la sincera naturalezza d'aggrup-
pamento, la grazia, lo spirito vecelliano, nè risparmia lodi a l'estensione, a la forza, al
pittoresco entusiasmo, che mai non eccede, per Tiziano, in eccessi, serbando invece gran
rispetto de le leggi d'unità compositiva e d'armonia dilettevole; conclude che l'ispira-
trice sola di un gusto cosi fine sia la natura.

Dinanzi a le singole opere, poi, i rilievi divengono particolarissimi: così, del S. Seba-
stiano de la Vaticana: « Sei figure tutte in piedi, tutte ugualmente poste in pietose, puris-
sime attitudini, siccome a' Santi si conviene, è meraviglia come bene siano composte,
diversificate e situate, secondo i gradi e le dignità, senza affettazione o durezza. San Nic-
colò... è vestito degli abiti sacerdotali, e sta guardando in gesto grave e divoto, la gloria
in cui è dipinta la Madonna, con due bellissimi angioletti: (e in nota: nella testa eli questa
figura ritrasse Tiziano evidentemente l'antico Laocoonte) S. Caterina gli sta dappresso,
in atto molto grazioso, nobile e modesto. S. Pietro da l'altro lato, in aria apostolica,
s'aggruppa molto bene con le altre figure. S. Francesco, che vicino ha S. Antonio, ab-
braccia divotamente la sua croce, mirando la Vergine; e S. Sebastiano, finalmente, se
ne sta da un canto, come fosse legato per martirio. Questa figura fu sempre lodata da
ognuno, e il Vasari specialmente l'esalta... ».' Segue il famoso giudizio del Vasari, che
s'è visto accettato e ripetuto, quasi letteralmente, da tutti gli scrittori d'arte.

È palese che lo Zanetti, se si eccettui l'assai semplice apprezzamento circa l'aggrup-
parsi bene di S. Pietro con le altre figure, non abbia, in tutto il passo, un rilievo mera-
mente critico. Le figure sono descritte, una ad una, ne la specialità tradizionale degli
attributi; una ad una sono rilevate le diverse espressioni psicologiche; e l'identifi-
cazione de la testa di S. Nicolò con quella del Laocoonte mette in luce l'aspetto classi-
cista di quel concetto d'arte.

Più complesso, ma ispirato ai medesimi criteri, è il giudizio circa la Madonna
Pesaio. Dopo la descrizione, non priva di qualche singoiar rilievo dì colore, il cri-
tico si sofferma particolarmente sulla «semplicità artifeziosa del comporre tizianesco» —
e scrive: « Le figure de' Signori, tutte poste quasi in una stessa azione, e vestite d'un abito
medesimo, divote tutte con gravità e decoro, era cosa assai difficile l'aggrupparle in-
sieme con quella discreta varietà, e sempre vera, di cui usò quivi Tiziano ».2

Se la difficoltà d'aggruppamento di molte figure avrebbe potuto esser studiata con
effetti altamente critici, lo Zanetti non sa approfittarne, spegnendo in sè ogni pura ini-
ziativa, con consueli riferimenti a la varietà, a la verità, ecc.

Lo stesso dicasi per la « buona composizione pittoresca » del Martirio di S. Pietro,
con la qual tavola specialmente, lo scrittore vuole provare « se Tiziano, come diceasi

1 Pitt. venez., 1. II, pag. 148-49.

2 Pitt. venez., 1. II, pag. 152.
 
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