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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 145 (Giugno 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0169
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BALLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLITANO.

NUOVA SERIE
N.° 145. (21. dell' anno VI.) Giugno 1858

Poche osservazioni sopra un nuovo graffilo di Pompei. — Intorno una iscrizione di Capua recentemente sco-
perta.—Breve dilucidazione di un vaso della collezione Jalla in Ruvo.—Bibliografia.

Poche osservazioni sopra un nuovo graffito di Pompei.

É già interamente scavato il corridojo estremo delle
terme alla strada Stabiana ; per lo che venne a com-
pirsi lo sgombro di tutto quell' edifizio. Noi ci propo-
niamo di dar sullo stesso uno sguardo complessivo ,
pubblicando una novella pianta, e riunendo in un sol
colpo d' occbio le svariale nostre osservazioni spar-
samente presentate in questo bullettino. Per ora mi
piace di annunziare che altri graffiti mi è riuscito di
leggere sull'intonico di quell'estremo corridojo, ab-
benchè ne sicno le pareti in grandissima parte detur-
pate dalla umidità.

Riserbandomi di studiar meglio alcuni incerti se-
gni, che non ancora mi fu dato determinare, avverto
che in un sito leggesi:

C • MAR1VS

Ma bellissimo è il seguente graffito , che io consi-
dero come uno de' più importanti comparsi Onora in
Pompei.

VICLWCERIA
INALIAX-DCCC LVS
FIDE BONA
É chiaro il senso di queste parole, che contengono
la memoria di un giocatore , il quale segnar volle il
danaro da lui guadagnato: Vici Nuceria in alea dena-
rios oclingentos quinquaginta quinque et scmissem, fide
bona. Richiamo da prima l'attenzione sulla parola Nu-
ceria che ci mostra come quel pompeiano aveva giuo-
cato in Nocera. In altri monumenti di Pompei rin-
viensi una simile relazione tra' due vicini municipii.
Così in un graffito pubblicato dal eh. Garrucci un
Caesius Fidclisamat Mcconcm Nucerinum[Gr affini tav.
XXIII, 2: Cf. p. 88). É poi nota la celebre iscrizione
(Orelli-Henzen n. 51G1 )

AXNO VI.

CAMPANI VICTORIA VNA
CVM NVCERINIS PERISTIS

della quale, dopo la pubblicazione fallane sin dal 1829
nel lullett. dell' Ist. arch. p. 86 (cf. MI. cit. 1831
p. 11), parlò pure più recentemente lo slesso Gar-
rucci ( graffili p. 13). La ortografia alia per alea è
abbastanza ovvia, ed incontra nella stessa Pompei nu-
merosi confronti. Alcuni ne furono presentati nello
anno primo di questo bullettino p. 7 e 8 ; ove si trova
urna amia, e poi valiat, perial, adias. Vedi pure qual-
che altro esempio presso il Garrucci {graffili p. 45).
La frase in alea è comune: vedi le annotazioni a Sue-
tonio ( Aug. 70 ) ; ed il giureconsulto Paolo dice
in alea lusum est ( Dig. XI, 5 , k ). Generalmente
parlando V alcali qualsivoglia giuoco di sorte; e questi
presso l'antichità riducev'ansi al giuoco de' dadi [tali
ovvero òtffrpd-yaXoì), ed a quello delle tessere (tesserae
o xvfìoi ); su' quali si vegga ciò che scrive il Bekker
(Gallus lom. Ili pag. 252 segg. ). 11 nostro pompe-
jano adunque aveva guadagnalo al giuoco de'dadi, o
delle tessere, un non piccolo numero di denarii, che
trovasi indicato colla consueta sigla ovvia nelle ro-
mane medaglie, e che altrove fu pur da noi ravvi-
sata ne' graffiti di questo medesimo edifizio. Mi ri-
mane dubbio se nelle lettere seguenti DCCC LV deb-
basi riconoscere un numero di 855 denarii, ovvero
di ottocento denarii e cinque assi. A questa idea ci
condurrebbe la forma allungata dell'L, che potrebbe
esser destinata ad indicare l'asse , nella sua primitiva
forma, avuto riguardo all'originario asse librale (vedi
San Giorgio memorie numismatiche p. 4-6 s.). In qua-
lunque modo, V ultima lettera S accenna ad un se-
misse. Ed è cerio che il nostro giocatore, se comin-
ciò dal giuocare a denarii, quando i compagni per-
 
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