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l busti di s. Pietro e di s. Paolo nei sarcofagi.
Nel Bullettino di Giugno 1864 pubblicai tre rari frammenti
di sarcofagi romani , nei quali riconobbi le tesle dei due
principi degli apostoli scolpite sulle due estremità del co-
perchio. Quella osservazione, che per la cristiana iconografia
è assai importante, è stata confermata dalla scoperta d' un
simile frammento con le vestigia del capo, parmi, di s. Paolo
avvenuta a s. Agnese fuori delle mura. 11 marmo è stato
affisso alle pareti delle scale di quella basilica; ed è deli-
neato nella pagina 46 n. "2. Assai più notabile ne è un
altro esempio , che ho rinvenuto non in Roma , ma nelle
(iallie. In un coperchio di sarcofago , disegnato nel se-
colo XVII tra quelli di Arles e del mezzodì della Francia
nel codice della biblioteca imperiale di Parigi n. 6012 Lat.
Col. 103, alla destra della cartella destinata ali1 iscrizione è
sculta la storia di Giona, alla sinistra Daniele fra i leoni.
Nelle estremità sono due busti, i cui caratteri iconografici
manifestamente spettano a s. Pietro nella testa collocala alla
sinistra del monumento ed alla destra dello spettatore , di
s. Paolo nell'altra (vedi pag. 46 n. 3, 4). Ecco adun-
que anche fuori di Roma le immagini dei due apostoli in
quel posto e forma, che ho descritto; e di che niun sen-
tore si era avuto in Roma medesima innanzi alle recenti
scoperte. Del significato di quelle immagini ottimamente
ha scritto il eh. sig. Grimoard de S. Laurent (1), che te-
stificano la fede apostolica professata dal defonto e la sua
communione con la chiesa, la quale nel gruppo di s. Pietro
con s. Paolo suole essere quasi personificata.
(1) Iconographie des tombeaux p. 6 ( Extrail. de la Revjìe de
l'Art, chretien 1865).
Rettificazione al disegno del sarcofago d'Api.
Il disegno del sarcofago di Apt divulgato nella pagina 35
del Bullettino precedente mi sembrava difettoso nella nudità
dei piedi del Salvatore, dei santi Sisto ed Ippolito e degli
evangelisti. Le immagini dei quali personaggi nelle pitture
e nelle sculture antiche sogliono avere nei piedi la solea.
Perciò ho interrogato il sig. Sollier autore di quel disegno,
che volesse per cortesia esaminare il mio dubbio ; ed egli
prontamente e con bello amore del vero m'ha inviato un'esatta
delineazione del piede sinistro del Salvatore, al quale sono
similissimi nei calciamenti quelli dei santi e degli evangelisti.
Porta il sandalo, o per megtio dire la solea, giusta il co-
stume solenne nei monumenti sopra citati.
Notizie
Colonia. Vuoiti scoperta d'una patena vitrea.
1 miei lettori non possono avere dimenticato il sin-
golare cimelio di Colonia, che divulgai e pubblicai nel De
cembre 1864. Or ecco, che il eh. sig. Prof. Heuser mi an-
nunzia la scoperta d'una seconda patena vitrea tutta ornata
di immagini bibliche , la quale era chiusa in un sepolcro
presso la celebre chiesa di s. Orsola e delle vergini sue
compagne. Spero che potrò averne un disegno ed adornarne
il Bullettino del corrente anno ; intanto non voglio dif-
ferire l'annunzio d'un trovamento sì raro. Ecco la descri-
zione della patena, che estraggo dalla latina epistola del
dotto professore, cui rendo pubbliche grazie dell1 importante
notizia communicatami. « Fragmenta paterne duplicis gene-
ris sunt; ex vitro puro alia, alia vero, quae in latitudinem
duorum circiter digitorum oram rotimeli vasis efformabant,
auro et coloribus pulcherrime imaginata. Diametros totius
vasis decem circiter digitorum fuisse videtur, quantum excur-
vatura picturarum coniicere licet. Supersunt imagines trium
puerorum babilonensium inter flammas, Daniel in spelunca in-
ter leones, Jonas e navi ejectus, nisi columba, quae in navi
conspicitur, arcani Noe indicci, homoque inter undas volutatus
sit peccator in diluvio periens. Figura quoque adest hominis
progredientis tunica valde ornata induti (fortasse Tobiael);
figura nuda, fortasse Jonae ad littus rejecti vel sub hedera
recubantis. Adest quoque homo virgam tenens; ad cujus pedes
alterius caput conspicitur, num Cliristi Lazarum suscitantis,
vel Moysis petra percussa populum sitientem refìcientis imago
sit, diiudicare haud audeo..... Caeterarum imaginum argu-
mentum ex fragmentis dignoscere non potui. Tota ora his
imaginibus ornata est; singulae imagines columella seu linea
separantur. Ilaec patena ab altera coloniensi descripta in
Bullettino di ardi, crist. a. 1864 num. XII artifìcio differì.
Imagines haud sunt inclusae clipeis rotundis; earum delineatio
perfectior atque elegantior mihi saltem videtur ; sunt illae
quidem auro et coloribus effictae, sed vitro ipsi superinductae
non inter duo vitra inclusae. In exiguo vitri fragmento duae
tantum litterae apparent EC. »
TIPOGRAFIA SAI/V1UCCI
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l busti di s. Pietro e di s. Paolo nei sarcofagi.
Nel Bullettino di Giugno 1864 pubblicai tre rari frammenti
di sarcofagi romani , nei quali riconobbi le tesle dei due
principi degli apostoli scolpite sulle due estremità del co-
perchio. Quella osservazione, che per la cristiana iconografia
è assai importante, è stata confermata dalla scoperta d' un
simile frammento con le vestigia del capo, parmi, di s. Paolo
avvenuta a s. Agnese fuori delle mura. 11 marmo è stato
affisso alle pareti delle scale di quella basilica; ed è deli-
neato nella pagina 46 n. "2. Assai più notabile ne è un
altro esempio , che ho rinvenuto non in Roma , ma nelle
(iallie. In un coperchio di sarcofago , disegnato nel se-
colo XVII tra quelli di Arles e del mezzodì della Francia
nel codice della biblioteca imperiale di Parigi n. 6012 Lat.
Col. 103, alla destra della cartella destinata ali1 iscrizione è
sculta la storia di Giona, alla sinistra Daniele fra i leoni.
Nelle estremità sono due busti, i cui caratteri iconografici
manifestamente spettano a s. Pietro nella testa collocala alla
sinistra del monumento ed alla destra dello spettatore , di
s. Paolo nell'altra (vedi pag. 46 n. 3, 4). Ecco adun-
que anche fuori di Roma le immagini dei due apostoli in
quel posto e forma, che ho descritto; e di che niun sen-
tore si era avuto in Roma medesima innanzi alle recenti
scoperte. Del significato di quelle immagini ottimamente
ha scritto il eh. sig. Grimoard de S. Laurent (1), che te-
stificano la fede apostolica professata dal defonto e la sua
communione con la chiesa, la quale nel gruppo di s. Pietro
con s. Paolo suole essere quasi personificata.
(1) Iconographie des tombeaux p. 6 ( Extrail. de la Revjìe de
l'Art, chretien 1865).
Rettificazione al disegno del sarcofago d'Api.
Il disegno del sarcofago di Apt divulgato nella pagina 35
del Bullettino precedente mi sembrava difettoso nella nudità
dei piedi del Salvatore, dei santi Sisto ed Ippolito e degli
evangelisti. Le immagini dei quali personaggi nelle pitture
e nelle sculture antiche sogliono avere nei piedi la solea.
Perciò ho interrogato il sig. Sollier autore di quel disegno,
che volesse per cortesia esaminare il mio dubbio ; ed egli
prontamente e con bello amore del vero m'ha inviato un'esatta
delineazione del piede sinistro del Salvatore, al quale sono
similissimi nei calciamenti quelli dei santi e degli evangelisti.
Porta il sandalo, o per megtio dire la solea, giusta il co-
stume solenne nei monumenti sopra citati.
Notizie
Colonia. Vuoiti scoperta d'una patena vitrea.
1 miei lettori non possono avere dimenticato il sin-
golare cimelio di Colonia, che divulgai e pubblicai nel De
cembre 1864. Or ecco, che il eh. sig. Prof. Heuser mi an-
nunzia la scoperta d'una seconda patena vitrea tutta ornata
di immagini bibliche , la quale era chiusa in un sepolcro
presso la celebre chiesa di s. Orsola e delle vergini sue
compagne. Spero che potrò averne un disegno ed adornarne
il Bullettino del corrente anno ; intanto non voglio dif-
ferire l'annunzio d'un trovamento sì raro. Ecco la descri-
zione della patena, che estraggo dalla latina epistola del
dotto professore, cui rendo pubbliche grazie dell1 importante
notizia communicatami. « Fragmenta paterne duplicis gene-
ris sunt; ex vitro puro alia, alia vero, quae in latitudinem
duorum circiter digitorum oram rotimeli vasis efformabant,
auro et coloribus pulcherrime imaginata. Diametros totius
vasis decem circiter digitorum fuisse videtur, quantum excur-
vatura picturarum coniicere licet. Supersunt imagines trium
puerorum babilonensium inter flammas, Daniel in spelunca in-
ter leones, Jonas e navi ejectus, nisi columba, quae in navi
conspicitur, arcani Noe indicci, homoque inter undas volutatus
sit peccator in diluvio periens. Figura quoque adest hominis
progredientis tunica valde ornata induti (fortasse Tobiael);
figura nuda, fortasse Jonae ad littus rejecti vel sub hedera
recubantis. Adest quoque homo virgam tenens; ad cujus pedes
alterius caput conspicitur, num Cliristi Lazarum suscitantis,
vel Moysis petra percussa populum sitientem refìcientis imago
sit, diiudicare haud audeo..... Caeterarum imaginum argu-
mentum ex fragmentis dignoscere non potui. Tota ora his
imaginibus ornata est; singulae imagines columella seu linea
separantur. Ilaec patena ab altera coloniensi descripta in
Bullettino di ardi, crist. a. 1864 num. XII artifìcio differì.
Imagines haud sunt inclusae clipeis rotundis; earum delineatio
perfectior atque elegantior mihi saltem videtur ; sunt illae
quidem auro et coloribus effictae, sed vitro ipsi superinductae
non inter duo vitra inclusae. In exiguo vitri fragmento duae
tantum litterae apparent EC. »
TIPOGRAFIA SAI/V1UCCI