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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Lavagnino, Emilio: Pittori pisani del XIV secolo, [1]
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EMILIO LAVAGNINO

maestri senesi, disfacitori della grandiosa arte a dipingere immagini per i monasteri, le confra-
dei I.orenzetti, portano a Pisa. ternite e le chiese pisane: allora la Città marinara
Ora è Luca Tomè che tiene scuola e l'effetto di- avrà in Turino Vanni, nel maestro dell't l'niver-
sastroso non può mancare. Nel Museo pisano una siLis aurìficum», ed in altri ancora, artisti indigeni
Crocifissione del senese, firmata e datata nel 1366 che per quanto modesti sapranno vittoriosamente
ci dà il bandolo della matassa (fig. 9). Il Tomè, tener fronte ai due stranieri,
nelle tavole del Museo dell'Accademia a Siena, non E veniamo a parlare di Cecco di Pietro,
dipinge le sue figure con quelle faccie livide e peste Impariamo a conoscere la sua arte attraverso
come in questa tavola di Pisa in cui il lividume un grande polittico firmato e datato nel 1386

Fig. 10 — Cecco di Pietro: Polittico firmato e datato. Pisa, Museo Civico. (Fot. Hrogi).

cadaverico che si sbianca in luci improvvise sulle
sporgenze dei corpi gonfi, fa acquistare un tono
lugubre alla sua pittura.

Ma oltre a Luca Tomè un altro senese che dipin-
se una tavola oggi anch'essa nel Museo Civico (sala
III, n. 37), in cui è rappresentata la Vergine con il
bambino poppante ed angeli musicanti, attribuita
dal De Nicola 1 a Lippo Vanni, fortemente in-
fluenza gli artisti pisani. •

A Luca Tomè si riallaccia maggiormente l'arte
di Cecco di Pietro, all'altro senese creduto l.ippo
Vanni quella del Gera e di qualche altro minore.
Pochi anni più tardi Giovanni di Pietro da Napoli
e Martino di Bartolomeo senese verranno anch'essi

Riissea.ua (Carle, maggio-giugno 19191

(fig. 10). Nello scomparto centrale è rappresentata
la Crocifissione, nei laterali otto sante; nella predella
la deposizione al centro e quattro storiette ai lati:
nelle cuspidi il Cristo benedicente e quattro santi.

In questa tavola si riconosce evidente la deri-
vazione da Luca Tomè sia nella forma delle teste
che hanno le mandibole gonfie dalla parte opposta
a quella verso cui la testa si chin?, sia nel modo di
rappresentare le figure e sia finalmente nel colorito
piuttosto livido ed oscuro.

Altre opere del Museo pisano sono giustamente
attribuite a Cecco di Pietro o alla sua maniera.

Sala III:

n. 9: Cristo che sporge dal sepolcro;

n. 13: Una grande ancona divisa in tre parti;
 
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