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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 153 (Settembre 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0026
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— 16

F onore di primipìlo. Veggansi le autorità citate a
questo proposito dal Becker (Handbuch der Rdmi-
schen Allerlhiimer voi. Ili parte 2 pag. 280 segg. ).
Parecchi esempli ci forniscono le antiche iscrizioni
di questi primipili delle legioni. Cosi presso il Gru-
ferò (p. CCCXLVII , I ) PRIMIPÌLO LEG • VII .
GEM PIE ( sic )* FEL (Orelli-Henzen n. 6747). Non
meno importante è da riputare la epigrafe di Cicolano,
ove si legge: ITA VT IN LEG * X PR1MVM * PILVM.
DVCERET (Mommsen n. 5712; Orelli-Henzen n.
6779 ). Tragghiamo questi altri numerosi esempli
dalla sola collezione Orelliana: PRIMIPÌLO* LEG *
Il ADIVT (n. 799:cf. 3048): pRIMIPlLARIS- LEG*
II* TR * FORTIS (Orelli-Henzen 5837): PRIMIPÌLO
LEG • III AVG • PIAE • V1NDICIS (3664): PRIMOP*
LEG - IH • CYREN(3509), ePRIMIpiLARIS* LEG-
HI CYRENAICAE (Or. Henzen 6911 ) : PRIMO •
PIL • LEG * V * MACEDONIO • ( Ib. 6938 ) : PRI-
M1PILARI * LEG • Vili • AVG ( 3568 ) : PRIM
PIL . LEG • XI (6926) : PRIM * LEG * XII * GEMIN
( 749 ): PRIMOP * LEG • XIV * GEM * ( 3450 ) :
PRIM • PIL • LEG • XIIII • GEM ( 6776 ): PRIM*
PIL • LEG * XXI ( 6939 ) : PRIMOPILO . LEG •
XXII ( 3448 ). Da tutti questi esempli siamo auto-
rizzati a spiegar la sigla P.P. per PRIMIPÌLO nella
nostra iscrizione: e cosi pure opiniamo doversi il
più delle volte interpretare nelle iscrizioni militari,
innanzi ad una legione. Questa fu altresi la opinione
del eh. Henzen, il quale si occupò particolarmente
de’ praeposili ; dimostrando che non son da confon-
dere co’ praefecli, ma son da ritenere per duci stra-
ordinari i e temporanei ( cf. Rhein. Iahr. 1848; an-
nali dell' Ist. Ì850 pag. 40 segg. ; ed il voi. Ili dell’
Orelii p. 347 seg. n. 3433). Per tal motivo le sigle
P*P* non possono regolarmente spiegarsi per prac-
posilo ; ma debbono riferirsi ad una carica e ad un
onore ordinario e conosciuto.
Nulla diciamo della legione Claudia Pia Fidelis,
la quale tanto frequentemente si vede rammentata
nelle antiche iscrizioni.
Le cariche, che seguono di qualuorviro quinquen-

nale e flamine del divo Augusto, sono da riputare mu-
nicipali, e propriamente di quel municipio, di cui
Aufellio dicesi patrono. La situazione de’ luoghi ci
persuade a riportar la epigrafe al municipio Caleno.
E ciò si rende ancor più probabile quando si consi-
dera che nelle iscrizioni di Cales ricorrono appunto
i quatuorviri i. d. , ed i qualuorviri quinquennali (vedi
Mommsen i r. neap. n. 3949, 3952 ): e per questo
motivo il eh. Mommsen riferisce alla stessa Cales ta-
lune iscrizioni, ove sono rammentate le medesime
cariche (Ib. n.3954: 3955, 3956). Nella nostra iscri-
zione la città, di cui Aufellio dicesi patrono, viene de-
nominata municipium. Ciò è da intendere nella vera
significazione di quella voce, sebbene già a quei tempi
cominciasse ad usarsi in un senso meno preciso. Trovo
di fatti in Frontino determinata Cales per municipio.
Calis. municipium. muro ductum. Iter populo non
debetur. Ager eius limilibus Gracchanis anlea fuera
assignatus, postea iussu Caesaris Augusti limilibus no-
minis eius est renormalus (de Col. p. 104 Goès.). Dal
qual confronto sempre più vien provato che il nuovo
marmo del capitano Novi deggia attribuirsi ad un vico
del municipio Caleno. Assolutamente nuovo è questo
vico : vicus Palatius. Pare che fosse denominato a
somiglianza del romano Palalium, e della regio Pa-
latina in Roma. Certo si è che anche in Pozzuoli, e
non già in Napoli , esisteva una regione Palatina
(Grut. pag. 433, 4 ; Orelii 3191 ; Mommsen 2618),
che il eh. Gervasio opinò fosse denominata da qualche
pubblico edilizio detto Palatium (vedi il voi. VII
delle memorie della reg. accad. Ercol. pag. 57 segg. ).
Del che si persuase eziandio il eh. de Rossi, illu-
strando un vasetto di vetro con graffiti di varie costru-
zioni da lui riportate a Pozzuoli, una delle quali vien
denominata Palatium ( vedi questo Bullettino an. Il
p. 155). La regio Palatina ed il vicus Palatius a noi
sembrano di analoga significazione. E 1’ antichità
della nuova epigrafe Galena ci persuade ad attribuire
quelle denominazioni ad imitazione delle cose romane,
piuttosto che a derivazione di qualche locale Palalium.
M1NERV1NI.

Cav. Giulio Mjnervìni—FchVore

Tipografia di Giuseppe Catàneo
 
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