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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 3
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Pittaluga, Mary: Eugène Fromentin e le origini de la moderna critica d'arte, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0211

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EUGÈNE FROMENTIN .E LE ORIGINI DE LA MODERNA CRITICA D'ARTE 185

Così, ancora una volta, la libertà del gusto ha preso in lui sopravvento su limiti,
provenienti da esterne circostanze.

Ma, se l'autore dei Maitres è convinto che il Rembrandt sia stato il primo pittore
di luce, è parimenti convinto che la Ronda sia resultato un capolavoro dèi luminismo?

Qualora lo fosse stato — qualora, con felice incoerenza verso le premesse academiche,
egli avesse subito, durevolmente, gli effetti de la spontanea sua sensibilità, le conseguenze
del contrasto spirituale, destato da la celebre opera, avrebbero. potnto dirsi minime.
Invece, con pseudologica stringente, il Fromentin le perpetua: «Tutti i giudizi che si sono
dati sui quadri del Maestro possono esser ridotti a questa domanda: il soggetto esclu-
deva od esigeva di far essenzialmentc.de la luce? Nel primo caso, la coerenza fra opera
e concetto ideatore è incerta; quindi l'effetto è artisticamente discutibile — nel secondo,
l'opera è coerente; quindi ammirevole».1

La Ronda è un. esempio del primo caso: se un valore ha, è valore storico, in quanto
rappresenta la prima applicazione cosciente del concetto luminista rembrandtiano: essendo,
poi, creazione, in cui l'istinto prevale sul raziocinio (e il critico vede quasi in ciò una
singolarità!...) gli sembra essa assuma alto significato di documento.

Nè è ancor tutto; il giudizio particolare de la Ronda notturna e de la Lezione di
anatomia influisce sul giudizio generale circa l'opera de l'Olandese.

Il Fromentin finisce di vedere in lui due uomini: uno, normale, esteriore; l'altro,
visionario, interiore — da l'accordo de l'uno e de l'altro sarebbero nati quelli che'il Nostro
chiama i capolavori, il Tobia, i Filosofi, i Sindaci; non la Ronda, che, figlia solo del
secondo, fu come*fu. Perviene così, circa il Rembrandt, ad una strana concezione dua-
listica (effetto estremo ed arbitrario del concetto romantico, applicato a la critica d'arte)
che, nè i contemporanei2 del Fromentin, nèi pochi suoi critici posteriori,' vollero accettare.

Sì, Ed. de Goucourt, L. Gonse, P. Fiat, P. Lechalas (mi si permetta, per amor di bre-
vità, l'avvicinamento di questi nomi, che può sembrar discutibile), hanno condannate le
conclusioni fromentiniane circa la Ronda, e, in genere, tutti i giudizi, che nei Maitres si
leggono su l'Olandese.

Ora, se è evidente che il critico nostro, partito da un equivoco iniziale, fecondo di
conseguenze, abbia, per più riguardi, lasciata incerta la posizione del pittore, rispetto a
due sue opere, sì che il problema speciale del valore de la Ronda e de la Lezione è
ben lungi d'essere da lui risolto, tuttavia la condanna di quegli scrittori non è accettabile,
perchè non giustificata da serena intelligenza de lo spirito universale di quelle pagine,
il quale esorbita dal giudizio particolare.

Il contrasto spirituale, che così fortemente dovè agitar la coscienza fromentiniana,
e che del tutto non fu superato, è sfuggito a ciascun di loro: i quali, assumendo posizione
contraria, hanno, biasimato specialmente una circostanza — quella d'aver voluto dimi-
nuire opere, rese sacre da fama secolare, per innalzarne altre, meno note, agli occhi del
critico più degne. Cosa singolare: ciò che invero sarebbe stato censurabile (l'insieme di
argomenti academici, cui lo spirito turbato à chiesto vano appoggio, per conforto al suo

1 Maitres, pag. 336.

2 Ed. de Goucourt, subito dopo l'apparizione dei
Maitres, scriveva al F.: « Si vous diminuez un peu
mon maitre K. je vous le pardonne, parceque
au fond vous en parlez bien amoureusement; vous
en parlez à la manière d'un amant qui bat son
adorée » (Cfr. Lechalas, art. cit., in Année phi-
losoph., 1913, pag. 82). TI Lechalas trovò ciò ben
detto, e nel medesimo articolo (che è a propòsito

de la raccolta del Blanchon; Correspondances et
fragmenis inédites d'E. F., Paris, 1912) cita e sot-
tolinea frammenti di lettere, i quali proverebbero
l'incertezza del Fr. dinanzi a le sue stesse conclu-
sioni.

3 Cfr. Louis Gonse, op. cit., e Paul Ft.at: .
M. F.... est mal préparé à pénétrer le génie mysté-
rieux et souverain d'un R., Préf. Journal Dela-
croix, cit. pag. xxxiv.

L'Arte, XXI, 24.
 
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