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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 166 (Aprile 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0138
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— 128 —

esso lui o da’ suoi maggiori nella palestra in Aieoe od
altrove.
A<FPOAIXIOX, AnoAIIglX. Vittoria incedente
con laurea nella d. e con palma nella s.
A&POAIXIOX, AIorENHX. Doppio cornucopia
vinato.
Il eh. Beulé propende ad assegnare queste monete
a’ tempi di Tolomeo Filadelfo ; ma il Mionnet le con-
trassegnò da prima con F * e poscia con F. o- ; onde
riportar potrebbonsi anche a’ tempi di Siila, che pose
anch’ egli nelle sue monete, impresse nella Grecia, il
doppio cornucopia vinato ( Cavedoni, Ragg. de’ ripo-
st. p. 147 ), e che scrivendo a’ Greci amava intitolarsi
WaQpt&TOS ( Eckhel , V. p. 194 ). Egli, dopo le
sue vittorie sopra re Mitridate, si soffermò in Atene
( Nepos, vii. Att. c. 4).
BAXIAEi/s MI0PAAATHX , APIXTIHN. Astro
frapposto a due lune falcate.
Le due lune, volte l’una allo in sù e l’altra allo in-
giù, parmi rappresentino la luna crescente e calante,
e 1’ astro il sole che le dà luce. Il eh. Beulé suppone
impresse queste monete da Aristione con gli oggetti
preziosi de’ sacrarli di Atene da lui depredali e squa-
gliati ; ma forse a ciò bastavano quelli eh’ egli avea
seco portati da Deio ( Appian. Milhr. 28 ).
EAAT, EXE. Busto del sole di prospetto.
Il eh. Beulé vi ravvisa un’ alleanza di Atene con
Rodi; ma il Sole avea culto e sacerdoti anche in Atene
Miiller , Min. Poliad. p. 15 : C. 1. Gr. n. 494 ) ,
e Glauco o qualcuno de’suoi maggiori poterono avere
partecipato a quel sacerdozio.
AHMEAX , EPMOKAHX. Ornamento Isiaco so-
vrapposto a due spighe.
AHMEAX , KAAAIKPATIAHX. Cerere tutulala
stante di prospetto con due spighe nella d. e con lo scet-
tro nella s.
Io già riferii ambedue questi simboli al primo ma-
gistrato AHMEAX in riguardo a Demetrio figlio di
Demetrio sacerdote d’Iside in Deio soggetta ad Alene
( C. 1. Gr. n. 2298 ). Ora il eh. I^ulé ravvisa an-
eli’ egli ne’ due simboli sovra descritti Iside identifi-

cata con Cerere, ÀHMHTIIP;ma nega che AHMEAX
dirsi possa vezzeggiativo di AHMHTPIOX. Eppure
il dotto mio censore era tenuto a sapere, che il dot-
tissimo suo Letronne ( Journ. des Savants 1846 p.
114) pose AHMAX come accorciamento di AHMH-
TPIOX , e si fondandosi sopra 1’ autorità dell’ antico
scoliaste di Platone ( Polit. p. 937 ). Egli asserisce ,
che le lettere r p nel nome Ar^-r^p sono sostanzia-
li, nè ponno sopprimersi per accorciamento; ma non
avrebbe ciò asseveralo , se pure avesse avvertilo che
Ar^rp^p si chiamò anche Atjjàw e A^w (Suidas s. v.
cf. Lobeck , Aglaopham. p. 822 ). Indire , egli si
trova mollo imbarazzato a render ragione del nome
di un terzo magistrato AHMHOTAI , che gli parve
doversi rimulare in Aiqpu/X^s, dopo di avere prima
rettamente letto A^fxyjofX/^s, che altro non è che un
vezzeggiativo derivato da Arijxrp'potXos, Av^rpouXo/,
nome di certi anni in onore di Cerere denominala an-
che odXos ( Alhenaeus, XIV, p. 618 E ).
AHMHTPIOX , ArAQinnoX. Pilei aslriferi e
laureati dei Dioscuri.
In un’ iscrizione di Deio ( C. I. Gr. n. 2270 ) tro-
vasi memoralo un Etfoodkos figliuolo di AHMH-
TPIOX sacerdote TUM MErAAI2N 0EI2N ; ond’io
congetturai che il Demetrio primo magistrato discendes-
se da quella famiglia sacerdotale di Atene in Deio, e per-
ciò ponesse i pilei de’ Dioscuri in queste sue monete.
Ora il Beulé ricorda quella mia congettura in aria di
scherno, quasi che Deio non avesse nulla che fare con
Atene. Ma dovea pur egli sapere, che nell’ olimpiade
153, 2, Deio fu dai Romani data in possesso agli Ate-
niesi, e che quel Demetrio sacerdote degli Dei Magni
in Deio era Ateniese, e sì del nobilissimo demo Mara-
tonio. Egli, riferendo il simbolo al secondo magistra-
to, fece quivi la scoperta di una bella allusione de pi-
lei al nome ArA0HinOX avvertendo come i Dio-
scuri furono eccellenti domatori di cavalli; ma pur lo
prego a bene considerare, che i pilei non sono mica
cavalli.
(continua) Cavedoni.

Cav. Giulio Minervini—Editore

Tipografia di Giuseppe Cataneo
 
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