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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 136 (Febbraio 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0104
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— 90 —

mente a questo conio moderno; per modo che non ci
rimane alcun dubbio che eziandio la moneta del mu-
seo Thorvaldsen sia da giudicare di moderna fattura.

In quanto alla moneta supposta di Mijslia de' Bruz-
zii io concordia con Hyporum, non sappiamo seguire
una tale opinione: e parci più probabile la conghiet-
tura del dotto numismatico di Modena, che consi-
dera 1' TIIOP siccome una determinazione de' Misi.
É però da indagare tuttavia la significazione di quell'
aggiunto. Minervini.

Notizia di alcune antichità presso Atri, ed in altri sili
del 4. Abruzzo ultra. Continuazione del n. 12o.

Allo stesso sig. Gabriello Cherubini dobbiamo le
altre notizie che seguono.

1. Nelle vicinanze di Penne fu rinvenuta questa
latina iscrizione

DM

VISIVIAE MAXIMAE VIXIT ANN L
MEN ' II • DIEBVS XI SENILVS NEPOS
ET VIS1VILLIA PATRICIA FATRI (sic) P

Notabile ci sembra il nome della genie Visivia, e
più singolare il diminutivo Visivillia. Pare che il co-
gnome Senilus corrisponda a Xcnilus con più dolce
pronunzia. È un evidente errore del quadratarib il
FATRI probabilmente per MATRI.

2. Nel contado di Pianella, contrada S. Desiderio,
fu disotlerrata una lapida lunga circa palmi 8 e larga
pai. 6 , con sotto due cadaveri. Vi è scolpita la epi-
grafe seguente

EX TESTAMENTO C • PETRONI
C • L • PETRONIO • C • L • ANTIOCHI
ET QVARTIOM GRATAE

Non è infrequente il cognome di Quartio nelle iscri-
zioni ; e noi ne riportammo un esempio in questo
medesimo Bullettino ( an. Ili pag. 184), ove no-
tammo essere analogo al Sècunaiò , Tertio, Quintio,
Sexlio. Sembra alquanto irregolare la disposizione
delle parole nella nostra epigrafe : e forse dovran
queste collocarsi in ordine diverso : « Ex testamento
C. Pclronii C. I. Antiochi, Petronio C. I. et Quartioni
Graia f. ». Così ci sembra doversi correggere la pa-
rola GRATAE; e nell'ultimo E dovrà riconoscersi la
la voce Fecil. Una simile correzione immaginò il eh.
Mommsen in altra epigrafe di Atri, ove pure fu letto
in fine GRATAE (inscr. r. neap. lai. a. 6129).

3. Nel palazzo comunale di Penne si vede inca-
strata una lapida colla seguente iscrizione

D M S
CN • LVCIO

CN • FILIO
QVIR • VARIO
FAVSTIANO
DEC VR IONI
ViXITANN
XL1I MENS • VI
CN • LVCIVS
FAVSTVS
PATER
TESTAMENTO FIERI IVSS1T
P

Non sapremmo giudicar con certezza, se nel VARIO
che segue alla indicazione della tribù Quirina, deb-
ba riconoscersi un nome, ovvero il cognome Quarto,
per esser forse rosa in quel sito la pietra , in modo
che qualche lettera abbia potuto in lutto od in parte
svanire. In qualunque modo il nostro Cn. Lucio eb-
be o due nomi o due cognomi per la polionimia fre-
quentemente usata a' tempi dell' impero. Egli fu de-
nominato Faustianus dal padre Fausto. Si noti pure
come qui appare la gente Lucia , non altrimenti che
in altre iscrizioni venne riscontralo.

Non conoscendosi con precisione ove la lapida fu
rinvenuta, non può con certezza asserirsi di quale an-
tico municipio sia stato decurione il Faustiano della
nostra iscrizione. È però probabile che la pietra pro-
venisse dalle vicinanze di Penne, e quindi sia da ri-
portare a Pinna de' Veslini. Anche qui il senso più
regolare richiede pater posuit , e poi testamento fieri
iussit ; ma invece il lapicida ha messo in fine di tutta
la epigrafe la sigla P, che non può ad altra persona
riferirsi che al padre.

E a notare che quesfa epigrafe non è inedita , ma
già conosciuta por la pubblicazione fattane dal Mu-
ratori (p. DCCXV, 7), dal Donati (p. CCLVI, 7), e
dal Mommsen ( i. r. neap. n. 6114), che annunzia
di averla osservala co' proprii occhi. Nondimeno cre-
demmo utile qui riprodurla, perchè la nuova copia
differisce da quella del Mommsen in varie parti , e
segnatamente nella quinta linea, ove egli lesse FE-
STIANO, e nella ottava, ove gli anni del decurione
sono segnati II1I in vece di XLII.

(Continua) Minervini

Cav, Giulio Minervini—Editore

Tipografia di Giuseppe Catàneo
 
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