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Bullettino di archeologia cristiana — 4.1866

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Nr. 4 (Luglio e Agosto 1866)
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Postilla alla dissertazione sui monumenti di Porto
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Frammento di sarcofago cristiano scoperto a Saint-Gilles presso Nimes
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https://doi.org/10.11588/diglit.17353#0071

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— 63 —

Postilla alla dissertazione sui monumenti di Porto.

Parlando del comes Portus nominato nei documenti
del secolo quarto dimenticai di citare il comes portuum
dell'età costantiniana rivelatoci da un'insigne iscrizione
di Piperno (1). Il plurale portuum è forse sinonimo
della frase portus utriusque , che notiamo nelle epi-
grafi anteriori al secolo quarto. E cotesti porti saranno
piuttosto i contigui Claudio e Trajano, che quelli delle

[1J V. Ilenzen, Bull, dell'Ist. di coniep. arch. 1863 p. 208.

due foci del Tevere, come io scrissi; imperocché mi
è slato giustamente opposto,che Ostia non ebbe porlo
propriamente detto, e che dal confronto con due epigrafi
gruteriane (1) si può inferire il portus uterque essere
il Claudio ed il Trajano. Ciò nulla muta nei miei
ragionamenti sull'antica dipendenza amministrativa di
Porlo o dei due Porti dalla Ostiense colonia.

(1) V. Grut. 308, 10, 11.

Frammento di sarcofago eristiano scoperto a Saint-Gilles presso Ntmes.

La città di Saint-Gilles, presso Nìmes, ha il suo
nome dal famoso s. Egidio fondatore d'un monastero
quivi assai fiorito nel medio evo, e dal sepolcro di
lui, che per molli secoli fu uno dei santuarii più ve-
nerati nel mezzodì della Francia. Le notizie di questo
santo e del culto di lui sono slate raccolte dal eh.
sig. abb. Teissonnier professore nel seminario di Nì-
mes; il quale ha assegnato alla vita ed alla storia del
predetto cenobiarca la dala del secolo settimo (i). Ora
egli da me pregato a procurarmi la fotografìa d'una
cristiana scultura, che avevo udito essere stata testé
scoperta presso il sepolcro di s. Egidio, ha fatto parte
del mio desiderio al sig. abb. Arnac diS. Gilles, dalla
cui gentilezza ho avuto il richiesto disegno fotografico. 11
monumento, benché mutilo, è degno d'essere divulgato
agli studiosi del cristiano simbolismo. Perciò l'ho fatto
delineare nella pagina seguente sotto il n. 1; e m'ac-
cingo a descriverlo brevemente.

Il marmo è mutilo a destra, lungo metri 2,18; del-
l'altezza non so la misura. Mi sembra la fronte del co-
perchio d'un sarcofago, ma la lettera del sig. ab. Teis-
sonnier me lo fa credere piuttosto l'arca medesima
del sarcofago. Sia l'uno o l'altro, certo è che cotesta
scultura spetta ad un sepolcro cristiano assai più an-
tico di s. Egidio. L'arte del bassorilievo, la compo-
sizione dei gruppi, la scelta delle bibliche rappresen-
tanze dimostrano con piena certezza, che il sarcofago
appartiene alla numerosa famiglia di quelli di Arles,
di Marsiglia e di tutta la regione circonvicina, fatti
nel secolo quarto o negli esordii del quinto, dei quali

più volte nel Bullettino ho dato qualche saggio ed
ho ragionato. 11 raro pregio del nostro monumento
è nel simbolico nesso , che ci rivela, tra due scene
l'ima del vecchio l'altra del nuovo testamento. Alla
sinistra del riguardante sono effigiali i tre giovani ebrei,
che rifiutano di adorare la statua eretta da Nabuco-
dònosor. 11 modo di cotesta rappresentanza non è di-
verso da quello che conosciamo per altre simili scul-
ture ed anche pitture (lì. Pur nondimeno ha una sin-
golarità degnissima di jiola e di attenzione: il secondo
dei giovanetti addita colla destra elevata una stella,
che dentro un cerchio brilla presso il capo del terzo,
come nella scena dei magi dalla stella guidati a Be-
tlemme. Ed in fatti dal lato opposto del sarcofago dopo
la consueta cartella preparata per l'iscrizione e retta da
due putti alati, \icnc l'adorazione dei magi mutila del
gruppo principale, della Vergine cioè col bambino nel
seno, la quale è facile supplire con l'aiuto di molti
simili monumenti. Egli è adunque chiaro, che 1'ar-
tista nei tre giovanetti ebrei vestili alla foggia persiana
ha voluto compenetrare altresì la rappresentanza dei
magi, che all'apparir della stella s'accingono al viag-
gio per riconoscere ed adorare il Messia.

Questa compenetrazione di due scene sì disparale
non é un capriccio od un pensiero singolare dello scul-
tore gallo-romano ; è un misterioso concetto del sim-
bolismo artistico dei primi secoli, le cui tracce al lume
del marmo di S.1 Gilles ora potremo riconoscere in
monumenti varii di paesi diversi. Il Bosio ha divul-
gato la pittura d' un arcosolio del cemetero di Galli-

li) Noticc historiqne car Saint-Gilles Nlmes (862.

'<) Martigny, Dictionnaire p. 2H6. e segg.
 
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