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cerdolessa latria, della quale parlammo di sopra (p.
91 segg. (1)) , ora ci fornisce la copia di un'altra epi-
grafe non meno interessante scoperta dall'egregio ar-
chitetto sig. Angelo Vernilo di Capua, caldo eslima-
tore delle patrie antichità. Secondo che mi riferisce il
sig. Iannelli, la pietra serviva di scalino ad una stanza
a pian terreno di privalo edilizio capuano, e la faccia
della epigrafe era in giù rivolta. Essendosi rimossa
dal sito ove giaceva, si venne in chiaro dell'archeolo-
gica novità, della quale qui diamo l'annunzio.
La forma della lapida , con grosso cordone spor-
gente al di sopra della iscrizione, accenna all'architra-
ve di un sacro edilizio, come si dà benanche a dive-
dere dalle parole in essa scolpite, che son le seguenti :
..... 3 • NERONE PC .........
........ANTISTIO • L • F • CAMPANO ■ 77 • VII! • T ■ POMPONIO • Q • BIVELLIO • A
•.....VS • C • L • M • LPAPA • AEDIC ■ ÌOVI • LAR • EX • DD
La pietra è di larghezza pai. 4, 1 ; di altezza pai.
1,03: intendiamo come ora si vede ; giacché senza
dubhìo è stata tronca dal lato sinistro, da chi volle
barbaramente valersene di scalino, e si avvide che lo
spazio era più ristretto del monumento. Nella prima
linea erano segnali i consoli , nella seconda i duum-
viri, e gli edili di Capua, sotto i quali si eseguì la co-
struzione , di che è parola nella terza linea. Fortu-
natamente con somma facilità ci è dato di supplire i
nomi de' consoli, che senza dubbio sono Tiberio Clau-
dio Nerone, e P. Quintilio Varo (2). Essi appartengo-
no al 741 ; e quindi sappiamo l'epoca precisa dell' e-
difizio, a cui la epigrafe si riferiva. Non può dirsi lo
stesso di uno de' duumviri, che manca affatto : l'altro
che rimase incolume è un Anlislio Campano, il cui co-
gnome accenna forse ad un pubblico liberto, e ben s'in-
contra in un uomo abitante di Capua e della Campa-
nia. Gli edili ci furono conservati interamente: e sap-
piamo che nel 741 erano in quella magistratura Tito
Pomponio, e Q. Bivellio. Alquanto dubbioso appariva
il nome del dedicante; giacche il sig. Iannelli assicu
rava che la pietra era assai rosa in quel silo. Io aveva
già fatta 1' avvertenza , che ove ci fosse lecito vedere
in que' perduti caratteri V • - ■ L • M • L • PAPA ,
(1) Alle Capuane sacerdotesse di Cerere da noi ricordale in queir
occasione va aggiunia la HERENNIA • M ■ f. {liucca Cap. Yet. p.
72; Mommsen n. 3573), non che la CAESIA M. F(Smet. p. 140,
2-1; Grut. p. DOCCIAMI; Mommsen n. 3572).
(2) Gli slessi consoli appajono in una iscrizione di Telese (Monim-
*eii n. 4834).
avremmo potuto pensare a quel L. Cocceio Papa di
un' altra iscrizione di Casapulla, che qui riportiamo,
come fu pubblicata dal Pellegrino (Camp. Felice àisc.
IV toni. II p. 258), e dal Mommsen (n. 3703), e ri-
scontrata dal nostro egregio amico sig. ab. Iannelli.
L • COCCEIVS
C • L • M • L • PAPA
L • VALERIO • L • L •
NIGEPHORO
MEDICO • AMIC •
Vi era appunto nella nostra iscrizione lo spazio suf-
ficiente per supplire : L. COCCEI[VS. CI L. M. L.
PAPA: e vedere un L- precedere lo stesso M. L. PA-
PA ci conduceva con molla probabilità ad una tal con-
ghiettura.Noi dunque opinavamo che lo stesso L.Coc-
ceio Papa, che pose quella memoria al medico L. Va-
lerio Niceforo suo amico, dedicò pure la edicola a Gio-
ve , come si legge nell' ultima riga della iscrizione.
Questa nostra conghiettura si è poi cangiala in cer-
tezza, quando il sig. Iannelli, da noi richiesto , ebbe
la cortesia di trasmetterci una impronta di tutta la
epigrafe. Fu allora che a traverso della rosione della
pietra, ci fu dato di rilevare le tracce delle slesse ledere
da noi supplile ; per modo che potremo in tal guisa
restaurare la iscrizione alla sua quasi totale integrità,
non mancando che il nome di uno de'duumviri.
cerdolessa latria, della quale parlammo di sopra (p.
91 segg. (1)) , ora ci fornisce la copia di un'altra epi-
grafe non meno interessante scoperta dall'egregio ar-
chitetto sig. Angelo Vernilo di Capua, caldo eslima-
tore delle patrie antichità. Secondo che mi riferisce il
sig. Iannelli, la pietra serviva di scalino ad una stanza
a pian terreno di privalo edilizio capuano, e la faccia
della epigrafe era in giù rivolta. Essendosi rimossa
dal sito ove giaceva, si venne in chiaro dell'archeolo-
gica novità, della quale qui diamo l'annunzio.
La forma della lapida , con grosso cordone spor-
gente al di sopra della iscrizione, accenna all'architra-
ve di un sacro edilizio, come si dà benanche a dive-
dere dalle parole in essa scolpite, che son le seguenti :
..... 3 • NERONE PC .........
........ANTISTIO • L • F • CAMPANO ■ 77 • VII! • T ■ POMPONIO • Q • BIVELLIO • A
•.....VS • C • L • M • LPAPA • AEDIC ■ ÌOVI • LAR • EX • DD
La pietra è di larghezza pai. 4, 1 ; di altezza pai.
1,03: intendiamo come ora si vede ; giacché senza
dubhìo è stata tronca dal lato sinistro, da chi volle
barbaramente valersene di scalino, e si avvide che lo
spazio era più ristretto del monumento. Nella prima
linea erano segnali i consoli , nella seconda i duum-
viri, e gli edili di Capua, sotto i quali si eseguì la co-
struzione , di che è parola nella terza linea. Fortu-
natamente con somma facilità ci è dato di supplire i
nomi de' consoli, che senza dubbio sono Tiberio Clau-
dio Nerone, e P. Quintilio Varo (2). Essi appartengo-
no al 741 ; e quindi sappiamo l'epoca precisa dell' e-
difizio, a cui la epigrafe si riferiva. Non può dirsi lo
stesso di uno de' duumviri, che manca affatto : l'altro
che rimase incolume è un Anlislio Campano, il cui co-
gnome accenna forse ad un pubblico liberto, e ben s'in-
contra in un uomo abitante di Capua e della Campa-
nia. Gli edili ci furono conservati interamente: e sap-
piamo che nel 741 erano in quella magistratura Tito
Pomponio, e Q. Bivellio. Alquanto dubbioso appariva
il nome del dedicante; giacche il sig. Iannelli assicu
rava che la pietra era assai rosa in quel silo. Io aveva
già fatta 1' avvertenza , che ove ci fosse lecito vedere
in que' perduti caratteri V • - ■ L • M • L • PAPA ,
(1) Alle Capuane sacerdotesse di Cerere da noi ricordale in queir
occasione va aggiunia la HERENNIA • M ■ f. {liucca Cap. Yet. p.
72; Mommsen n. 3573), non che la CAESIA M. F(Smet. p. 140,
2-1; Grut. p. DOCCIAMI; Mommsen n. 3572).
(2) Gli slessi consoli appajono in una iscrizione di Telese (Monim-
*eii n. 4834).
avremmo potuto pensare a quel L. Cocceio Papa di
un' altra iscrizione di Casapulla, che qui riportiamo,
come fu pubblicata dal Pellegrino (Camp. Felice àisc.
IV toni. II p. 258), e dal Mommsen (n. 3703), e ri-
scontrata dal nostro egregio amico sig. ab. Iannelli.
L • COCCEIVS
C • L • M • L • PAPA
L • VALERIO • L • L •
NIGEPHORO
MEDICO • AMIC •
Vi era appunto nella nostra iscrizione lo spazio suf-
ficiente per supplire : L. COCCEI[VS. CI L. M. L.
PAPA: e vedere un L- precedere lo stesso M. L. PA-
PA ci conduceva con molla probabilità ad una tal con-
ghiettura.Noi dunque opinavamo che lo stesso L.Coc-
ceio Papa, che pose quella memoria al medico L. Va-
lerio Niceforo suo amico, dedicò pure la edicola a Gio-
ve , come si legge nell' ultima riga della iscrizione.
Questa nostra conghiettura si è poi cangiala in cer-
tezza, quando il sig. Iannelli, da noi richiesto , ebbe
la cortesia di trasmetterci una impronta di tutta la
epigrafe. Fu allora che a traverso della rosione della
pietra, ci fu dato di rilevare le tracce delle slesse ledere
da noi supplile ; per modo che potremo in tal guisa
restaurare la iscrizione alla sua quasi totale integrità,
non mancando che il nome di uno de'duumviri.