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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.

N.° IV. — i Gennaro i843.

Gli artìcoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell'editore cav. Francesco M. Avellino.

Tazza greca dipinta di Anzi—Bibliografìa. Giunta al comento sul frammento inedito di Fabio Giordano
[descrizione della grotta di Sejano e degli scavi diPosi/ipo del l84±).

Tazza greca dipinta di Anzi.

Questa importantissima lazza , a duo manichi , alta
once 4-%,è stala ritrovata in Anzi di Basilicata, e da
me osservata in Napoli presso il sig. Raffaele Barone.
Le figure son rosse in campo nero , e si accostano alle
rappresentazioni del più avanzato stile , che osserviamo
su' vasi di Nola. Egregio ne è il disegno , e non vi è
affatto restauro, quantunque si son dovuti riunire i molti
pezzi , ne' quali la tazza era infranta. Da uno de' dnc
lati si scorge una donna tutta nuda , fuorché nella te*
sta di' è adorna del cccrifalo , sopra cui si veggono
nel campo duo foglie di vite di color fosco. Ella con
un ginocchio a terra tenta di fuggire , ma inutilmen-
te, da un Salirò che X ha raggiunta. Sotto al di lei
corpo mirasi un vaso che poggia al suolo. Ho detto Sa-
tiro quello che perseguita la fuggitiva, poiché tale ap-
parisce alla coda di cavallo ; e spiega pure la bacchica
relazione di questo soggetto una corona di edera , che
gli circonda le tempia. Esso ha la barba : il suo volto è
maestoso , ed una lunga chioma gli pende in varie liste
sulle spalle. Dall' altro lato si presenta la slessa figura
di donna anche col cecrifalo , sopra cui le due foglie di
vite. Ella tiene con una mano il tirso, coli'altra un
recipiente destinato forse a dar cibo o bevanda ad un
cavallo ilìfaUico con lunga coda , che tocca quasi il
cuoio , con orecchie ritirate sul collo e contratte. Dietro
la donna si scorge un'amfora con ornamento di edera.
Cresco la importanza di questo bellissimo monumento
per una lunga iscrizione, che comparisce intorno intorno,
essendo le lettere quasi allo stesso livello, se se n'eccettui
una sola parola , che si scorge obbliquamente innanzi
alla donna raggiùnta dal Satiro. Per esser più esatto
determino il luogo preciso , ove si legge ciascuna parte

di questa iscrizione. Al di sopra del Satiro, e della don-
na perseguitata l\TÓI ESEOI ; obbliquamente vicino
alla donna ENOE .Sili Ccl^ 8 Ilo NIES; in fine avanti e die-
tro la figura sedente di livello alquanto più basso son le
voci EOÌE E01E ').

Non può non riconoscersi nel soggetto di questo va-
sculario dipinto una bacchica relazione , assai bene in-
dicata dalle corone di edera , dalie foglie di fife , dal
tirso , e da' bacchici vasi che troviamo in esso effigiali;
Non è raro ravvisar nelle antiche stoviglie , massime di
stile arcaico , scherzi di Satiri e di baccanti , come pure
donne bacchiche cavalcanti un mulo itifallico. E traile
monete della Macedonia , nelle quali spesso si scorge
un tipo di sicuro' bacchico significato , son conosciute
quelle de1 Lciei , sulle quali si osserva un Satiro che
perseguila ima donna J) ( Mionnet sappi. Ioni. Ili p.
80), e qualche volta un Centauro ginocchioni che tie-
ne una femmina traile sue braccia ( ib. p. 81, Eckhel
doctr. tom. II p. 5oo ). E a tal proposito non saprei
seguire il sentimento del eh. Cavedoni . che riconosco
un rapporto del tipo de' Letei col nome di Plùleros
città vicina a Lete {spicil. p. 5i ) ; non veggendo
ragione perchè una città derivasse il suo tipo dal nome
di un' altra. In quanto poi alla nostra tazza non è a ta-
cersi che nelle monete di Mende nella stessa regione ve-
desi un asino talvolta itifallico , ora solo ( Mionnet

descr. tom. I p. 477 > e SUPP^- t°m- ^ P* §2 ) > ora
con un Sileno ( ld. ib. p. 82 n. 5oi e 5o2 ). E poi no-
tissimo ravvisarsi 1' asino nel tiaso bacchico ; come com-
parisce non infrequentemente su' vasi ( Inghirami piti,
di vasifitt. tom. II tav. 4-2 e tom. Ili tav. 262 e 263).

1) La paleografia esatta di questi caratteri sì darà in una delle
nostre tavole ( noia dell' edtt. ).

2.) Questo tipo comparisce pure sopra alcune monete di Taso,
 
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