242 MARIO SALMI
l'avambraccio e la mano destra con cui tocca il manto della figura imperiosa e nobile che
rimane a metà e che si identifica per quella di Cristo. Confrontando poi la scena rappre-
sentata con una del sarcofago di Aclclfìa nel Museo di Siracusa in cui si vede una donna
genuflessa a lato del Redentore in atto di toccarne la veste; o meglio con una simile di
un sarcofago (n. 178) del Museo Lateranense (fìg. 2), si riconosce subito per la guarigione
miracolosa dell'emorroissa.1 L'altro frammento, diviso oriz-
zontalmente in due pezzi quasi uguali, (alt. del pezzo sup.
m. 0,36; dell'infer. m. 0,40; largh. m. r,ii) pure essendo
tagliato in basso, integra il precedente nella composizione
e nello stile, perchè le figure in esso scolpite sono assai
meglio conservate (figg. 3-5)- Del Cristo in rigido prospetto
noi vediamo la parte sinistra: la testa con capelli a larghe
Ifl^^^PiÉlB^^M^ir masse cnc giungono un po' ondulate sino al collo e la
persona solidamente impostata in atto di sorreggere il
manto. È crocesignato e come se ciò non bastasse, a lato
della croce presenta incise le lettere che lo identificano
(®CO). Accanto, in secondo piano, gli sta un apostolo
imberbo, coperto bensì da una massa compatta di capelli:
Giovanni .([® ]IQANNI2); segue in primo piano S. Pietro
([®]11ETPS) con capelli ricciuti e folta barba corta e riccia,
Fig. 2 — Parte del sarcofago n. 178 con ]a destra come benedicente. Viene quindi uri giovane
del Museo Lateranense in Roma. discepol0i Filipp0 ([ @ ]«1»IAIU') sbarbato coi capelli ap-
pena striati nella corona che gli cinge la fronte ; imme-
diatamente lo segue Luca ([®]LOVK') provvisto di barba e coi capelli ben determinati.
Quello che vien dopo, Marco (['@.]MAPK') porta la barba come Pietro, ma più corta e
meno folta; ha capelli trattati a serpentelli e tiene il rotulo nella mano destra. Bartolomeo
([®B|A[PjeO.\OMAI') — l'ultimo — è senza
barba, ha i capelli come il precedente e il
rotulo nella sinistra.
Tutti, ad eccezione di Filippo che guarda
a Luca come per interrogarlo di quanto si
svolge sotto i suoi occhi, sono rivolti a Cristo
e mostrano meraviglia pel miracolo che si
svolge, accompagnando taluno il sentimento
interiore con un gesto espressivo della destra,
mentre le figure in primo piano reggono il
manto col braccio sinistro come gli apostoli
dell'altro rilievo. E tutti sono relativamente
ben conservati tranne nelle parti più spor-
genti come le mani ed il naso. Fig. 3 — Frammento marmoreo
Stabilita pertanto l'unità di contenuto Barletta, Museo,
e notata l'identità di stile delle due scul-
ture, l'apostolo che appare mutilo nel primo frammento si può riconoscer^ per Giacomo
di Zebedeo fratello di Giovanni, posto, come questo, a lato del Redentore; nè sembra er-
roneo supporre che in origine i nostri frammenti abbiano formato la fronte di un sar-
cofago cristiano.
* * *
Vediamo ora di determinar^ la scuola artistica e con approssimazione il tempo in cui
l'opera fu eseguita.
1 Matteo, IX, 20-22; Marco V, 25-34; Luca Vili 43-.]8.
l'avambraccio e la mano destra con cui tocca il manto della figura imperiosa e nobile che
rimane a metà e che si identifica per quella di Cristo. Confrontando poi la scena rappre-
sentata con una del sarcofago di Aclclfìa nel Museo di Siracusa in cui si vede una donna
genuflessa a lato del Redentore in atto di toccarne la veste; o meglio con una simile di
un sarcofago (n. 178) del Museo Lateranense (fìg. 2), si riconosce subito per la guarigione
miracolosa dell'emorroissa.1 L'altro frammento, diviso oriz-
zontalmente in due pezzi quasi uguali, (alt. del pezzo sup.
m. 0,36; dell'infer. m. 0,40; largh. m. r,ii) pure essendo
tagliato in basso, integra il precedente nella composizione
e nello stile, perchè le figure in esso scolpite sono assai
meglio conservate (figg. 3-5)- Del Cristo in rigido prospetto
noi vediamo la parte sinistra: la testa con capelli a larghe
Ifl^^^PiÉlB^^M^ir masse cnc giungono un po' ondulate sino al collo e la
persona solidamente impostata in atto di sorreggere il
manto. È crocesignato e come se ciò non bastasse, a lato
della croce presenta incise le lettere che lo identificano
(®CO). Accanto, in secondo piano, gli sta un apostolo
imberbo, coperto bensì da una massa compatta di capelli:
Giovanni .([® ]IQANNI2); segue in primo piano S. Pietro
([®]11ETPS) con capelli ricciuti e folta barba corta e riccia,
Fig. 2 — Parte del sarcofago n. 178 con ]a destra come benedicente. Viene quindi uri giovane
del Museo Lateranense in Roma. discepol0i Filipp0 ([ @ ]«1»IAIU') sbarbato coi capelli ap-
pena striati nella corona che gli cinge la fronte ; imme-
diatamente lo segue Luca ([®]LOVK') provvisto di barba e coi capelli ben determinati.
Quello che vien dopo, Marco (['@.]MAPK') porta la barba come Pietro, ma più corta e
meno folta; ha capelli trattati a serpentelli e tiene il rotulo nella mano destra. Bartolomeo
([®B|A[PjeO.\OMAI') — l'ultimo — è senza
barba, ha i capelli come il precedente e il
rotulo nella sinistra.
Tutti, ad eccezione di Filippo che guarda
a Luca come per interrogarlo di quanto si
svolge sotto i suoi occhi, sono rivolti a Cristo
e mostrano meraviglia pel miracolo che si
svolge, accompagnando taluno il sentimento
interiore con un gesto espressivo della destra,
mentre le figure in primo piano reggono il
manto col braccio sinistro come gli apostoli
dell'altro rilievo. E tutti sono relativamente
ben conservati tranne nelle parti più spor-
genti come le mani ed il naso. Fig. 3 — Frammento marmoreo
Stabilita pertanto l'unità di contenuto Barletta, Museo,
e notata l'identità di stile delle due scul-
ture, l'apostolo che appare mutilo nel primo frammento si può riconoscer^ per Giacomo
di Zebedeo fratello di Giovanni, posto, come questo, a lato del Redentore; nè sembra er-
roneo supporre che in origine i nostri frammenti abbiano formato la fronte di un sar-
cofago cristiano.
* * *
Vediamo ora di determinar^ la scuola artistica e con approssimazione il tempo in cui
l'opera fu eseguita.
1 Matteo, IX, 20-22; Marco V, 25-34; Luca Vili 43-.]8.