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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 131 (Dicembre 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0058
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— 50 —

III, 1845 p. 258 n. 35: cf. C. inscr. gr. voi. cit. d.
5860, 6). Né diversamente dee pensarsi della iscri-
zione di Zoilo Agatone incisa in una patera di bronzo
[c.inscr.gr. Le. n.5859); e della laminetta di piombo
con magica imprecazione, pubblicala primieramenìe
dall' Henzen ( annali dell' Ist. 1846 p. 203, e seg. ),
e dopo alcune nostre osservazioni inserita nel Corpus
inscr. gr. 1. c. u. 5858, b: cf. Addenda, e questa nuo-
va serie del bulletlino an. V. pag. 102. Sicché la no-
vella iscrizione del Conte di Siracusa precede di più
secoli tutti gli epigrafici monumenti fino ad ora rin-
venuti a Cuma : e ci porge la speranza che proseguen-
dosi le scavazioni in quei siti vengano fuori altri non
meno interessanti monumenti dello stesso genere, che
si appartengano a'tempi remotissimi di una delle più
antiche colonie della Grecia.

Finora i medesimi scavi del Conte di Siracusa ci
fornirono vasi dipinti di arcaico lavoro, alcuni di una
epoca pressoché simile a quella della nostra iscrizio-
ne. E certamente ad epoca remotissima dee riportarsi
in gran parte la numismatica di Cuma, che per lo
stile dell' arcaico lavoro , e pe' caratteri paleografici
della leggenda va annoverata traile più antiche.

Dalle quali cose vogliamo dedurre che le antiche
monete, gli arcaici vasi dipinti a figure nere, e ia no-
vella iscrizione offrono una cronologica coincidenza ;
e sono presso a poco de' (empi medesimi.

Volgendo ora la nostra considerazione alla voce
KpjTcpoXss, ci sembra evidente che sia un nome fe-
minile al genitivo, per additare colla massima sem-
plicità esser quello il sepolcro di una donna.

Noi riconosciamo una jonica forma Kp;ro(5oX?)s in
luogo di Kpiro(iovX7]S, essendosi soppressa la sog-
giuntiva del dittongo; giacché non vorremmo imma-
ginare un eolismo, quasi Kp;ro|3wX7)s, nel qual caso
si sarebbe scritto KpfrofòcóXcis. Raro è rinvenire asse-
gnalo ad una donna il nome di Crilobule; ma ci sov-
viene che lo pseudo-Plutarco attribuisce appunto lo
slesso a colei che dice aver procrealo Pangeo congiun-
ta al dio Marte (de fluviis III, 2 ) : la qual tradizione
va riferita al Pangeo, ed all' Ebro; e per conseguenza
alla Tracia. Molti uomini porlarono il nome di Kpi-
to|3o?Xos.Vì è un Critobulo figlio di Critone Ateniese,

del quale favella assai spesso Platone (Apol. p. 33 E,
38, B: Phaedr. p. 59 B, ed altrove); e parlano pure
Senofonte (meni. 1, 3, 8; symp. 1, 3, 16), Diogene
Laerzio (lib. II seg. 121), e Plutarco (symp. lib.lf,
1, 5). Un altro Critobulo duce de'Focesi è rammen-
tato da Pausania (X, 20, 3). Plinio ricorda un dotto
fisico de' tempi di Filippo re di Macedonia ( lib. VII
hisl. nat. cap. 37), il quale è forse lo stesso che curò le
ferite di Alessandro, al riferir di Q. Curzio (lib. IX
c. XI); sebbene vogliasi per alcuno ritener la lezione
Crilodemus. Appo Erodoto troviamo menzione di un
Crilobulo di Cirene (lib. II, 181 ); ma più particolar-
mente è da citare un altro luogo diErodolo, ove si nar-
ra che Artabazo occupò Olitilo già tenuta da'Bottiei ;
i quali vinse e scannò : dopo di che consegnò la citlà
alla Calcidica nazione, affidandone il comando ad un
Crilobulo Toroneo : litù (jsèQexs hXs TroXiopxiuiv ,
xa.W<r$a%i ìs,%yxy Ùjy k\i'iJ.Yr\Y,ry\v <ji7tó\iv 7r<j.pa.ìiìio7
Kpiro|3o(Aw Topwvcc/w S7rirp07reusiv xoà tm~ Xa.Xxi-
Oixuj" ysvsì', xaì ovreo "oXvvBov XxXxilks strxov (lib.
VIII c. 27 ). Importatile si è questo confronto del no-
me di Crilobulo fra'Calcidesi, primi fondatori della
stessa Cuma, siccome è nolo per le antiche tradizioni
( vedi Ignarra de Phralriis p. 78 segg. Raoul-Ro-
chelle hisl. des colon, t. Ili p. 109 seg. Corda Storia
t. Il p. 101 s. ). Ed a questa medesima ragione delle
origini Cumane vuole attribuirsi il jonismo della no-
stra iscrizione. Al qual proposilo mi piace di osservare
che sebbene nella più gran parie delle medaglie di Cu-
ma si legga l'epigrafe KVMAION, pure vi ha esempli
della diversa leggenda KVME. Tale si è la moneta del
museo Pembrock (P.II lab.80, 1) riprodotta dal Ca-
relli (tab. LXXI,fig. 7): l'altra pubblicala dall'Avel-
lino (opusc. t. II tav. Ili, n. 3 ), e quella che fu da
noi riconosciuta in questo medesimo Bullellino ( an.
V p. 53 ). La quale ortografia non può certamente
attribuirsi alla influenza della eolica colonia , che a-
vrebbe invece scritto KVMA : e perciò ad eolico dia-
letto vuoisi riportare la epigrafe KVMA di altra mo-
neta del Carelli (tab. cit. n. 20) (1). A questo jonismo

(1) In queste medaglie il Raoul-Rochette ravvisava la ninfa lo-
cale quasi additata dal suo nome (journ. des sav. 1854 p. 304) ;
ma parmi troppo ricercala una tale idea. Quello 6 il nome della cit-
 
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