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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 170 (Giugno 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0170
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160 —

£ stata trovata fra le pietre che costituivano il se-
polcro di questa famiglia in luogo poco discosto dalla
chiesa di S. Giovanni degli Staffoli, ove l’ho copiata.
I figli d’Arrunzio Sabino prendono il nome dalla loro
madre stata liberta di un Publio Iegio, ovvero di una
Iegia figlia di Publio. 11 padre che era cittadino ro-
mano , e forse ingenuo, non tenne Cipride in luogo
di moglie legale, sebbene il potesse, concedendoglielo
la legge papia poppea. Sembra che Arrunzio abbia
ottenuto di poi per alcuna via legale la cittadinanza
alla sua Cipride, non appellando questa il prenome
di alcun patrono. La prima delle tre figlie poi unisce
al nome Iegia il cognome del padre.
2.

Edita dal Martelli n. 37, e più correttamente tra-
scritta dal eh. Leosini che e seguito dal Mommsen
(I. N. n. 5722). L’ ho copiala in casa Mozzetti alle
Pagliare. Di Galli possiamo contare altri monumenti,
se è probabile che i Volesedii di Carsioli assumessero
il cognome Gallus dalla nazione donde erano origi-
narli. Il SAL della lapida di Tagliacozzo (l.N. 5661)
aggiunto al cognome GALLVS conferisce da sua
parte a confermare le memorie di Galli, essendo noto
che i Salassi furono numerati fra i Galli della Cisal-
pina. La paleografia poi la fa montare ai primi anni
del secolo ottavo. Aggiungasi il culto dell’Èrcole che
pare prenda il nome dal popolo medesimo nella epi-
grafe veduta da me in casa del coltissimo mio amico
sig. D. Filippo Mastroddi ( cf. I. N. 5614):

ADIVS
T • FAD1VS
AVLl
EX TE
L - FAD
Il Martelli n. 22, ed il Mommsen da lui, ma fra le
false 871. Il Martelli legge a lin. 3 AVEI invece di
AVLI. L’epigrafe è collocata assai alta sulla facciata
del campanile delle Monache di Borgo S. Pietro ; vi
montai colla scala , ma con poco frutto.
3.

T • CAMERE) • T • L
APTO
CVLT • HERC
SALA
Avverto che negli indici delle Iscr. Neapol. non ha
avuto luogo il popolo dei Salassi, e che SALA fu la-
sciato senza interpretazione veruna.
5.
FIC SOSTM'EO fPRIFPAET
COS

In fistula di piombo, ora nel Museo Borbonico, si
legge : T • SELLVSI • CERTI. L’ha pubblicata il Car-
dinali Iscr. Ant. ined. 136(cf.I,N.L.1829, 11) dalla
quale epigrafe si conferma la lezione della insigne la-
pida Clilernina pubblicata dal Martelli.
4.
P’PESCEN1
P • T • L • HILARVS
NATIONE
GALLVS

Bollo trovato agli Staffoli ora in Colle della Sponga
in casa Martelli. Di questo bollo il Borghesi ha dato
l’illustrazione in una lettera che ho stampata nel Bull.
Napol. II, 35. Credo il prenome di Prifernio essersi
omesso, quantunque il Borghesi abbia stimato che la
linea f debba leggersi T: a’ miei occhi esso è piutto-
sto un segno di divisione. L’epigrafe si legge.
Figulina) Sost(eniana) M(arci) Te(renlii) O(rien-
tis) ( o altro cognome simile ) Pri([ernio) Paet(o)
(continua) Garrucci.


Cav. Giulio Minervini—Editore

Tipografia di Giuseppe Cataxeo
 
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