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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 159 (Gennaio 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0076
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66 —

mezzo sono insieme riunite piccole lastre di marmo
che costituiscono un rettangolo. Le pareti erano ele-
gantemente dipinte, per quanto può rilevarsi dal poco
che ne rimane ; essendo in gran parte caduto 1’ into-
nico. Lo zoccolo è nero : e su di esso elevansi fasce
gialle e nere; ov’ è a notare che il giallo in alcuni punti
è addivenuto rosso , sotto 1’ azione dell’ infocato la-
pillo. Vi erano alcuni quadretti, solo in parte conser-
vati , con simboliche rappresentanze. In uno vedi un
carro tratto da due cavalli ; sul quale son collocati lo
scudo e l’asta, simboli di Marte. In altro apparisce
un simile carro tiralo da due pantere; ma non sono
visibili i simboli bacchici, che riferir vi si doveano,
essendo interamente svaniti. In questo elegante com-
preso non tardiamo a riconoscere il triclinio. Dall’a-
trio medesimo si ha l’accesso ad altra ampia stanza,
il cui pavimento non è ancora scoperto: le pareti son
rozze e senza intonico ; ed in alto veggonsi i fori per
e travi dell’ impalcatura. Da questo compreso può
ancora accedersi al triclinio da noi sopra descritto. Non
saprei qual destinazione attribuire a questa stanza non
per anco decorata: potendo credersi un’esedra, ov-
vero far le veci del tabiino in una easa ove questa
parte delle antiche abitazioni manca del lutto. Osser-
viamo die infondo sono dueaperture, le quali danno
ingresso a due rozzi stanzini, in ciascuno de’quali
scorgesi una piccola finestra nell’alto. Dallo stesso
compreso si discende alla cucina ed al cesso. Da que-
sto lato apparisce all’ estremo un’ altra stanza , con
rozzo inlonico, il cui pavimento non è aneora sco-
perto. In alto sono due finestre. É forse da riputare
una dispensa {cella penarla}. In una delle pareti si
legge il graffilo
IVLIVS TRI A
TV 4V1D MORARIS —
Il senso di queste parole dopo tanti secoli ci sfug-
ge, ignorando quali Ire cose avesse fatto quel Giulio:
Julius Iria. Tu quid moraris ? Un antico foro prati-
cato in un angolo di questo compreso mostra che la
casa, di che discorriamo, venne frugata dopo la pom-
pejana catastrofe. Dall’ atrio si passa nel peristilio di

singolare e meschina costruzione .* e Io costeggia un
o OD
largo corridojo,unicamente a destra, corrispondente
alle fauces, a cui si accede dall’ atrio medesimo. Que-
sto corridojo ha pavimento signino, e rozzo intonico:
vi è il principio di una scala , per ascendere ne’ su-
periori locali. Veggonsi ivi depositati alcuni pezzi
di una graziosa cornicelta di stucco, ed un capriccio-
so capitellino dipinto di rosso, turchino e bianco, con
alcune parti di nero: uno de’ tanti esempli finora co-
nosciuti dell’architettura policroma.
Sembra probabile che tali ornamenti sieno caduti
dall’ alto, ed appartengano ad una superiore decora-
zione.
11 peristilio offriva nella parte anteriore due sole co-
lonne scanalate di tufo, una delle quali a destra è con-
servata, ed addossata ad un muro che limila le fauces
verso l’atrio: all’altra colonna, essendo a noi perve-
nuta totalmente crollante, si è sostituito un pilastro di
fabbrica, per sostegno delle vicine costruzioni. L’ u-
nica colonna da noi accennata ha capitello con foglia-
mi ; ma là parte superiore è perduta. Nel destro Iato
del peristilio sono tre altre colonne lisce di ordine to-
scano, e due ne appariscono all’altro lato corto, com-
presa la colonna angolare, che figura eziandio fralle
tre da noi accennate. Il quarto lato del peristilio non
offre alcuna colonna, ma è semplicemente limitato dal
muro. Intorno intorno scorgesi un canale di matto-
ni. L’intonico manca affatto : dal che si deduce an-
cora essere la casa in rifazione. La poca altezza delle
colonne laterali, e la. scala che dalle fauci conduceva
in su, dimostrano che su quel colonnato poggiava un
piccolo terrazzo, a cui si ascendeva dalla ridetta sca-
letta.
Ed è probabile che la eornicetta di stucco, ed il di-
pinto capitello appartenessero alla decorazione di que-
sto terrazzo, che offrir doveva all’esterno una serie
di piccole colonnette. Alle spalle del peristilio, pres-
so la colonna sinistra, è un puleale di terracotta, con
varie piccole protomi a bassorilievo, che ne fregiano
l’esterno. Qui non finisce la casa, e noi ne prosegui-
remo la descrizione, quando ne sarà, compiuto il di-
sgombro. Diremo solo che a destra apparisce un mu-
ro, nel quale è il ripetuto dipinto del serpente Aga-
 
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