ADOLFO VENTI RI
e al raso di Artemisia Gentileschi, così penetrata di sidereo lume, dalla seta del-
l'alto berretto al seno scoperto, al nido di gemme composto dalle stoffe del corsetto,
dal pelo e dagli occhi lucenti d'un irrequieto cagnolo, clic s'adagia sulle braccia
della dama, a completarne il corredo di brillanti. I contrasti creati dalle pose controluce i
in piena luce, dalle carnagioni d'ombra dei mori tra bagliori di carni candide e d'armi e
di vesti splendenti, s'addensano nella vasta tela, dove l'arruffio di lane sul corpo di
un cane, tra la luce d'argento del sole e l'ombra aurea delle monete, spiega all'occhio una
deliziosa mutevole inquieta gamma di nivei fulgori, menti r precipita nell'ombra e nel vuoto
Fig. 3. — Mattia Preti : // ricevimento della regina Saba.
Roma, appartamento privato dei Principi Pallavicini.
la tintinnante cascata di foglie d'oro, e due ali aperte sul casco lucente d'un guerriero
avanzano come nuvole dalla collina spessa del cielo, celando dietro i candidi fiocchi
l'argento lunare.
L'ombra di un interno aggiunge malia ai dolci velari di luci e alle-rarefatte penombre
nel quadro dell'Accademia di Vienna, la Liberazione di S. Pietro (fig. 4), sinfonia stupenda
di grigio e d'oro, in cui s'addensa il sangue vermiglio del manto di Pietro, la sonora nota
centrale prediletta de! Preti. Passa lungo le mura della prigione il gruppo dell'Angelo e
dell'Apostolo in lento corteo: i due fuggiaschi entrano nella sbieca corrente luminosa, che
irradia dall'esterno sulle muraglie nude, e recide improvvisa l'ombra ch'I carcere, con impeto
che sembra respinger nel fondo, nelle nebbie del sonno, le guardie dormienti sui gradi,
non tanto però che i! riverbero del lume divino non abbagli lembi di lino e specchi di
armature. E il chiarore, che di lontano s'avventa sulla figura del giovane soldato in primo
piano, riverso, sembra inchiodarne alla parete le forme tese, e traduce in dolcezze ineffabili
di velluti filtrati di lume d'oro la corazza e il manto, e la cute del volto dormiente sotto le
e al raso di Artemisia Gentileschi, così penetrata di sidereo lume, dalla seta del-
l'alto berretto al seno scoperto, al nido di gemme composto dalle stoffe del corsetto,
dal pelo e dagli occhi lucenti d'un irrequieto cagnolo, clic s'adagia sulle braccia
della dama, a completarne il corredo di brillanti. I contrasti creati dalle pose controluce i
in piena luce, dalle carnagioni d'ombra dei mori tra bagliori di carni candide e d'armi e
di vesti splendenti, s'addensano nella vasta tela, dove l'arruffio di lane sul corpo di
un cane, tra la luce d'argento del sole e l'ombra aurea delle monete, spiega all'occhio una
deliziosa mutevole inquieta gamma di nivei fulgori, menti r precipita nell'ombra e nel vuoto
Fig. 3. — Mattia Preti : // ricevimento della regina Saba.
Roma, appartamento privato dei Principi Pallavicini.
la tintinnante cascata di foglie d'oro, e due ali aperte sul casco lucente d'un guerriero
avanzano come nuvole dalla collina spessa del cielo, celando dietro i candidi fiocchi
l'argento lunare.
L'ombra di un interno aggiunge malia ai dolci velari di luci e alle-rarefatte penombre
nel quadro dell'Accademia di Vienna, la Liberazione di S. Pietro (fig. 4), sinfonia stupenda
di grigio e d'oro, in cui s'addensa il sangue vermiglio del manto di Pietro, la sonora nota
centrale prediletta de! Preti. Passa lungo le mura della prigione il gruppo dell'Angelo e
dell'Apostolo in lento corteo: i due fuggiaschi entrano nella sbieca corrente luminosa, che
irradia dall'esterno sulle muraglie nude, e recide improvvisa l'ombra ch'I carcere, con impeto
che sembra respinger nel fondo, nelle nebbie del sonno, le guardie dormienti sui gradi,
non tanto però che i! riverbero del lume divino non abbagli lembi di lino e specchi di
armature. E il chiarore, che di lontano s'avventa sulla figura del giovane soldato in primo
piano, riverso, sembra inchiodarne alla parete le forme tese, e traduce in dolcezze ineffabili
di velluti filtrati di lume d'oro la corazza e il manto, e la cute del volto dormiente sotto le