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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 3
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Venturi, Adolfo: Il luogo di nascita di Bramante e i suoi esordi
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https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0244

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2l8

ADOLFO VENTURI

male messo in evidenza. Si osservi pure la copia
delle arcate del cortile del palazzo ducale nelle
altre del palazzo Passionei (fig. to'), con quale e

Fig. 18. — Urbino. San Bernardino.

quanta perdita della snellezza e della naturalezza
di svolgimento tutti possono facilmente vedere;
la copia si estese anche alla finestra del cortile
(fig. 11) e alle lesene, che sembrano anch'esse
tirate con impaccio da una grossa squadra.. Al-
cuni capitelli pensili, nel palazzo f'ès. fig. 12), con
decorazioni che richiamano ad Ambrogio Barocci,
il quale prodigò i suoi ornati dopo che Luciano
I.aurana s'era allontanato da Urbino, possono
attestare che il palazzo Passionei è posteriore al
tempo in cui l'architetto regnava in quella città,
e che i suoi principi furono male applicati nel
nuovo edificio. Ora, ritenuto evidente il ritardo
della costruzione rispetto all'altra del palazzo
di Federigo da Montefeltro in Urbino, l'analogia
di essa con il palazzo di Cribbio, eseguito a comin-
ciare dal 1476, la infrazione di principi architet-
tonici lucianeschi e la calligrafia dell'ornato, con-
viene conchiudere che Donato Bramante, allon-
tanatosi presto da Urbino, non potè essere pre-
sente a quel lavoro d'i riduzione e di guasto delle
nobilissime forme lucianesche.

Veniamo ora all'altra costruzione che è stata
indicata o supposta come opera giovanile del Bra-
mante: la chiesa di San Bernardino presso Urbino.
Essa fu costruita, secondo alcuni scrittori, dal
1467 al 1496, ma può anche restringersi questo pe-

riodo, pensando che nel 1472 sull'altare maggiore
della chiesa veniva collocata la tavola votiva di
Federigo da Montefeltro, ora a Brera, dipinta da
Fra' Carnevale, e che nel 1475 si tenne nel con-
vento, annesso alla chiesa, il Capitolo generale
per la elezione del ministro generale dell'ordine
de' Minori Osservanti. Insomma molte conside-
razioni concorrono ad attestare che quando la
pala veniva posta sull'altare principale della chiesa
questa era già stata fabbricSta: proprio mentre
Luciano Laurana lavorava nel palazzo ducale,
dal 1467 al 1472, la chiesa s'innalzava sul colle
a poca distanza da Urbino. Già il Calzini e il
Meyer hanno dimostrato le relazioni che passano
fra alcune parti dell'architettura della chiesa ed
altre del palazzo ducale, propensi a vedere in quella
l'opera di Donato Bramante. E invero tutti i par-
ticolari della costruzione si ritroveranno nelle opere
certe dell'architetto urbinate: la bella porta prin-
cipale fiancheggiata da colonne su elevato piedi-
stallo (fig. 1^); la sagoma delle cornici della fac-
ciata; la finestra superiore di essa divisa da una
colonna nel mezzo; le alti e finestre che ricorrono
nel corpo dell'edificio con inquadrature a gradi
(fig. 14); le cornici pure a gradi sotto al fregio della
trabeazione; i pilastri binati che reggono l'arco
trionfale (fig. 15); le cappelle absidate a nicchia
nella crociera (fig. 16); le eleganti colonne reggenti
l'imposta della cupola coi piedistalli coronati su-
periormente da trabeazione (fig. 17); lo spazio
quadrato, del mezzo, coperto da cupola sferica
(fig. 18); la ricorrenza all'esterno d'ogni parte de.
l'organismo interiore (figg. 19,^20. 2t).

Fig. 19.— Urbino. San Bernardino.
(Fot. Alinari).

Tutto ciò, che rivediamo in Donato Bramante
a Milano, in San Satiro, in Santa Maria delle Gra-
zie e altrove, dà una grande attendibilità all'ipo-
tesi che Donato lasciasse in patria quel primo
saggio di sè. Si è opposto da alcuni che, a Spoleto,
 
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