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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 153 (Settembre 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0021
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— li —

rianna più congruente colle leggende poetiche e po-
polari, fu per questo stesso motivo, per modo di re-
gola , celebrato nelle più franche e gentili fogge dell’
arte. Corrispondenti con questa diversità artistica
sono anche le vestigie de’ sacri riti, secondo i quali nel
consorzio di Bacco e Libera fu riconosciuta non meno
Proserpina che Arianna (1). Assai più raro , ma
comprovato da testimonianze sufficienti, e così pure
dal monumento effigiato nella nostra tavola, è il fatto,
che oltre Kora ed Arianna trovasi riunita con Dio-
niso, secondo altre tradizioni, anche la sua madre
Semele: consorzio strano bensì, ma non sfornito di a-
nalogie probabili.
Taccio il significalo simbolico, che tanto in Semele
quanto in Kora ed Arianna fa giustificare con facilità
quei variati malrimonii di Bacco: il quale come dio
generatore dell’ universa natura fu associato con al-
trettanto diritto a Semele , espressione greca della
Terra (2), con quanto si trova associato volgarmente
ad Arianna ed a Kora rappresentanti della natura ri-
nascente in primavera , o pure talvolta a Persefone
unitagli nel significato di nume terrestre ed infernale.
Non può negarsi, che il numero delle testimonianze
spettanti al presupposto consorzio matrimoniale di
Bacco e Semele è poco rilevante in proporzione delle
molte autorità che dell’ unione di Bacco con Arianna
o Kora ci fanno fede ; ma questo fatto si spiega dalla
inconvenienza di un matrimonio tra madre e figlio :
inconvenienza che lasciò le sue analogie nelle misti-
che relazioni di Cerere con Bacco ed in diverse altre
arcane tradizioni (3). Mirando poi al senso simbo-
(1) Si confrontino i passi di Cicerone de nat. deor. Il, 24 e
di Ovidio Fast. Ili, 512.
(2) Il nome di Semele, inteso nel senso della Terra anche
da Diodoro ( III, 61 ), si spiega dalla sua affinità colle parole
S-EfAsX'rj, 9-ÉfAsSXov. Cf. Welcker Gr. Gdtterlehre I p. 436.
(3) Analogo alla unione equivoca di Bacco e Semele è la va-
rietà delle leggende spettanti al suo rapporto con Cerere, chia-
mata xovporpó(J)os nel senso di mistica madre di Bacco ( Orph.
Hymn. 52 , 9) e nulla di meno associata al Bacco tebano come
ad un suo sposo (cf. Gerhard Mythologie § 419, 3 s.). I rapporti
che Bacco aveva con Cibele risguardavano probabilmente una si-
mile ambiguità così della natura come delle tradizioni d’entrambi
quei numi. Può confrontarsi in oltre nelle italiche religioni il non
velato matrimonio del dio Fauno con sua figlia, quindi venerala
sotto il nome di Bona Dea.

lico di siffatte tradizioni, questo può giustificarsi dal
corso periodico della natura, il quale ci fa conoscere
il suolo terrestre, talvolta in somiglianza di una ma-
dre generatrice ed altre volle in quella di una no-
vella sposa del dio generatore. Lungo sarebbe il pro-
seguire la numerosa varietà di cotali espressioni poeti-
che e delle loro leggende misteriose, che certamente
non mancano del loro senso ascoso , ma per aver
illustralo il prezioso dipinto di questa tavola, ci ba-
stava di far ravvisare tanto il significato dell’ alleanza
di Bacco e Semele, quanto le poche testimonianze ,
le quali confermano l’autenticità d’una rappresentanza
così espressiva come rara.
Odoardo Gerhard.
Sulle Regioni Pompeiane e della loro antica distribu-
zione. Programma (1).
Molte opere trattano argomenti di antichità pom-
peiane, ma se ne togli alcune descrizioni de’ più sin-
golari edilìzi pubblici e privati, nulla vi ha che rimanga
ad attestare ne’ tempi avvenire , dopo tanto progresso
degli studi nostri, quel che fosse Pompei nel secolo
anteriore alla sua rovina ; chè non vi sono descrizioni
compiute della vetusta città, ed imperfette riescono
quelle finora pubblicate. Le quali prive di ordine, e
spesso con impropria nomenclatura , se illustrano
molti di quegli antichi monumenti, mancano però di
sistematica distribuzione, da cui solo dipende il canone
fondamentale degli scoprimenti futuri.
Inteso da molti anni a cosiffatte ricerche, ho creduto
innanzi tutto indispensabile, per qualsivoglia esatta de-
scrizione di Pompei, la formazione di una tavola, che
in grandi proporzioni ne ponesse sotto gli occhi tutte
le parti scavate: e questo lavoro, già compiuto, man-
derò quanto prima alla luce in sei grandi segmenti,
forniti di bastevoli indicazioni per la piena intelligenza
(1) Ci permettiamo di ripubblicare queste poche parole, che sono
state già edite dal eh. Fiorelli in una particolare scrittura impressa
a pochissimo numero di esemplari. La importanza della scoperta
del mio eh. collega mi ha spinto a diffonderne sollecitamente la
conoscenza.—V Editore.
 
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