254 '&PA RECCHI.
essere frequentata in massa dai giovani entu- teorie cón una semplice constatazione di insuffi-
siasti e la critica, quasi concorde, lodarne gli in- cienza, poiché difficile per l'artista è questo lavoro
tenti e le dottrine. Anzi la critica stessa col Ke- di astrazione aftinché dalle imperfette immagini
ratry (Du beau dans les arls -a"imilation, Paris, delle cose si risalga alla pura sorgente di bellezza,
1822), col Quatremère de Quincy (Essais sur la della quale esse non hanno in sé che pallidi ri
nature, le bui el les moyens de l'imitation dans les - flessi: la miglior via che rimane, la più piana e si-
beaux arls, Paris, 1828), Délécluzc (Précis d'un cura è di imitare senz'altro gli antichi. Via stretta
traile de peinlure, Paris, 1828), Paiìlot de Mon- e chiusa, da dove è impossibile all'occhio di spa-
tabert (Traile compiei de peinlure, Paris, 1829), ziare per liberi orizzonti di natura e di vita e dove
formula ed eleva a sistema i principi direttivi della si complica l'errore.
scuola neo-classica davidiana, ricvocatrice del I soggetti che convengono specialmente al ge-
mondo antico. nere di arte vagheggiata, in quel tempo, da teo-
Ma in realtà l'antichità non c'entrava né poco ria e da artisti, sono l'allegoria, la mitologia,
né punto. Un davidiano medesimo, Gros, lo ri- la storia antica. Felice specialmente colui che
conosce.1 Occorre dapprima osservare che i cri- saprà portare nell'arte, sull'esempio di Greuze,
tici neo-classici limitano questa alla Grecia c intendimenti di morale privata o pubblica! L'arte
pongono l'arte greca superiore ad ogni altra: la si sottopone dunque alla filosofia e diviene mezzo
marcia ascendente dell'arte si è arrestata per essi per dimostrare certe idee e certe astrazioni va-
con i capolavori ellenici: di più ancora, riducono rianti da artista ad artista. Diventa scienza, ed
entro limiti arbitrari ed assurdi lo stesso periodo è possibile apprenderla come una disciplina sco-
greco, circoscrivendolo alla statuaria: ma la mag- lastica. Secondo una frase del David essa non deve
gior parte delle statue arrivate sino ai contem- avere « d'autre guide que le flambeau della rai-
poranci di David non erano se non copie di ce- son ». Non ci sorprende perciò come la scuola neo-
lebri originali e copie di copie; queste opere di classica non coltivi il paesaggio, né alcun accenno
artisti mediocri non hanno del gusto dei grandi a questa mancanza si trovi presso i suoi critici,
maestri se non una apparenza di tradizione più Infatti sfuggiva all'anima di questi la magìa della
o meno fedele. natura nella sua trasparente mobilità, nel fascino
Da queste sculture sino allora conosciute tutto dei suoi mutevoli aspetti, minuto per minuto: la
si dedurrà, e la pittura si modellerà su tutti i bellezza era immutabile ed eterna, non poteva
modi e le regole più propriamente inerenti alla quindi essere soggetta, per loro, al variare fenome-
statuaria.* nico degli accidenti, come per Delacroix e più per
In realtà i caratteri veri della vita greca sfug- gli impressionisti. E specialmente mancava loro
givano a queste menti imbevute di razionalismo. l'appoggio del grande contenuto. Essi si spaven-
Si pensava che l'essenza delle bellezza greca fosse tavano di non avere tra sé e l'opera d'arte il sus-
hi qualcosa di cerebrale, poiché si attribuiva agli sidio del nobile soggetto che servisse d'innalza-
antichi lo sforzo per la ricerca di un bello ideale, mento, d'elevamento alla forma artistica. Quando
trascendente la vita umana. si ha un paesaggista questi è un Hubert Robert,
Per conseguenza, bandita l'imitazione del reale un Claude Lorrain e ritrarranno edifici romani e
nelle teoria dell'estetica neo-classica, l'arte è espres- antiche rovine.
sione solo, del bello ideale che non si coglie coi Non per altre ragioni si spiega molto, se non
sensi, ma è «un ètre composé dont l'observation tutto, della pittura storica di quel tempo, del
et la scierice, l'immagination et le scntiment ras- gusto dei grandi fatti avvenuti. David stesso non
semblent Ics parties ». vi si sottrae e il suo repubblicanesimo è un ri-
È-il bello anatomico, scientifico, insomma for- flesso di quello dei coetanei di Bruto, più per
malistico e vuoto, lo scoglio fatto più aspro con- ""a ragione estetica che per un intimo senso del
tro cui s'era, urtata la Rinascenza decadente. ricorso storico.1
L'imitazione dell'antico si innesterà a queste Difficilmente la critica e la teoria hanno avuto
___ così decisiva importanza sull'arte come in questo
1 Cip. lettera all'amico Faìipohnier, da Roma, cit. dai
Rosenthal. Op. cit. 1 Delacroix medesimo, per quanto il vero soggetto per
2 Non bisogna del resto dimenticare l'influsso innegabile Ini di ogni quadro fosse il colore, la luce, non sa interamente
che sull'arte francese tutta del tempo dovette eseicitare il liberarsi — almeno formalmente — dal pregiudizio che oc-
Canova che, per suo conto, aveva — si noti — una ben corta un grande argomento per poter far arte. Ed ecco la ra-
differente visione dell'arte antica (cfr. lettela a Quatremère gione dei suoi soggetti storici, letterari, allegorici, dai quali,
de Quincy, in data 9 dicembre 1815, riportata in Canova et del resto, egli non si fa fortunatamente trascinare fuoii della
ses ouvrages, par M. Quatremère de Quincy, Paris, 1S34). pittura.
essere frequentata in massa dai giovani entu- teorie cón una semplice constatazione di insuffi-
siasti e la critica, quasi concorde, lodarne gli in- cienza, poiché difficile per l'artista è questo lavoro
tenti e le dottrine. Anzi la critica stessa col Ke- di astrazione aftinché dalle imperfette immagini
ratry (Du beau dans les arls -a"imilation, Paris, delle cose si risalga alla pura sorgente di bellezza,
1822), col Quatremère de Quincy (Essais sur la della quale esse non hanno in sé che pallidi ri
nature, le bui el les moyens de l'imitation dans les - flessi: la miglior via che rimane, la più piana e si-
beaux arls, Paris, 1828), Délécluzc (Précis d'un cura è di imitare senz'altro gli antichi. Via stretta
traile de peinlure, Paris, 1828), Paiìlot de Mon- e chiusa, da dove è impossibile all'occhio di spa-
tabert (Traile compiei de peinlure, Paris, 1829), ziare per liberi orizzonti di natura e di vita e dove
formula ed eleva a sistema i principi direttivi della si complica l'errore.
scuola neo-classica davidiana, ricvocatrice del I soggetti che convengono specialmente al ge-
mondo antico. nere di arte vagheggiata, in quel tempo, da teo-
Ma in realtà l'antichità non c'entrava né poco ria e da artisti, sono l'allegoria, la mitologia,
né punto. Un davidiano medesimo, Gros, lo ri- la storia antica. Felice specialmente colui che
conosce.1 Occorre dapprima osservare che i cri- saprà portare nell'arte, sull'esempio di Greuze,
tici neo-classici limitano questa alla Grecia c intendimenti di morale privata o pubblica! L'arte
pongono l'arte greca superiore ad ogni altra: la si sottopone dunque alla filosofia e diviene mezzo
marcia ascendente dell'arte si è arrestata per essi per dimostrare certe idee e certe astrazioni va-
con i capolavori ellenici: di più ancora, riducono rianti da artista ad artista. Diventa scienza, ed
entro limiti arbitrari ed assurdi lo stesso periodo è possibile apprenderla come una disciplina sco-
greco, circoscrivendolo alla statuaria: ma la mag- lastica. Secondo una frase del David essa non deve
gior parte delle statue arrivate sino ai contem- avere « d'autre guide que le flambeau della rai-
poranci di David non erano se non copie di ce- son ». Non ci sorprende perciò come la scuola neo-
lebri originali e copie di copie; queste opere di classica non coltivi il paesaggio, né alcun accenno
artisti mediocri non hanno del gusto dei grandi a questa mancanza si trovi presso i suoi critici,
maestri se non una apparenza di tradizione più Infatti sfuggiva all'anima di questi la magìa della
o meno fedele. natura nella sua trasparente mobilità, nel fascino
Da queste sculture sino allora conosciute tutto dei suoi mutevoli aspetti, minuto per minuto: la
si dedurrà, e la pittura si modellerà su tutti i bellezza era immutabile ed eterna, non poteva
modi e le regole più propriamente inerenti alla quindi essere soggetta, per loro, al variare fenome-
statuaria.* nico degli accidenti, come per Delacroix e più per
In realtà i caratteri veri della vita greca sfug- gli impressionisti. E specialmente mancava loro
givano a queste menti imbevute di razionalismo. l'appoggio del grande contenuto. Essi si spaven-
Si pensava che l'essenza delle bellezza greca fosse tavano di non avere tra sé e l'opera d'arte il sus-
hi qualcosa di cerebrale, poiché si attribuiva agli sidio del nobile soggetto che servisse d'innalza-
antichi lo sforzo per la ricerca di un bello ideale, mento, d'elevamento alla forma artistica. Quando
trascendente la vita umana. si ha un paesaggista questi è un Hubert Robert,
Per conseguenza, bandita l'imitazione del reale un Claude Lorrain e ritrarranno edifici romani e
nelle teoria dell'estetica neo-classica, l'arte è espres- antiche rovine.
sione solo, del bello ideale che non si coglie coi Non per altre ragioni si spiega molto, se non
sensi, ma è «un ètre composé dont l'observation tutto, della pittura storica di quel tempo, del
et la scierice, l'immagination et le scntiment ras- gusto dei grandi fatti avvenuti. David stesso non
semblent Ics parties ». vi si sottrae e il suo repubblicanesimo è un ri-
È-il bello anatomico, scientifico, insomma for- flesso di quello dei coetanei di Bruto, più per
malistico e vuoto, lo scoglio fatto più aspro con- ""a ragione estetica che per un intimo senso del
tro cui s'era, urtata la Rinascenza decadente. ricorso storico.1
L'imitazione dell'antico si innesterà a queste Difficilmente la critica e la teoria hanno avuto
___ così decisiva importanza sull'arte come in questo
1 Cip. lettera all'amico Faìipohnier, da Roma, cit. dai
Rosenthal. Op. cit. 1 Delacroix medesimo, per quanto il vero soggetto per
2 Non bisogna del resto dimenticare l'influsso innegabile Ini di ogni quadro fosse il colore, la luce, non sa interamente
che sull'arte francese tutta del tempo dovette eseicitare il liberarsi — almeno formalmente — dal pregiudizio che oc-
Canova che, per suo conto, aveva — si noti — una ben corta un grande argomento per poter far arte. Ed ecco la ra-
differente visione dell'arte antica (cfr. lettela a Quatremère gione dei suoi soggetti storici, letterari, allegorici, dai quali,
de Quincy, in data 9 dicembre 1815, riportata in Canova et del resto, egli non si fa fortunatamente trascinare fuoii della
ses ouvrages, par M. Quatremère de Quincy, Paris, 1S34). pittura.