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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 142 (Maggio 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0146
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(ala, da un sermone cioè non bene attribuito a S.Pier
Crisologo [Oper. ed. Ssb. Pauli, scrm. CXLIX) , e
che realmente speda a Severiano vescovo di Gabala,
il quale, lo recilò in Costantinopoli , 1' anno 401 ,
dopo che S. Giovanni Crisostomo, ad islanza dell'im-
peratrice Eudocia, gli ebbe ridonala la pace ecclesia-
stica (S. Ioann. Chrysost. oper. t. IH pag. 413-414
ed. Montf.). Frequenter fieri videmus ( dicea quell' o-
ratore emulo del Crisostomo), ubi regum vel fralrum
tabulae depingunlur, ut inler ulrosque UNANIMITA-
775 declarenlur insignia, arlifex piclor FEìllNEO
H AB ITU POST TERGI] M UTRIUSQUE CON-
CORDI AM STATI]IT, QUAE BRACEIIS SVIS
UTRUMQUE COMPLECTENS indicet, quodhi,
qui uidentur corporibus separali , senlenliis el -voluti-*
tate conveniant. Ita nunc pax Domini media assistens,
et utrumque nostrum gretnio palpante ( palpitante! )
connectens,discreta corpora in unum convenire animum
ulnis iungentibus docci. In qua sine dubio complelur
sermo prophelicus ( Zachar. VI, 13), qui ait : « Et
erit consilium pacijicum inler ulrosque ». Gli è pec-
cato , che sia perito i! testo greco di quel discorso di
Severiano , detto in Costantinopoli mentre regnavano
i due fratelli Augusti Arcadio ed Onorio, ai quali egli
probabilmente accennava colle parole REGUM (Bx-
aikìoov cioè Imperatorum) vel FRATRUM; e che nelle
loro monete auree compariscono anch'essi consociati
dalla fraterna Concordia stante di retro al loro trono
comune.

Dalle parole del profeta Zaccaria, allegate da Se-
veriano, che nella versione di S. Girolamo suonano:
et sedebit, et dominabitur super solio suo, el erit sacer-
dos super solio suo,et consilium pacis erit inler illosduos
(Zachar. VI, 13), prese in senso accomodatizio, pare
che Valenliniano seniore traesse il concetto del tipo
delle sue monete, che lo rappresentano sedente in-
trono comune col fratello suo Valente in atto di so-
stenere e reggere concordemente con esso lui il globo
simboleggiante l'impero. Que' due Augusti fratelli in
sul principio dell' impero, partecipato dal maggiore
al minore, avevano comune persino il palagio impe-
riale (cf. Gothofr. Cod. Thcodos. t. I p. LXXI); e
sono detti DEVNI FRATRES in un' iscrizione rin-

venuta non molto lungi dall'Adda ( Orelli n. 61 ).
Alcuni dotti supposero che DEVNIS FRATRIBVS
vi stia per errore invece di DIV1N1S FRATRIBVS ;
ma ciò parmi poco verisimile anche perchè DEVNIS
può tenersi per voce composta di VNIS e della pre-
posizione DE in significato accrescitivo ( cf. Forcel-
la, s. v. DE § 10: VNVS § 15 ).

Il tipo de'due Augusti sedenti in trono comune ,
che dir potrebbesi bisellium, benché diverso da quello
degli augustali (cf. Forcellins. v.), c congiunti dalla
Concordia, alata come la Vittoria, sembra rappre-
sentare anche la securità pubblica protetta dall'armi
loro vittoriose ; poiché nelle monete di Valenliniano
seniore per la prima volta ricorre la scritta SECV-
RITAS RE1PVBLICAE attorno al tipo della Vittoria
incedente a s. con laurea nella d. e con palma nella
s. ( Bandur. t. II p. 464 ). Non vorrei parere sotti-
lizzare di troppo avventurando la congettura , che
l'ornamento a guisa di grande X posto nella spalliera
del trono de' due Augusti fratelli sia iniziale di Xpjff-ròs,
per denotare che il bene sommo della paco e con-
cordia fraterna viene da Dio. In alcune monete di
Valenliniano e de' suoi successori il labaro è talora
insignito di un X invece del solito monogramma 3£
( Bandur. t. II p. 449, 497 ); e la Divina Sapienza
dice ( Eccl. XXV, 1,2):/» tribus pìacilum est spi-
rilui meo, quae sunt probaia corani Duo el hominibus:
CONCORDIA FRATRUM, el amor proximorum ,
et vir et mulier bene sibi consenlientes.

Le monete col tipo in questione e coli' epigrafe
VICTORIA AVGG, appellando al concorde impero
simultaneo di due Augusti, per lo più fratelli, ponno
assegnarsi ad anni bastantemente determinali. Quelle
di Valenliniano seniore e di Valente dovettero essere
impresse nello spazio di tempo decorso dal 364 fino
al dì 24 di agosto del 367, nel quale Graziano fu
dichiarato terzo Augusto; quelle di Graziano con Va-
lenliniano giuniore non ponno riportarsi che a parte
degli anni 378 e 379 ; e quelle di Teodosio Magno
col suo figliuolo Arcadio debbono riferirsi agli anni
392-394 fino a che Onorio, altro di lui figliuolo ,
fu anch' egli dichiarato Augusto addì 20 di novem-
bre del ridetto anno 394. Resta per me incerto , se
 
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