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BULLETTAIO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.

N.°IX. — i Maggio 184,3.

Oli artìcoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell editore cav. Francesco M. Avellino.

Scavi di Pompei del 1842 — Dipinto pompejano
Vaso dipinto di Ruvo col mito di Niobe e de
p. D. Celestino Cavedoni intorno alcu

Scavi di Pompei del 1842.

Nella indicazione di questi scavi , come abbiamo già
annunciato nel ragionar degli scavi del i84-i {sopra
pag. 19 ) , terremo conto anche di quelle porzioni di
edifìzii che cominciarono a scovrirsi nel i84i, e dc'quali
si è poi continuato lo scavo neh' anno seguente.

I nostri lettori deggiono rammentare che dopo es-
sersi compiuta la scavazione della strada della Fortuna,
nel 184-1 si ravvisò la convenienza di disotterrare alcu-
ne abitazioni ch'erano tuttavia coverte dalle terre, messe
al dorso della casa, a cui dassi la denominazione dal
musaico del Labirinto in essa scoverto. Questi scavi, che
occuparono gli ultimi mesi deh8.4i,e l'intero annoi84-2,
e che furon protratti fino ad incontrare la parte setten-
trionale delle mura della città , sono appunto quelli, di
cui diamo qui una sommaria descrizione , giusta l'usato
sistema ; e la dividiamo in due parti, di cui l'una ragio-
nerà di ciò che fu scavato fino ad ottobre 1842, e X al-
tra de' due mesi seguenti.

Scavi Jino ad ottobre 1842. Prima casetta alle
spalle di quella denominala del Labirinto. Imme-
diatamente alle spalle della casa ove è il musaico
del Labirinto , con porta nel vicolelto che costeggia
il Iato sinistro di questa casa '), si è scoverta una
piccola e rozza casetta , che si compone del solito an-
drone, di un atrio tuscanico col suo impluvio, dal quale
si ha l'ingresso in cinque stanze 0 cubicoli men nobi-
li , mancando questa casa di tablino e di peristilio.
In tanta meschinità vi è pur qualche non ispregevole

1) Intendiamo quel lato che rimane a sinistra di colui che entra
in questa casa , e cosi sempre ci esprimeremo.

de IP arrivo di Danae e di Perseo in Serijo —
Niobidì inciso nella tav.III—Lettera del eh.
i monumenti pubblicati nel bulletlino.

osservazione a raccogliere.Ed in vero è notevole che cia-
scuna delle due stanze che di Iato all' androne sono con-
tigue alla via, ha la sua finestra verso la via stessa, l'una
di esse maggiore dell'altra,e sono poi ambedue alquanto
più spaziose e più basse che all'ordinario. Nell'androne,
ed in altre stanze, veggonsi i buchi delle travate, qual-
che volta a non molta altezza dal suolo, ed esistenti tutta-
via in parte le rozze mura dc'cubicoli superiori 0 cenaco-
li, in uno de' quali veggonsi pure le tracce della finestra
messa a perpendicolo di una di quelle già descritte nel
pianterreno, assai larga. Ancora ravvisasi sull'androne
la porta di uno de cenacoli superiori, ed era quella ,
alla quale conduceva una scala dalla sottoposta stanza
laterale all' androne ; della quale scala riman di fab-
brica il solo cominciamento , avendo dovuto tutto il di
più esser di legno. Neil' atrio questa casa avea il solito
larario, consistente in una nicchia 0 incavo rettangolare
dipinto internamente con fogliami ed esternamente ornato
con frontone 0 cornicelta ora perduta, ma che era forse
di stucco. Erano anche intorno dipinti varii rabeschi, tra
cui un pavone ; sotto due grossi serpi tra varie pian-
te con ara marmorata nel mezzo , carica di offerte.
Altre piante son dipinte più basso, e su'serpi un festone.
In uno dc'cubicoli a destra di chi ent^a nell'androne, una
delle pareti avea un quadretto,eh'esser dovea certamente
di tavola sottilissima, o di tela, inserito in un incavo nel
quale esistono tuttavia alcuni de'chiodi che vel tennero
aderente. In questo cubicolo sono pure a notarsi le tracce
rimaste del letto, o altro mobile, che si adagiava presso
al muro, inserendosene una estremità in un incavo, che
vedesi in una delle pareti, e l'altra estremità di esso ,
come pare, appoggiandosi all'opposta parete, nella
 
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