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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 3
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Pittaluga, Mary: Eugène Fromentin e le origini de la moderna critica d'arte, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0183

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EU GÈNE FROMENTIN E LE ORIGINI DE LA MODERNA CRITICA D'ARTE 157

* * *

III. Si vuol ora veder la posizione del Fromentin dinanzi a problemi critici, che
non investigano il fatto artistico, in quanto è opera singola e concreta; ma lo investi-
gano specialmente ne le sue relazioni con fatti anteriori e collaterali; ossia studiano la
storia de la « scuola » cui esso appartiene.

L'indagine di tale aspetto (sia pur esso un'astrazione, come ogni altra del genere)
non può non dar modo di conoscere quale fosse la preparazione culturale de l'autore
dei Mattres, e la sua attitudine a risolver questioni di carattere generale.

« Si j'écrivais l'histoire de Rubens ce n'est point ici que j'en écrirais le premier
chapitre: j'irais saisir Rubens à ses origine.?, dans ses tableaux àntérieurs à 1609... mais
songez que je feuillette un imperceptible fragment de cette ceuvre immense. Des pages
détachés de sa vie s'offrent au hasard je les accepte ainsi... »' scrive il Fromentin in
una de le prime pagine dei Mattres: e, se rivela una certa incoscienza de le proprie atti-
tudini, esplica, nondimeno, il convincimento che la storia di un artista abbia la sua traccia
essenziale ne l'evolversi de la sua arte — che reciprocamente, tale evoluzione venga sol-
tanto del tutto spiegata attraverso una visione storica.

Il museo di Bruxelles 1 è detto, nei Mattres, « une préface » al gran libro de la storia
de la pittura fiamminga: storia quanto mai capricciosa, romanzesca, che s'interrompe
e si riallaccia, e che trova, in quel museo, la documentazione più veridica de le alterne
vicende.

Le altre scuole vi figurano appena e mal s'acclimatano: così l'olandese, così le
italiane. Ma, se il Tintoretto e Paolo sembran per se stessi inesplicabili accanto al
Memling, a Martino di Vos, a Von Orley... non può dirsi siano mancati effetti di loro
arte su la pittura fiamminga. Il Fromentin pensa a la storia dei rapporti fra Italia e
Fiandre, su la traccia de le opere del museo di Bruxelles stesso: le fasi di tale scambio
sono, più che altro, l'oggetto de la trattazione.

Quando intorno ai Van Eyck si esplicava la fioritura d'arte, che il critico definisce
« un écrin, un reliquaire, un étincellement de joailleries précieuses »,5 in mezzo a cui il
Memling grandeggiava, l'Italia mandava a Bruges i suoi operai, perchè imparassero; e
fu l'inizio. Ma, la bella giornata giunta al tramonto, (e il tramonto giunse assai prima di
quanto lo scrittore non pensi),4 discesa la notte sul Nord, furon i Fiamminghi a venire
in Italia. Poiché « on était à ce moment critique de la vie des individus et des peuples,
où, quand on n'est plus jeune, il faut mùrir, quand on ne croit plus guère, jl faut sa-
voir...,s il Fromentin pensa che le Fiandre potesser soltanto atteggiarsi, rispetto a l'Italia,
come l'Italia s'era atteggiata rispetto a l'antichità.

A questo proposito si manifesta subito,- nei Mattres, l'atteggiamento de l'autore
verso la rinascita: atteggiamento d'opposizione. Convinto che lo spirito de la rinascita
sia stato spirito di scienza, egli combatte la scienza ne l'arte, la quale induce l'artista
ad esprimere ciò che sa, non ciò che sente; ad esprimere ciò che si consegue razional-
mente, non per spontaneo effetto intuitivo.

Con dolore il Fromentin vede partire i Marbuse, i Van Orley, i Flory, i Coxcie per
Roma, per Firenze, per Milano, per Parma; con dolore rileva le sùbite conseguenze di
quei viaggi, i quali tolsero ai Fiamminghi, (Metzu forse eccettuato) la dote' ch'egli di-

1 Mattres, pag. 37.

2 Matres, pag. 7 e segg., cap. I,
J Mattres, pag. 23.

4 Per lo scambio d'influssi tra Fiandra e Italia

cfr. j. Mesnil, L'art au Nord et au Sud des Alpes

A l'e'poque de la. Renaissance, ed. Van Oest, Paris -
Bruxelles, 1911, pag. 13 e segg., da cui si vede
come le idee del Fr. in proposito non siano state
esattissime.

S Mattres, pag. 14-15.
 
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