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Gemmat litleralae.

%» 7033. In iaspide viridi. — Amuletum esse pu-
tat Galeotti. E bene a ragione, poiché lotus Oriens
prò amulelis tradilur geslare cam ( iaspin ), quae ex
iis smaragdo similis est ( Plin. XXXVIII, s. 37, cf.
Dioscor. V. 160).

N.° 7045. L'apografo del Cupero è inesalto ed
imperfetto ; onde meglio sarebbe (ornato ritrarre l'e-
pigrafe dall'accurato disegno che ne diede 1' Eckhel
( Pierres grav. pi. XXX), che chiama la gemma pri-
me d'émeraud. Ivi l'epigrafe è così distribuita in quat-
to righe M£rAC U)POC

AITOÀAG0N APIIOKPATHC

€TIAATOC TU)

$OPOriNTI

Plinio (Nat. Hist. XXXIII , s. 13 ) scrive, che 7/ar-
pocratem slatuasque SEgypliorum miminum in digilis
viri quoque portare incipiunt.

N.° 7052. Vir ursum, ut putalur, domans flagel-
lo. — Videtur Antiochia a fera vexata fuisse, qua
quum liberaretur per Marccllum quondam , in rei me-
moriam haec repraesenlalio facta est. Interpretazione
veramente degna de' tempi mitici , non della luce e
della critica del secolo XIX. A dello del dotto e giu-
dizioso Zannoni (gal. di Fir. ser. V tav. 24, 1 , 2:
p. 185 ), la rappresentazione di quella gemma è ben
tuli' altra , cioè : auriga con mappa nella s. e sferza
nella d. ; una cagna, chiamata EIPHNH, gli sale ad-
dosso in allo di fargli festa (cf. Eckhel t. Vili p.
312, 313).

N.° 7059, ò. Con la corniola del eh. Gerhard vuoisi
confrontare l'insigne base dodecagona del museo Al-
bani, ove parimente a vicenda si corrispondono i no-
mi de' venti greco-latini BOPEAC AQV1LO , KAI-
KIAC VVLTVRNVS ( v. Marini, Iscr. Alb. p. 177,
178).

N.° 7061. A KTPIAC ArPIIKlNAS. A(vyou<rr*f)
Kvprxs 'AypiWvas. L' A posto solitario potrebbe anzi
tenersi per iniziale del nome di un servo o liberto di
Agrippina.

N.° 7082 , b. Amor iugum super genua rumpens.
Credo di non essere.troppo ardito sospettando, che

Cupido sia in alto di spezzare contra il ginocchio suo
Varco, anzi che un giogo, Il giogo degli antichi talora
si accosta alla forma dell' arco Scitico.

N.° 7112 , b. V emblema della vacca lattante ue
porge buono argomento a credere, che quel IIAN-
fosse un Corcirese o Dirracheno abitante
in Atene, ove si rinvenne la gemma.

N.° 7117. Riterrei la lezione Xoorripss, intenden-
dola de' Dioscuri invocati dal possessore della gemma.

N.°7127. 11 genio di Antiochia all'Oronte sem-
bra posto per indicare che ^Xat^i'-x Xprprr\ era di na-
zione Antiochena.

N." 7181. AOM€TlC Ao/x/ris. Nominis negligen-
tior forma est prò Ar.\xr{rtos [Domitius). Anzi A^Urn
sarà forma Dorica vezzeggiativa , per Ao^-nos ( cf.
Polyb. XXII , 15, 13 , al. R. Rochelte, Qucstions
p. 138). I Romani slessi scrivevano sì DOMETIVS
come DOM1T1VS (cf. Annali archeol. t. XXI p. 195),
colla seconda sillaba breve.

N.° 7198. Bacchans et nympha in leaena vehenles.
Anzi Ercole e Baccante portati da una tigre ( Zanno-
ni , gal. di Fir. ser. V tav. 2,1).

N.°7231. Inplasmale vitreo Musatti repraesentante.
Al eh. Zannoni ( op. cit. tav. 51,3) parve citari-
slria, non Musa.

N.° 7238. Faunus ebrius saltans. Anzi Satiro con
Fauno (Zannoni op. c. tav. 53, 5).

N.° 7266. In amethysto Herculem et Iolen reprae-
sentante. Anzi Ercole ed Auge( Zannoni op.c. tav. 26 ).

N.° 7310. Navis cum vclis et remis in portum pro-
ficisccns , praecedente Amore qui delphino insidet. —
Est de navigatone Amoris. 11 supposto Amore può an-
che dirsi genio di Nettuno ( cf. Morelli Famil. Lucre-
lia n. IV), ed il KATAIIAOrC, che ricorre anche
in monete d'Efeso (Eckhel t. II p. 518), potrebbe ri-
ferirsi ad Efeso slessa , o ad altra città d' olire mare,
che godesse dell'onore dell'approdare che dovea farvi
il preside Romano della provincia. Ma il pesce squilla,
posto presso la poppa, potrebbe dare ansa a sospet-
tare, che la gemma riguardi il navigar che fece il ghiot-
tone Apicio in Africa, in cerca delle più grosse squille
di quel mare ( Suidas v. 'Att/x/os ).

N.° 7321 , b. Ilccpa^o^os. La voce 7r«.pa^o|os fors?
 
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