lìti
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
erano avvenuti per la massima parte al di fuori della linea
dell'aggere di Servio Tullio, ed erano frutto delle escavazioni
operate verso il Castro Pretorio e le regioni adiacenti. Eagionai
ancora di alcune osservazioni e di alcuni saggi di rozze terrecotte
rinvenute presso le mura serviane a villa Caserta. Risultò da
quell'analisi che le antichità primitive apparivano sempre entro
e sopra uno strato di terra argillosa giallastra, che era il primo
letto vergine del colle ossia il primo banco formato dalla natura
e non dagli scarichi accumulati ivi dalla mano dell'uomo. Addi-
tai quello strato sottostare poco al livello odierno del suolo
nella regione della villa Caserta, e trovarsi invece profondamente
nascosto verso il Castro Pretorio. Ciò indicavami, che la sommità
naturale del colle era circa nella linea dell'aggere Serviano e
che discendeva dolcemente verso il nord-est. La qualità degli
oggetti trovati ed i gruppi che essi formavano, non che il modo
di loro giacitura, facevanmi allora concludere, che si erano prin-
cipalmente esplorati luoghi di abitazioni ossia fondi di capanne.
Esaminati poi i caratteri archeologici elei monumenti rin-
venuti, conclusi che rappresentavano, salvo poche differenze, il
periodo della industria medesima caratterizzata fra noi dal
vasellame rozzo e primitivo detto laziale, e nell'Etruria Cir-
cumpadana incirca dalla necropoli di Villano va, e più o meno
anche da una parte delle terremare dell'Emilia. Ma in Roma
questa specie di antichità trovavasi a contatto con monumenti,
la cui storia conosciuta dovea riflettere molta luce sulla oscurità
propria di sì remota suppellettile. I muti e rozzi cimeli arcaici
romani provengono dal terreno stesso, sul quale stendevansi
le celeberrime mura erette da Servio. Quindi nell'illustrarli fu
prima mia cura di esaminarne i rapporti con quel colossale recinto
anche esso arcaico, ma noto monumento romano. Dichiarai così
che le mura serviane sorgevano sullo strato medesimo che con-
teneva i rozzi manufatti. In quel primo esame però non potei
constatare se le porzioni di strato, che verticalmente soggiacevano
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
erano avvenuti per la massima parte al di fuori della linea
dell'aggere di Servio Tullio, ed erano frutto delle escavazioni
operate verso il Castro Pretorio e le regioni adiacenti. Eagionai
ancora di alcune osservazioni e di alcuni saggi di rozze terrecotte
rinvenute presso le mura serviane a villa Caserta. Risultò da
quell'analisi che le antichità primitive apparivano sempre entro
e sopra uno strato di terra argillosa giallastra, che era il primo
letto vergine del colle ossia il primo banco formato dalla natura
e non dagli scarichi accumulati ivi dalla mano dell'uomo. Addi-
tai quello strato sottostare poco al livello odierno del suolo
nella regione della villa Caserta, e trovarsi invece profondamente
nascosto verso il Castro Pretorio. Ciò indicavami, che la sommità
naturale del colle era circa nella linea dell'aggere Serviano e
che discendeva dolcemente verso il nord-est. La qualità degli
oggetti trovati ed i gruppi che essi formavano, non che il modo
di loro giacitura, facevanmi allora concludere, che si erano prin-
cipalmente esplorati luoghi di abitazioni ossia fondi di capanne.
Esaminati poi i caratteri archeologici elei monumenti rin-
venuti, conclusi che rappresentavano, salvo poche differenze, il
periodo della industria medesima caratterizzata fra noi dal
vasellame rozzo e primitivo detto laziale, e nell'Etruria Cir-
cumpadana incirca dalla necropoli di Villano va, e più o meno
anche da una parte delle terremare dell'Emilia. Ma in Roma
questa specie di antichità trovavasi a contatto con monumenti,
la cui storia conosciuta dovea riflettere molta luce sulla oscurità
propria di sì remota suppellettile. I muti e rozzi cimeli arcaici
romani provengono dal terreno stesso, sul quale stendevansi
le celeberrime mura erette da Servio. Quindi nell'illustrarli fu
prima mia cura di esaminarne i rapporti con quel colossale recinto
anche esso arcaico, ma noto monumento romano. Dichiarai così
che le mura serviane sorgevano sullo strato medesimo che con-
teneva i rozzi manufatti. In quel primo esame però non potei
constatare se le porzioni di strato, che verticalmente soggiacevano