EUGÈNE FROMENTIN E LE ORIGINI DE LA MODERNA CRITICA D'ARTE Si
la cosa d'arte, la qual rimane spoglia d'ogni accidentale rivestitura, priva d'ogni consueto
significato, ha il più alto valore critico — essa annunzia la critica stilistica.
11 Delacroix per il Rubens rivela i limiti de le sue attitudini critiche, che ne la
pittura del Fiammingo trovan l'eccitamento più conforme.
Ancor sul finir del '57, il Maestro, ormai celebratissimo, studiando il problema
del grande colorismo, meditava sul Rubens e su Tiziano: « Il est difficile de dire quelles
couleurs employaient le Titien et le Rubens pour taire ces tons de chair si brillants
et restés tels, en particulier ces demi-teintes, dans lesquelles la transparence du sang sous
la peau se fait sentir malgré le gris que toute demi-teinte comporte... — e conclu-
deva: « Te suis convaincu pour ma parte qu'ils ont mèlé... Ics couleurs les plus bril-
lantes... » 1 — se s'intenda l'espressione « mèlé » per « giustaposto » (e tale significato
l'autore le dà), non si può pensare che il Delacroix, attraverso il Rubens, sia giunto a l'in-
tuizione del divisionismo, anche criticamente? « Differentia colorum alterna vice sese
excitante »: 2 così.
« Couleur — de sa superiorité ou de son exquisivité... sous le rapport de Teff et
sur l'imagination »: 3 ecco la sintesi de la concezione pittorica del Maestro romantico
— anzi, de la concezione del romanticismo stesso.
Se, per ipotesi non assurda, il Delacroix avesse voluto disporre lo spirito, a sistema-
tica, complessa riflessione circa l'opera di qualche colorista, non avrebbe potuto non
giungere a effetti del più alto significato critico — gl'indizi del Journal ne danno si-
cura garanzia.
Non si devon ricercare nel Journal vere e proprie trattazioni di critica d'arte.
Il Delacroix non ha saputo farne — e, se tentò, non riuscì quasi mai a sottrarre
la schiettezza intuitiva a l'influsso degli elementi extracritici tradizionali. Chè, se
l'eterno sentimentalismo novellistico s'esplica subito, non appena egli faccia un'opera
d'arte, esteso, singoiar oggetto di studio, con quell'esplicarsi non può non riapparire,
fatalmente, quell'insieme di caratteri, che la sua coscienza teoricamente rifiuta.
S'avvera così, nel Delacroix, il fenomeno contrario a quello consueto nei migliori
scrittori d'arte preromantici: questi, partiti tutti, chi più, chi meno, da un complesso
di teorie academiche, giunser qualche volta, indotti da singoiar capacità intuitiva, a
risultati sufficientemente sereni — quello, forte di libere teorie, di felicità d'intuizione,
non seppe sempre evitare, per incoerenza assurda di giudizio, effetti d'academismo.
Nel Journal occorre quindi rintracciare le idee artistiche, più che le conseguenze
critiche di esse.
Tn quelle pagine l'autore ha costantemente significato, attraverso una riflessione
quotidiana di più che quarantanni, che l'arte non si risolve in forme di « conoscenza
concettuale», nè d'« emotività sentimentale », " nè d'imitazione naturalistica. Rispetto a
tale criterio specialmente, cui le tendenze artistiche del tempo davan singoiar valore,
egli assume l'atteggiamento del più definito antagonismo.
La natura è pretesto d'arte, agli occhi suoi — e, se natura supinamente si subordina
a l'esplicazione de la potenza imaginativa, non può non derivar a l'arte, da un lato, li-
bertà sconfinata, da l'altro, mancanza assoluta di fini extrartistici: l'arte mira ad espri-
mere se stessa.
Così, quanto, prima de l'Ottocento, era stato sporadico intuito, da cui soltanto
poche volte, e saltuariamente, s'eran tratte conseguenze critiche, diventa, per il roman-
tico pensatore, punto di partenza d'attività artistica e critica. Esso assume, come s'è
1 Journal, 1857, voi. Ili, pag. 297-98. 3 Journal, 1857, voi. Ili, pag. 253.
8 Plinio, Naturalis Historia, XXX, 5, 11.
L'Arte. XXI, u.
la cosa d'arte, la qual rimane spoglia d'ogni accidentale rivestitura, priva d'ogni consueto
significato, ha il più alto valore critico — essa annunzia la critica stilistica.
11 Delacroix per il Rubens rivela i limiti de le sue attitudini critiche, che ne la
pittura del Fiammingo trovan l'eccitamento più conforme.
Ancor sul finir del '57, il Maestro, ormai celebratissimo, studiando il problema
del grande colorismo, meditava sul Rubens e su Tiziano: « Il est difficile de dire quelles
couleurs employaient le Titien et le Rubens pour taire ces tons de chair si brillants
et restés tels, en particulier ces demi-teintes, dans lesquelles la transparence du sang sous
la peau se fait sentir malgré le gris que toute demi-teinte comporte... — e conclu-
deva: « Te suis convaincu pour ma parte qu'ils ont mèlé... Ics couleurs les plus bril-
lantes... » 1 — se s'intenda l'espressione « mèlé » per « giustaposto » (e tale significato
l'autore le dà), non si può pensare che il Delacroix, attraverso il Rubens, sia giunto a l'in-
tuizione del divisionismo, anche criticamente? « Differentia colorum alterna vice sese
excitante »: 2 così.
« Couleur — de sa superiorité ou de son exquisivité... sous le rapport de Teff et
sur l'imagination »: 3 ecco la sintesi de la concezione pittorica del Maestro romantico
— anzi, de la concezione del romanticismo stesso.
Se, per ipotesi non assurda, il Delacroix avesse voluto disporre lo spirito, a sistema-
tica, complessa riflessione circa l'opera di qualche colorista, non avrebbe potuto non
giungere a effetti del più alto significato critico — gl'indizi del Journal ne danno si-
cura garanzia.
Non si devon ricercare nel Journal vere e proprie trattazioni di critica d'arte.
Il Delacroix non ha saputo farne — e, se tentò, non riuscì quasi mai a sottrarre
la schiettezza intuitiva a l'influsso degli elementi extracritici tradizionali. Chè, se
l'eterno sentimentalismo novellistico s'esplica subito, non appena egli faccia un'opera
d'arte, esteso, singoiar oggetto di studio, con quell'esplicarsi non può non riapparire,
fatalmente, quell'insieme di caratteri, che la sua coscienza teoricamente rifiuta.
S'avvera così, nel Delacroix, il fenomeno contrario a quello consueto nei migliori
scrittori d'arte preromantici: questi, partiti tutti, chi più, chi meno, da un complesso
di teorie academiche, giunser qualche volta, indotti da singoiar capacità intuitiva, a
risultati sufficientemente sereni — quello, forte di libere teorie, di felicità d'intuizione,
non seppe sempre evitare, per incoerenza assurda di giudizio, effetti d'academismo.
Nel Journal occorre quindi rintracciare le idee artistiche, più che le conseguenze
critiche di esse.
Tn quelle pagine l'autore ha costantemente significato, attraverso una riflessione
quotidiana di più che quarantanni, che l'arte non si risolve in forme di « conoscenza
concettuale», nè d'« emotività sentimentale », " nè d'imitazione naturalistica. Rispetto a
tale criterio specialmente, cui le tendenze artistiche del tempo davan singoiar valore,
egli assume l'atteggiamento del più definito antagonismo.
La natura è pretesto d'arte, agli occhi suoi — e, se natura supinamente si subordina
a l'esplicazione de la potenza imaginativa, non può non derivar a l'arte, da un lato, li-
bertà sconfinata, da l'altro, mancanza assoluta di fini extrartistici: l'arte mira ad espri-
mere se stessa.
Così, quanto, prima de l'Ottocento, era stato sporadico intuito, da cui soltanto
poche volte, e saltuariamente, s'eran tratte conseguenze critiche, diventa, per il roman-
tico pensatore, punto di partenza d'attività artistica e critica. Esso assume, come s'è
1 Journal, 1857, voi. Ili, pag. 297-98. 3 Journal, 1857, voi. Ili, pag. 253.
8 Plinio, Naturalis Historia, XXX, 5, 11.
L'Arte. XXI, u.