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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 166 (Aprile 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0132
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— 122 —

zioni nelle parti più deboli, e profitti d’altre senza
pur ricordarle, come, ad esempio, di quella del tro-
feo navale di Temistocle ; ciò nonostante, dico, con-
fesso che la sua opera può dirsi veramente classica
nel suo genere, segnatamente riguardo all’accuratezza
dei disegni ed all’illustrazione de’magislrati delle mo-
nete di stile nuovo, tranne un’opinione sua, che al-
tera ogni cosa, come vedremo qui appresso. Parrai
ancora, che sarebbe tornato utile, e direi quasi ne-
cessario, 1’ apporre ad ogni serie dei tetradrammi di
stile nuovo un segno che ne indicasse possibilmente
lo stile e la fabbrica, se bella, mediocre o scadente;
lo che ben poteva egli fare, ad imitazione del Mion-
net, possedendone la più ricca collezione che se ne
conosca, ed avendo avuto soli’ occhio gli originali o
le impronte di quelle de’principali musei d’Europa.
Ancora parmi che a rendere in tutto completa l’ope-
ra non avesse dovuto trascurare alquante monete di
Alene in bronzo, che pure presentano tipi importan-
tissimi, quale si è, ad esempio, quello datone dalHaym
[lab. IX, 9), nel quale io congetturai figurato il tro-
feo dì Milziade a Maratona.
11 primo punto di disparere tra me ed il eh. Beulé
consiste nel determinare il principio e la fine dell’im-
pressione de’tetradrammi e dell’altre monete d’ar-
gento di stile nuovo. Da prima io assegnai il princi-
pio di quella innovazione a’tempi di Alessandro Ma-
gno all’incirca; ma poscia la ritardai di alquanti anni
pel riscontro del ripostiglio di Nasso di Sicilia, nel
quale trovaronsi insieme con le Sicule alquante mo-
nete di Filippo III Arideo, di Lisimaco e di Tolomeo,
non che quelle di Filippo li e di Alessandro Magno,
e molli tetradrammi Attici tutti di stile vecchio [Bull,
arch. 1854 p. XLII : 1855 p. VII-IX). II eh. Beulé,
a cui pare sfuggisse questo importante riscontro ,
credo che anticipi di troppo il principio delle monete
Attiche di stile nuovo assegnandolo all’anno stesso
della morte di Alessandro Magno (1), 323 innanzi
(1) li eh. Beulé parmi a sé incoerente allor che avvertiva ( p.
105) come Senofonte ne conferma (ciò che d'altronde era ben
facile supporre) , che gli antichi tetradrammi valutavansi al-
quanto più che non i nuovi (Xenophon, ■zs'ópwv HI, 2).
Ma come può mai ciò stare nel supposto del eh. Beulé, che asse-
gna il principio dei tetradrammi di stile nuovo all’anno 323 innanzi

l’era volgare; poiché le sue ragioni sono meramente
ipotetiche, ed il riscontro del detto ripostiglio ne porge
un argomento di fatto.
L’ Eckhel suppose che l’impressione delle monete
d’Atene di stile nuovo durasse per lo meno fino ai
tempi della guerra di Siila conira Mitridate VI ; ed
io congetturai, che continuasse anche sotto l’impero
fin verso i tempi degli Antonini; ora il eh. Beulé ne
assegna la Gne a’giorni del triunvirato, ma senza ra-
gioni convincenti ; ed io mi confermo nell’avviso di
prima. A’ tempi degli Antonini all’ incirca mi parve
che si addicesse lo stile scadente d’ alcune di quelle
monete e la scrittura AIOAU)PO£ , AEOONIAHX
AIONTCOC.
Il eh. Beulé (p. 100) a ragione rigetta l’argo-
mento tratto dalla falsa lezione del Seslini che vide
AIONTtOE dove dovea leggere AIONT£orm)S :
ma non toglie quello dedotto dall’ uso dell’ O) invece
dell’12, anzi lo convalida dandone il disegno accurato
(p. 4-01) di un tetradramma del museo Fontana con
AEWNIAHX. Il Franz, da lui citato in falso, pone
primamente usata la forma GO, nella Grecia propria-
mente delta, sotto l’impero di Claudio [Elem. epigr.
Gr. p. 244) ; ma credo che in Atene non comparisca
che verso i tempi di Traiano e di Adriano. Notevole
mi pare segnatamente un’iscrizione sacra posta da
Erode Attico , non prima de’ tempi di Nerva, nella
quale ricorre l’uso promiscuo delle due forme alte-
rate U) ed W [C. I. Gr. n. 490), per appunto come
ne’tetradrammi di Diocle, che anche per lo stile ap-
pellano circa a que’tempi. Al tempo dell’impero Ro-
mano appellar sembra anche il prenome latino IIO-
IIAIos di una serie di fabbrica ordinaria (Beulé p.
Cristo, sapendosi che Senofonte morì nel 359, o poco dopo (Clin-
ton , Fasti Hell.) ? Senofonte dunque non vide i tetradrammi di
stile nuovo, ma soltanto quelli di vecchio stile , eh’ erano gran-
demente accreditali daperlutto. Il eh. Beulé ha preso abbaglio non
cogliendo bene il significalo delle parole di Senofonte rov
apxatov 'ka^avovciv ; le quali altro non significano se non
che, se un mercadante vendute avesse le sue merci in Atene a
moneta sonante, in qualunque altro paese venisse egli a capita-
re , e gli fosse piaciuto di far cambio di quella moneta, ne rica-
vava somma maggiore di quella di prima, in riguardo all1 agio
della moneta Attica, che molli compravano per pagare i loro tri-
buti agli Ateniesi in numerario Attico effettivo.
 
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