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Bullettino di archeologia cristiana — 4.1866

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Nr. 1 (Gennaro e Febbraro 1866)
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Esame archeologico e critico della storia di s. Callisto narrata nel libro nono dei Filosofumeni, [1]
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Il Ballettino esce ogni due mesi.
L'associazione per un anno costa scudi due.

ULLE

Le associazioni si ricevono in Roma nella
Tipografia Salviucci ai SS. XII Apostoli.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAV. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO IV. Roma Gennaro e Febbraro 1866. N.° 1.

Esame archeologico e critico della storia di s. Callisto narrata nel libro nono dei FILOSOFIMI.

Corre il decimosesto anno, da che pei tipi di
Oxford sotto il nome di Origene vide la luce il libro
intitolato $IÀ020$0YMENA, ossia confutazione di
tutte le eresie (1) ; ed ancora non cessa il romore,
che se n'è menato, e la controversia, che l'apparizione
di cotesto greco volume ha destato nei campo dell'ec-
clesiastica istoria. La Revue des Deux-Mondes nel suo
fascicolo del 15 Giugno 1865 ha divulgato uno scritto
del signor Alberto Reville intorno ai PhUosophumena :
contro il quale il sig. Abbate LeHir, professore di
lingue orientali nel seminario di s. Sulpizio, è sorto
con due articoli veramente assai gravi, dedicati alla
difesa del celebre pontefice s. Callisto, la cui men-
zione nei miei fogli torna sì spesso (2). L'esordio del
dotto professore comincia così: « Fra tanti pontefici,
» che governarono la chiesa di Roma nel secolo III,
» de' quali parecchi F mainarono anche col loro san-
» gue , niuno più di s. Callisto lasciò dopo sè un

(1) Orìgenis Philosophumena sive omnium haeresium refulatio e
codice Parisino nunc primum edidit Emmanuel Miller, Oxonii 1851. N'e
stata fatta una seconda edizione a Gottinga nel 1859 dai sigg. professori
Duncker e Schneidewin, ed una terza nel 1860 in Parigi da Mgr. Onice,
ambedue fornite di versione latina e di correzioni critiche al testo. Il sig.
prof. Le Hir (nella dissertazione che cito nella nota seguente) avverte che
molto rimane a rivedere nel testo, e propone alcune emendazioni di passi
assai importanti, lo ho veduto in Parigi l'unico codice, che ha servito alle
tre edizioni; è del secolo XIV , non difficile a leggere, ma scorretto. 11
eh. sig.Guerin nella Description de l'ile de Paimos et de Vile de Samos
pubblicata nel 1856 p. 101 ha dato un catalogo dei codici del monastero
di s. Giovanni in Patmos, fra i quali è il seguente « Contre les heresies
in 4° sans nom d'auteur. » Questa indicazione fe' nascere la speranza d'un
secondo e forse migliore esemplare dell' opera , di che parlo. Ma il eh.
Miller testé tornato dall' Oriente ci annunzia, che quel codice più non
esiste in Patmos, e probabilmente non è diverso dal parigino (V. Cornples
rendus de l'academie des inscriptions et belles lettres, séances de l'an-
née 1865 p. 32). Do all'opera il titolo <I>IÀ020$0TMENA, perchè così
tutti usano appellarla; il eh. P. Armellini però ha sagacemente osservato,
che quel titolo dee essere stato proprio del libro primo soltanto; e il vero
nome dell'intero volume egli restituisce cosi: Toù xa-rà naaùv aipsasuv
IXiy^ov (3i(3X/a 8sy.ee, Della confutazione di tutta le eresie libri dieci
(V. Armellini, De prisca refutatione haereseon recens vulgata commen-
tario, Romae 1862 p. 8).

;{2) V. Etudes religieuses, historiques et litleraires par des Peres
de la Compagnie de Jesus, Paris Octobre, Novembre 1865.

» nome grande nella memoria del popolo cristia-
» no. Egli tenne la sede apostolica pel breve spazio
» di cinque anni (dal 218 al 222); e pure il nome
» di lui ebbe tanta gloria, che quasi eclissò quella
» di tutti i successori fino al magno Silvestro con-
» temporaneo ed amico di Costantino. S'egli fu segno
» a contraddizioni e calunnie durante la vita sua e
» dopo la morte, come oggi impariamo e ne abbia-
» mo le prove, cotesto accuse furono spregiate dal
» popolo che lo conobbe; ninna traccia, niun eco ne
» rimase, e la memoria se ne dileguò dinanzi all'uni-
» versale ammirazione per le virtù del santo ponte-
» fice». Il eh. Le Hir cita per la verità di queste
affermazioni un discorso, ch'io lessi in Roma nel 1858;
e del quale fu divulgato un sunto nella Civiltà Cat-
tolica di quell' anno medesimo (1). Questo appello
ed il privato invito fattomi dal dotto scrittore e da
molti nostri e stranieri mi chiamano a pubblicare per
disteso quel discorso ; ho però stimato meglio ri-
farlo da capo, togliendo od abbreviando quanto da
altri è 'stato abbastanza chiarito , e sui punti meno
fino ad oggi trattati ampliando il ragionamento. L'ar-
ma precipua dagli altri poco maneggiata, di cui mi
varrò, me la forniranno l'archeologia e le memorie
monumentali della chiesa romana ; perciò il tèma sarà
esattamente conforme al programma del Rullettino.

La fama, che della scoperta dei Filosofumeni
corse per tutta Europa, non fu, a voler dire il vero,
per ispirito di parte esagerata. Imperocché oltre al
valore assai grande delle notizie da cotesto libro a
larga mano forniteci sali' antica filosofia ed ereseolo-
gia ; esso contiene tali e tante indicazioni sloriche
al tutto inaspettate, che sembra quasi trasportarci
in regioni a noi ignotissime e rivelarci fatti, de'
quali niuno aveva giammai avuto nò anco un
sentore. Ma colesta rivelazione , alzando un lembo
del velo, che copre molte pagine degli annali della
primitiva chiesa romana, illuminò di una luce così
fosca e di così neri colori tinse quelle della vita di
s. Callisto , che non è da maravigliare se i nemici
del nome cattolico ancor non cessano dallo scrivere

(1) Ser. Ili T. XI p. 363-64.
 
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