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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 133 (Gennaio 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0080
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— Ta-

li ) ; sed facilis corruplio e SIAIKHNON \n %\Al-
KHNON.

Ma, senza dire dell'autorità de'codici di Virgilio,
di Cicerone e di tanti altri antichi scrittori, che con-
cordano nella scrittura SIDICINVM , il bronzo scritto
sotto Gordiano a mezzo il secolo III dell' era nostra
ceder dee all'autorità somma delle monete osche di
Teanum Sidicinum della Campania , nelle quali Ieg-
gesi WHDHSIK WHRKT, Tianud Sidicinud (Fried-
laender osk. Munzen p. 4,%: cf. Mommsen , die un-
terital. Dialect. p. 294 ). SIRICINIM leggesi nei
grommici veteres ( p. 238 Lachmann ) per lo scam-
bio consueto delle due lettere affini D ed R ; e per lo
scambio solito di esse coli' L si sarà scritto e pro-
nunziato SILICINO invece di SID1CINO a' tempi di
Gordiano Pio in Roma , e fors' anche in Teano stes-
sa. Per fede degli scrittori, e de' monumenti, D et
L communionem habucrunl apud anliquos , al din-
guam el linguam, Capitodium et Capitolwm ( Ma-
rius p. 2470 ). Similmente dissero sedda per sella,

131pelimenta per impedimenta , dacri1ias per la-

crimas , e via dicendo ( cf. Lanzi, saggio di lingua
Elr. I p. 120: Festus p. 68 Mailer).

Cavedoni.

BIBLIOGRAFIA

Grande Pianta di Pompei ridotta al CCCXXXIII del
vero e distribuita in XLH tavole, diretta ed illu-
strata da Giuseppe Fiorelli.

Abbiamo sotto gli occhi il primo fascicolo di que-
sta importante pubblicazione , che deve interessare
tutti coloro, i quali rivolgono le loro cure alla classica
città di Pompei. Il sig. Fiorelli, che da molti anni si
sta occupando dello studio delle Pompejano antichità,
con questo suo novello lavoro rende un grandissimo
servigio a' cultori delle arti e dell' archeologia , e
provvede in pari tempo al decoro del nostro paese.
Di fatti una pianta di Pompei nelle medesime dimen-
sioni fu già pubblicata dal Bibent-, ma questa me-
ritava di essere non poco rettificata e corretta: senza

dire che moltissimi altri ed i fi zi i vennero fuori dall'e-
poca di quella prima pubblicazione. Il sig. Fiorelli
con grandissima diligenza si è adoperalo perchè gli
errori e i diletti svanissero, e quelle parti vi si ag-
giungessero , che furono posteriormente scoperte.
Onde la nuova pianta di Pompei , come perfetta-
mente esatta e compiuta sino alle ultime scavazioni ,
dovrà riputarsi una pubblicazione affatto diversa da
quella dell' architetto francese. Le sei tavole , che
conlengonsi nel primo fascicolo, ci offrono il titolo
della pianta in tre graudi righe, i cui caratteri, neri
nella prima rossi nelle altre due, sono conformati alla
maniera de' Pompcjani programmi ; onde al primo
sguardo ti avvedi che trattasi della icnografia di quel-
l'antica città. Il titolo è come segue: a tabvla coloniae

» VEPiERIAE CORNELIAE POMPEIS-COLONIA A TRIVM-

» vir1s DEDVCTA EST LEGESVLLANA, POSTEA d1vvsav-
» GVSTVS AGRVM EIVS VETERANIS ads1gnavit. sed IMP.
» V'ESPASIAPiVS LOCA-PVDLICA A pr1vat1s POSSESSA

» heip. pomp. RESTiTViT. » è cosi brevemente narrata
la storia della pompejana colonia. Dalle tavole finora
pubblicate rilevasi che il eh. editore di ogni monumen-
to dà la indicazione Ialina, tratta dalle stesse locali no-
tizie dall'antichità tramandate nelle pompejane iscri-
zioni, ovvero, quando ciònonsia possibile, dalla na-
tura degli edifizii e dalle osservazioni de' dotti. Nè
contento di presentar la determinazione di tutte le
parli finora scoperte dell'antica Pompei, ne' laterali
spazii della pianta ha disposto per ordine alfabetico
i nomi di lutti i Pompeiani che ci vengono rammen-
tati dalle pubbliche o private iscrizioni, da'program-
mi e da'graffili: al quale catalogo l'a. dà il titolo :
mvnicipes et incolae. Sicché o si guardi dal lato
dell'arte o da quello dell'archeologia, la nuova pian-
ta del sig. Fiorelli sarà da riputare sommamente pro-
fittevole, come quella che in sè comprende tutti i
sussidii per istudiare le pompejane rovine.

Debbo da ultimo notare che tutta l'opera verrà
compresa in 42 tavole incise in pietra, le quali es-
sendo destinate a collocarsi fra loro in continuazione,
costituiranno una superficie di metri quadrati 9. 405,
potendo servire all'ornamento di una parete, o nelle
pubbliche e private biblioteche, o nelle sale delle ac-
cademiche adunanze, o in qualunque altro sito si giu-
dicherà convenevole.

Noi non possiamo negare una lode sincera al no-
stro eh. concittadino ed amico per questo suo nobi-
lissimo lavoro: e crediamo che a noi si uniranno ben
volentieri tutti coloro che amano gli studii delle arti
antiche e del classico sapere. Miservini.

Cav. Giulio Minervini—Editore

Tipografia di Giuseppe Cataneo
 
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