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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 137 (Marzo 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0106
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— 98 —

scalino superiore , e serviva di marciapiede a coloro
che vi erano assisi, il contorno termina in una mo-
danatura dorica, che ha uno sporto di 2".

Tutta la larghezza del gruppo inferiore de' sedili,
cioè la parte del gran diametro che essi occupano, è
di 37' ; quella del gruppo superiore è di 29'. Non
poteva dunque contenere altro che quattordici sedili.
Il pianerottolo che separa le due divisioni de'gradini è
largo 6'10'; la divisione superiore si ferma ad un'al-
tezza di 3'i" al di sopra di quel pianerottolo , sul
quale la parte che serve di sedile è divisa da quella
che era destinata alla circolazione , per mezzo di un
piccolo ripiano di 2" di larghezza e di qualche linea
di altezza. L'ultimo gradino, il quale non alzasi più di 1'
presso a poco al di sopra dell'orchestra, ha una for-
ma affatto diversa da tutti gli altri. Vi è dietro la parte
che serve di sedile una spalliera alta 1', della spessezza
di 3", dietro alla quale si è lasciato uno spazio di 2';
dopo questo spazio elevasi ad 1' il marciapiede del
grado superiore. Con quest'ordine si è voluto ren-
dere più comodo il sedile inferiore, e isolarlo da tutti
gli altri. Si sa che ne' teatri romani questo posto era
riserbato a' personaggi più considerevoli.

Nella divisione inferiore circolavasi per sei piccole
scale larghe di 2' 3", i cui gradi avevano una profon-
dila di 1', sopra un' altezza di 7". Queste scale sono
nella loro parte inferiore distanti fra loro per 21': i
loro primi gradini a cominciare dall' orchestra sono
ornati di zampe di leone ai due lati. I due ultimi,
cioè quelli che da ogni lato sono più vicini alla scena,
non distano che 18' da quelli che li precedono, per
lasciare più spazio a' due vomitorii a volta, i quali,
larghi 15', si estendono lungo i muri de' parascenii,
e danno accesso all'orchestra. A piò di una di queste
scale, la sola che è stata scavata fino adesso, si sono
trovali al loro posto i residui informi di una statua
sedente colossale di marmo.

La divisione superiore ha undici scale , di cui sei
sono la continuazione di quelle che cominciano a li-
vello dell'orchestra e le altre cinque dividono per
metà gli spazii troppo larghi, che le prime lasciano
tra loro divergendo verso l'alto. 11 pianerottolo di cui
abbiamo parlato termina da'due lati in due aperture

centinate nel muro , che ho già descritte nella mia
dissertazione pubblicala negli annali dell'Istituto, co-
me due porte che si aprono sulle scale che menavano
fuori del teatro. Lo stesso è di un passaggio largo
12'2//, che trovasi al di sopra dello scompartimento
superiore de'gradini, e che probabilmente era ornato
di colonne a forma di portico. Questo termina ugual-
mente in due porte, che, secondo me, comunicavano
anche colle scale esterne.

Calcolando esattamente lo spazio occupato da' tren-
tadue gradini , da cui bisogna togliere la larghezza
del pianerottolo, quella delle scale, come anche i 15'
di larghezza che i due vomitorii tolgono da ogni lato
a' dodici gradini inferiori, si troverà , dando ad ogni
spettatore un posto di 15" di larghezza, colla profon-
dità di 2'1" de' gradini (senza la modanatura), che
questo teatro poteva comodamente contenere 5300
spettatori.

La scena non è ancora scavala. Quel che già si vede
fa credere che la medesima alzavasi di 4' al di sopra
dell'orcheslra. L'iposcenio è lastricalo di marmo. La
scena comunica coll'orchestra per mezzo di due sca-
lette, larghe 3' 11//, e aventi ciascuna quattro gradini
di 1' di altezza. Queste scale sono opposte alle due
porte laterali della parte posteriore della scena.

Il teatro intero sembra essere stato coverto di mar-
mo, almeno fino ad una certa altezza. In molti luo-
ghi, presso al suolo, osservansi tracce di questo rive-
stimento. Il medesimo dovea esser carico di ricchi
ornati architettonici , poiché traggonsi da' rottami
molti frammenti di ovoli e di modanature. Un capi-
tello di grandi dimensioni e di ordine romano , tro-
vato a qualche distanza dal teatro, sembra aver fatto
parte della sua decorazione.

Fra gli oggetti di grande interesse per la storia di
questo monumento, che gli scavi han fatto compari-
re, bisogna contare le ceneri nere, i frammenti di le-
gno carbonizzato, il ferro e il rame fuso e mescolato
in gran quantità a pietre e frammenti di ogni specie,
i chiodi enormi lunghi più di un piede, e il gran nu-
mero di legole molto grosse e molto solide. Tutti
questi rottami, che covrivano i gradini della cavea
quasi polverizzati, sembrano provare da prima che un
 
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