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BULLETT'NO DELLA COMMISSIONE
utensili, massime di bronzo, caratterizzavano l'epoca remotissima
di quel sepolcreto.
Tale scoperta rettamente interpretata dal Lanciani non con-
tradiceva punto a ciò che io avea dedotto dalle osservazioni del
1874. Imperocché, come ho sopra avvertito, io ragionai dei gruppi
d1 oggetti rinvenuti presso il Castro pretorio, che è assai lontano
dalla villa Caserta. Intorno poi a questo luogo io riferii soltanto
l'esame della prossimità dello strato vergine e l'esperienza di
trovamenti superficiali ivi avvenuti di frantumi, di terrecotte
rozze e di armi in pietra. Resta dunque chiarito dalla verifi-
cata esistenza di tante tombe arcaiche presso la villa Caserta,
che questo era il luogo della necropoli e che probabilmente
verso il Castro pretorio, ove il terreno era più prossimo ad un
corso di acqua, stava il gruppo delle abitazioni. Abbiamo adunque
così conosciuto una prima partizione della topografia arcaica
esquilina, vedendo assegnata l'altura alle tombe ed il declivio
più probabilmente alle dimore. Mi basta qui aver definito questa
distinzione fra le due regioni che abbiamo esaminato; e mi astengo
dall'analizzare di più le relazioni di queste due regioni con le
mura di Servio, e sopra tutto evito di addentrarmi nell'analisi
delle forme dei sepolcri e di quanto altro può riferirsi allo studio
di questa positiva necropoli arcaica del suolo romano. Debbono
ambedue questi accennati punti servire di argomento per speciali
trattazioni.
Vero è che da quanto sono per dire apparirà manifesto, che
il deposito di stoviglie da descrivere apparteneva alla necropoli,
e perciò di questa dovrei ragionare; ma poiché nel presente
articolo voglio soltanto considerarlo come gruppo o collezione
tipica di oggetti rappresentanti la contemporaneità di parecchie
famiglie di utensili diversissime fra loro, mi basta aver a grandi
tratti stabilito i punti principali relativi alla topografia, rimet-
tendo ogni altra discussione ai parecchi trattati, a' quali ho dovuto
necessariamente fare allusione.
BULLETT'NO DELLA COMMISSIONE
utensili, massime di bronzo, caratterizzavano l'epoca remotissima
di quel sepolcreto.
Tale scoperta rettamente interpretata dal Lanciani non con-
tradiceva punto a ciò che io avea dedotto dalle osservazioni del
1874. Imperocché, come ho sopra avvertito, io ragionai dei gruppi
d1 oggetti rinvenuti presso il Castro pretorio, che è assai lontano
dalla villa Caserta. Intorno poi a questo luogo io riferii soltanto
l'esame della prossimità dello strato vergine e l'esperienza di
trovamenti superficiali ivi avvenuti di frantumi, di terrecotte
rozze e di armi in pietra. Resta dunque chiarito dalla verifi-
cata esistenza di tante tombe arcaiche presso la villa Caserta,
che questo era il luogo della necropoli e che probabilmente
verso il Castro pretorio, ove il terreno era più prossimo ad un
corso di acqua, stava il gruppo delle abitazioni. Abbiamo adunque
così conosciuto una prima partizione della topografia arcaica
esquilina, vedendo assegnata l'altura alle tombe ed il declivio
più probabilmente alle dimore. Mi basta qui aver definito questa
distinzione fra le due regioni che abbiamo esaminato; e mi astengo
dall'analizzare di più le relazioni di queste due regioni con le
mura di Servio, e sopra tutto evito di addentrarmi nell'analisi
delle forme dei sepolcri e di quanto altro può riferirsi allo studio
di questa positiva necropoli arcaica del suolo romano. Debbono
ambedue questi accennati punti servire di argomento per speciali
trattazioni.
Vero è che da quanto sono per dire apparirà manifesto, che
il deposito di stoviglie da descrivere apparteneva alla necropoli,
e perciò di questa dovrei ragionare; ma poiché nel presente
articolo voglio soltanto considerarlo come gruppo o collezione
tipica di oggetti rappresentanti la contemporaneità di parecchie
famiglie di utensili diversissime fra loro, mi basta aver a grandi
tratti stabilito i punti principali relativi alla topografia, rimet-
tendo ogni altra discussione ai parecchi trattati, a' quali ho dovuto
necessariamente fare allusione.