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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 126 (Settembre 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0024
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— 16-

no buono argomento a pensare, che nell'Apulia e nella
Calabria, assai più che nelle vicine province , e che
in Roma, furono i primi fedeli tenaci del tradizionale
e forse neanco da loro più inteso cominciamento d'o-
gni funebre memoria ; e riconosciutolo indegno di se-
polcri cristiani lo trasformarono in quella guisa, che
ho mostralo, quanto materialmente simile, tanto pel
senso che racchiude dissimile, anzi direttamente op-
posta , alla gentilesca dedicazione de'sepolcri.
(Continua) G. B. de Rossi.

Nola (1) del dottissimo J. Grimm sul gotico nome Sag-
gila , comunicata all' Editore del bullellino dal eh,
G. Henzen.

Il signor de Rossi ha ragione di preferire la lezione
Sagila ; perchè Fagiìa non è nulla. Sagila è il dimi-
nutivo di Sagja, come Attila, Vulfila il sono di Alta,
Vulfs, Sagja vuol dire lo slesso che vir o nunlius,
e corrisponde alla parola secg o seega del dialetto an-
glosassone , a seggr del dialetto scandinavo. Secg de-
riva da seegan dicere, nunliare, seggr da segja, dicere,
narrare; e signifiea l'uomo incaricato di dire odi an-
nunziare. E vero che i termini sagja e sagjan non
si presentano affatto neh' opera d' Ulfila ; ma questa
obbiezione svanisce, quando si considera che ne pos-
sediamo solo alcuni frammenti. Se conoscessimo la
lingua gotica più compiulamente, queste parole non
vi mancherebbero; e per pruova di ciò, si può citare
l'espressione di sajo=sagja, che occorre sovente nelle
leggi de' Visigoti, e significa egualmente nunlius o
fracco, J. Grimm,

Breve nota intorno ad una iscrizione di Capita,

Nel passalo anno del presente bullellino ( p. 98 e
seg.) noi pubblicammo una importante iscrizione re?
cenlemenle scoperta , nella quale un Lucio Cocceio
Papa dicesi porre una edicola IOVI • LAR. Noi fum-
mo di opinione che si accennasse al Giove Larisseo,

(1) La noia è in francese : noi la riportiamo votata in italiano.

la cui religione non era da riputare sconveniente ad
un liberto, che dal suo cognome Papa poteva giudi-
carsi un greco. Non vogliamo però tralasciare di av-
vertire come non sia necessario ricorrere al culto di
quell'argolica divinità. Di fatti, ove si creda il LAR
un'abbreviazione di LARibus, come sovente rinviensi
nelle antiche iscrizioni, potremmo supporre che quella
edicola fosse congiuntamente dedicata a Giove ed ai
Lari. È noto che l'onore della massima divinila non
di rado si accoppia a quello delle minori, e segnata-
mente de'Lari, de'Penali, e de'Genii. E per quel che
concerne più specialmente a'Lari, ricorderò alcune
iscrizioni di Buda, nelle quali se ne congiunge il cullo
a quello di Giove ;

I • 0 • M • ET • L • MIL • CETERJS
QVE • DIS
C • IVL • PiSIBAN
MAXIM

AEM1L • PAPVS • TR • LAT • LEG • H • AD

V ■ S • L • M •

(Ordii n. 1C65)

HAMMONI
I • 0 • M • ET • LAR
MIL • CETRSQ
DIS

M •• CAEG • RVFVS
MAR1ANVS _
TR • LAT • LEG ÌT • P

V • S • L • M

(Orelli-Henzen n. 5631).

Taccio altri esempli, e principalmente la gruteria-
pa (pag. X, 2: Muratori pag. CCXCVI, 3; Orelli n.
1670), che dicesi proveniente da Pozzuoli; giacché
dopo le osservazioni del dottissimo Borghesi (giorn.
arcad, tom. LIV pag. 66 seg.), sembra da ritenere
spuria (Mommsen insci', r. neap. lai, n. 382*; cf.
Orelli-Henzen p. 153).

Non farebbe poi maraviglia veder soppressa la con-
giuntiva ET fra IOVI e LARibus ; il che è indizio di
maggior semplicità ed eleganza. Minervino

Cav. Giulio Mineryini—Editore

Tipografia di Giuseppe Catàneo
 
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