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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 161 (Febbraio 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0092
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— 82

fa una città appellata Sarno (Sapros) (I); ed ivi pure
uu monte Albio, come nella nostra Alfa Sarna (2).
E appunto Nocera fu delta Alfasarna per distin-
guerla dall’altra città non meno importante del suo
agro appellata Sarno più vicina al mare (3). Questo
nome di Sarna a piè de\V Albino (4) mi ricorda gli Al-
falerni, di cui serbò memoria Plinio, che dovettero
andar nomati anche dello stesso modo, perchè pure
posti su i clivi dei monti degli Equìcoli nel Sannio(3):
i quali dovendo avere un’ affinità cogli Alfalerni della
Campania sì nell’ origine , che nella provenienza pur
dall’Epiro , e regioni vicine (6), ebbero forse a tro-
vare uno scampo ed un rifugio nell’ Alfalerna Nuce-
rina più tardi.
Al nome pertanto di Al faterna o Alfasarna, pri-
mitivamente portato da Nocera, è di chiarissima spie-
gazione, a mio modo di vedere, quel Sarniner (7),
che ora finalmente vedesi e leggesi pienamente in una
bellissima medaglia posseduta dal eh. Sig. Principe
di S. Giorgio. Ciò posto, io vado riflettendo, che il
(1) Slrab. VI. p. 247; Steph. Byz. alla v. Tab. Peuting.
seg. XII.
(2) È conosciuto che i Sabini dissero alpus, i Greci akCfós, gli
Osci alfus ed i Lalini albus d’onde 1’ Albio (Mommsen unterit. D. p.
247; Fabretti gloss. Hai. p. 65 e 71), da cui VAlbinio. Nè forse
altramenli che per essere fra monti l’appenninica Alife fu così ap-
pellala. E per la nostra Alfa-Sarna, dobbiam notare, che presso
Sottace §. 11. gli Alfalerni son delti Aarspwo/. Pel fiume Alpi
Herod. IV. 49. detto anche Albi v. Kaiancsich de Istro p. 5.
(3) Così un’altra Sarno ne’piani della regione frenlana, anche di o-
rigine Epirolica (Corcia I. p. 171) o Liburnica. Ed io credo che il
fiume Sangro, e la cillà che n’è lamblia nella regione islessa Frenla-
na, delloXaypos da Strabono (V,242) e da Vibio Sequestro (p. 12), e da
Tolommeo (69) dello Saro , servano a confermare 1’ affinità di tali
popoli, parliti dalle medesime sedi, co’ Sanasti della Campania
Nocerina.
(4) I resti della vecchia Nuceria sono al moderno villaggio chia-
malo Pareti alle falde dell’Albino, ove con gli scavi praticali son
venuti fuori bellisimi monumenti, specialmente da quelli fatti da’si-
gnori Primicerio: vedi questo Ballettino an. V. p. 3, e seg.
(5) Lib. III. c. XVII. Ma meglio nella Sabina, perchè Plinio dice : In
hoc situ, cioè tra i Sabini, che ha nominali, ex Aequiculis interiore
Contini, Tadiates, Caedici, Alfaterni. Altrove vedrò l' importanza
dell’elemento Sabinico fra gli Alfalerni, messa in relazione con Do-
sileo.
(6) V. Corcia Slor. del Regno diNapoliI. p. 171: eli. p. 16 e 17.
(7) Millingen Considerai p. 197-198. cfr. Cavedoni Bullet. deb
l'inst.arch. 1843. p. 41. ; Eckhel, 2V.F. lab. II. 9. Friedlaender Osk.
Milnz. p. 22. lav. IV. n. 1. Amine, e Arasne, arusne ; e presso
Huschke osckisch. u. sabell. sprachd. eie. p. 197.

nome di Nuflcria, o Nucria (l)che leggesi in monete
di Nocera (2), non debba ripetersi che dalla nuova
città, come viene indicato dallo stesso nome (3), rie-
dificata , o meglio abitata da altri coloni sovrapposti-
si alla primitiva, i quali le fecero assumere il nomedi
Nouceria, Nuvcria (4), come avvenne per Nola e per
altri luoghi, che possono vedersi ne’ citati Scrittori
in nota (5); lasciando per aggiunto l’antico nome di
Alafasarna, o Alfalerna. E tenendo in sommo conto
un’antichissima tradizione lasciataci daDositeo pres-
so Plutarco , del tutto mitica, ove al solito vedonsi
a mio credere personificati ne’mitici personaggi i varii
popoli e le varie genti venute a stanziarsi e sovrap-
porsi al suolo bagnato dal Sarno (6), potrei render
ragione del Degvinum, cogli Umbri, ove i Sarrana-
li (7), e delle loro unioni a Tirreni, a Dauni, e Pi-
ceni (8), fra i quali gl’ Iguvini delle Tavole Eugu-
bine (9). Oltre che si reca la tradizione delle colonie
Sabinico-Picene fin nel seno Pestano. Se di questo
avvicendamento di varie genti si fosse presa con-
siderazione, 1’ origine del nome di Nuceria e del suo
aggiunto non avrebbe presentate tante difficoltà dal
Mazzocchi in fino all’ Huschke: e forse sarebbonsi rag-
granellate le affinità di origine Pelasgica ed Epirolica
e Peloponnesiaca (10) di una Nuceria vicino Felsina
(1) Filisto Siracusano fragm. XLI. Miiller.
(2) Friedlaender Oskisch. milnz. p. 21. e seg. tav. IV. n. 1.2.3. e
in questo il tipo del cane (oirpo degli Umbri, d’Adria, e di altri popoli),
con la leggenda Nufkrinum Alafaternum. Presso Huschke oc.p.197.
Nuvkrinum alafaternum, che io credo, essendo come il Friedlander
e il d. autore ed altri dicono opportuno al genitivo plurale, significar
la gente degli Alfaterni, cioè de’Sarrasli abitatoria piè delimitino
della nuova Cillà situala ali’ occidente.
(3) Mommsen unterit. Diai p. 258 e seg. Gerlach, e Bachofen Die
Geschichte der Rómer Basel. 1851. p. 147. nói. 119.
(4) Polyb. Hist. Ili c. XCI « rsksura'av Ss rò rwr Nouxsp/vwv
efìvos ».
(5) Mommsen unterit D. p. 283.
(6) Plutarc. Paratiti XXXHI.
(7) Plin. lib. Ut. 19 3. Elevine era nell’antichissimo dialetto tim-
brico : Aufrechl e Kirchoff p. 81. e p. 46-48 cf. Huschke Otkitche
und Sabti. Spr. p. 229. Mommsen p. 259.
(8) Corcia o. c. t. II p 21.
(9) Mommsen o. c. p. 267; Gerlach e Bachofen Geschich. etc. p. lil.
Aufrecht e Kirchoff. in Creta (Plin. IV c. XX) culla di Giove un’illustre
Città col nome di Phalasarne; e nell'Emonia (Idem IV. c. XIV) un
Arne.
(10) I miti di Agrio, Etimo, Abante, e Teleboosi ricongiungono con
 
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