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MARIO SALMI
ricordati, la ritennero di Bernardino di Nanni del- intorno alla Madonna di Mise ricordi a in S. Crescen-
l'Eugema (povero pittore quattrocentesco che, tino a Morra e il S. Ubaldo riproduce, tranne lievi
nella sua guasta M(alunna nella chiesa di S. Se- varianti, la figura del S. Pollalo nella pala di Si-
condo, pare voler congiungere alle tradizioni nel- gnorelli per la Confraternita di S. Gerolamo ad
lesche un ricordo dell'arte di Bonfigli) e finirono Arezzo. E siccome quell'opera fu probabilmente
Big. 7. — Bottega del Signorelli:
La Vergine con il Bambino che incorona Santa Cecilia.
Città di Castello. Pinacoteca Comunale. (Fot. Alinari).
col trovar nel dipinto la maniera dell'umbro Sini-
baldo Ibi.1
Non occorrono troppe parole per convincerci, al
contrario, che esso è schiettamente signorelliano
e che, per alcuni particolari, trova addirittura cor-
rispondenza perfetta in opere del Signorelli. Cosi i
due devoti di destra si rivedono uguali fra quelli
consegnata nel 1522,1 intorno a quel tempo era
forse compiuto lo stendardo eugubino.
In questo non riesco a scorgere differenze di mano:
ma il Baldinacci, nelle notizie che ci restano, è ram-
mentato sempre per primo, e ritira una somma mag-
giore di maestro Silvio; mi pare dunque verosimile
che al compagno o, più modestamente, all'aiuto.
1 Cavalcaseli^ e Crowe, Storia della pittura in Italia
IX, pag. 63, n. 2.
1 M. Salmi, Catalogo della Pinacoteca comunale di Arezzo,
Città di Castello, I92I, pag. 48.
MARIO SALMI
ricordati, la ritennero di Bernardino di Nanni del- intorno alla Madonna di Mise ricordi a in S. Crescen-
l'Eugema (povero pittore quattrocentesco che, tino a Morra e il S. Ubaldo riproduce, tranne lievi
nella sua guasta M(alunna nella chiesa di S. Se- varianti, la figura del S. Pollalo nella pala di Si-
condo, pare voler congiungere alle tradizioni nel- gnorelli per la Confraternita di S. Gerolamo ad
lesche un ricordo dell'arte di Bonfigli) e finirono Arezzo. E siccome quell'opera fu probabilmente
Big. 7. — Bottega del Signorelli:
La Vergine con il Bambino che incorona Santa Cecilia.
Città di Castello. Pinacoteca Comunale. (Fot. Alinari).
col trovar nel dipinto la maniera dell'umbro Sini-
baldo Ibi.1
Non occorrono troppe parole per convincerci, al
contrario, che esso è schiettamente signorelliano
e che, per alcuni particolari, trova addirittura cor-
rispondenza perfetta in opere del Signorelli. Cosi i
due devoti di destra si rivedono uguali fra quelli
consegnata nel 1522,1 intorno a quel tempo era
forse compiuto lo stendardo eugubino.
In questo non riesco a scorgere differenze di mano:
ma il Baldinacci, nelle notizie che ci restano, è ram-
mentato sempre per primo, e ritira una somma mag-
giore di maestro Silvio; mi pare dunque verosimile
che al compagno o, più modestamente, all'aiuto.
1 Cavalcaseli^ e Crowe, Storia della pittura in Italia
IX, pag. 63, n. 2.
1 M. Salmi, Catalogo della Pinacoteca comunale di Arezzo,
Città di Castello, I92I, pag. 48.