Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 4.1866

DOI Heft:
Nr. 6 (Novembre e Decembre 1866)
DOI Artikel:
Esame archeologico e critico della storia di s. Callisto narrata nel libro nono dei Filosofumeni, [4]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17353#0088

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 78 —

tato sulle eresie nel 375, ed assegnò a Noéto circa
130 anni di antichità (1). Sapendo che Sabellio fu dopo
Noeto, dovette stimarlo vissuto ai tempi degli avi suoi.
Ma l'errore patripassiano di Noeto cominciò in Asia
assai prima del 245, anno del computo di Epifanio.
Il nostro autore testifica quell'errore essere stato tra-
piantato dall'Asia a Roma nei principii del secolo
terzo, e alla testimonianza di lui fa eco e storico com-
mento il passo sopra allegato di Tertulliano adversus
Praxeam (2). Laonde essendo stato Noeto alquanto
più antico, che Epifanio non io reputò, la vaga no-
tizia di lui intorno l'età di Sabellio è oggi definita
dalla cronologia registrata nel libro nono dei Fi-
losofumeni. E se tanto poco seppe Epifanio di cotesto
eresiarca, non è meraviglia, che gli scrittori del secolo
quinto e dei seguenti lo abbiano circoscritto ai tempi
ed ai luoghi, nei quali ne trovavano frequente me-
moria per la controversia libico-dionisiana. Nò giu-
dico necessario imprendere l'esame dei loro detti e
delle loro opinioni; bastando questi pochi cenni in-
torno ad un punto, sul quale è concorde l'avviso dei
dotti; ed essendo impossibile il distruggere la nuova
sabelliana cronologia. Solo dirò, che nella prima metà
del secolo quarto gli Orientali bene rammentavano Sa-
bellio essere stato un eretico giudicato e condannato
in Roma ; e ciò vedremo nel processo del lungo discorso.

La novità e l'importanza dommatica dei fatti, che
l'accusatore di Callisto non narra distintamente, ma
appena accenna, e l'obblivione, che da lunghissima età
ne ha sepolto la memoria e li ha tolti alla conoscenza
dei medesimi storici ed ereseologi del secolo quarto,
rendono ardua al più alto segno l'impresa di esami-
narne l'esatto valore per discernere il vero dal falso.
Pur nondimeno non declinerò il difficile arringo: e per
procedere con ordine e a passi lenti distinguerò il pe-
riodo della causa di Sabellio sotto il pontificato di
Zefìrino da quello della medesima causa sotto il pon-
tificato di Callisto. E comincio dal primo.

Dopo lungamente dichiarata la monarchia patripas-
siana di Cleomene e della sua scuola, l'autore dei Fi-
losofumeni prosegue così. « Quest'eresia prese vigore
» per opera di Callisto, uomo d'astuta malizia e di
» frodolenta versmia; la cui posta mirava al trono
» episcopale. Zefìrino idiota, illetterato, dell' ecclesia-
» stica terminologia imperito... colui volgeva a suo
» libito; lo induceva ad attizzar perpetui dissidii tra
» i fratelli; ed egli piaggiando, d'ambe le parti si
» procacciava il favore. E a coloro, che tenevano per
» la verità, in privato e con inganno diceva sè pen-
ti sare medesimamente; la stessa arte adoperava con i
» consenzienti a Sabellio.... Zefìrino poi stimolò e
» persuase a dire pubblicamente: Io conosco un solo
» Dio Cristo Gesù ed all'infuori di lui verun altro nato
» e morto (ysvvjTcv xcà nctOvróv). Dicendo però (Cal-
ti listo) talvolta: non il Padre ma il Figliuolo ha pa-

» tito, mantenne nel popolo irrequieta discordia. Noi
» conosciuto il pensare di costui , non volemmo
» consentire, anzi lo confutammo e gli resistemmo per
» difesa della verità. Ed egli divenuto arrogante, per-
» che tutti eccetto noi all' ipocrisia di lui aderivano,
» ci appellava StQhv; (professori di diteismo), vomi-
ti tando violentemente il veleno, che dentro celava ».
Nell'esposto d'un'accusa sì grave esaminerò prima i
fatti, poi la formola dommatica. Anche qui, come nei
capi precedenti, il libro di Tertulliano adversus Pra-
xeam ci offre uno spontaneo parallelo di storiche no-
tizie. Quando l'Africano montanista prese la penna
contro Prassea, cioè contro la scuola di Epigono e di
Cleomene, l'eresia patripassiana trapiantata dall'Asia
a Roma e soppressa per la ritrattazione del caposcuola
subdola vivacilate latitaverat et demo cruperat. Al
nuovo riapparire dell'eresia l'antagonista di nuovo
s'accinse a sradicarla: sed et demo eradicabitur, si
voluerit Dominus. I due periodi indicati da Tertul-
liano, che scrive al principiare del secondo, ci aprono
gli occhi a vedere, come la medesima cronologia è
nascosa sotto le incomposte invettive del libro IX dei
Filosofumeni. Anche quivi da principio si parla del-
l'eresia venuta dall'Asia a Roma ; della prima confu-
tazione di essa fatta dall'autore del libro, che costrinse
i novelli dottori a confessare la verità; della subdola
ipocrisia, nella quale l'errore si involse, e poi sma-
scheratosi dall'autore medesimo fu di nuovo oppugnato.
I caratteri del secondo periodo della controversia con
identiche parole sono accennati nel testo sopra da me
volgarizzato, ed ampiamente descritti nel libro contro
Prassea. I fratelli erano conturbati da siffatte que-
stioni; la formola monarchiana, che l'accusatore pone
in bocca di Zefìrino, era effetto (die'egli) dell'essere
il pontefice illetterato, idiota, imperito dei teologici
termini. E Tertulliano in tutto il capo terzo de-
scrive il turbamento dei fedeli per la controversia
patripassiana; e i partigiani della divina monarchia
così definisce : SIMPLICES quique, ne dixerim IMPRV-
DENTES et 1D10TAE, quae major semper credentium
pars est, quoniam ipsa regala /idei a pluribus diis
saeculi ad unicum et veruni Deum transfert... expave-
scunt ad oeconomiam (ì) ; numerum et divisionem tri-
nitatis divisionem praesumunt unitatis. Callisto accu-
sava Fautore dei Filosofumeni di cadere nell'estremo
contrario dell'eresia noeziana, facendo del Padre e
del Figliuolo due Iddìi e lo chiamava Diteo. E Ter-
tulliano prosegue : itaque DVOS ET TRES jam jacti-
cfawf A NOBIS PRAEDICARI. In ciò solo differiscono
le notizie storiche circa un sì grave dissidio nei due
libri accennate, che il trattato contemporaneo al ri-
pullulare dell'eresia niuna persona nomina, e nè meno
allude alle dichiarazioni di Zefìrino in favore dei
monarchiani; la posteriore invettiva nomina Sabellio,
ne compatisce e compiange l'errore, e di tutto il male

(*) Haeres. LV11, 1. c. p. 479.
(2) V. sopra pag. 68.

(I) Avverto per l'intelligenza dei poco versali in coleste materie, che
oeconomia Tertulliano ed altri oppugnatori di Noeto chiamarono il concetto
da loro propugnato della distinzione delle divine persone.
 
Annotationen