156
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
se ne discosta alcun poco piega all'auranitico, secondo l'alfabeto
presentato dallo stesso chiarissimo prof. Francesco Lenormant'.
La lettura di quattro fra le sei parole che la compongono
poco lascia a dubitare, e noi le trascriviamo qui negli ordinari
caratteri ebraici :
......rojtf
Monumentum [labili filii.....Anubathi......
La voce yj^ è noto principio di iscrizioni semitiche. Si può
vedere in due africane di Costantina e di Lambesa \ in alcune
giudaiche3, in varie auranitiche'* e ancora in due palmirene'.
Questa voce, che originalmente significa animo, passata già di
buon ora a significare la persona, rappresentò poco dopo ancora
la memoria di un defonto, e il monumento, che la ricorda'1.
Nella Scrittura de' Maccabei risponde al greco nvpocu.'tòag e al
pyramidas del Volgato: nelle iscrizioni del Voglie auranitica
prima e palmirena sessantatre, che sono bilingui greco-semitiche,
si raffronta allo y.x(a[xat e alla utvjXvj. Nelle africane del Levy.
che sono latino-palmirene, non ha voce latina direttamente cor-
rispondente, ma vi si trova il D. M. di Sirico e Moqimo. Ancor
nella nostra è eguale il confronto delle frasi; il che forma un
grazioso parallelo, se si consideri la etimologia e il significato
primo della voce -^3^ e dei latini manes.
Nella seconda voce «Habibi» sotto il primo •> è una coda, che
osservata superficialmente potrebbe sembrare prolungamento della
1 Lenorm. 0. c. ivi Tav. XIII. ;
- Levy 0. e XIX. 1, 2.
3 Chwolson Hebraìscli. Grabschr. I, IX.
' Voglie 0. c. cap. II, 1 e ivi pag. 20; cap. III. 10, 11.
5 Vogué 0. c. cap. I. 31, 63.
6 1.° Macc. XIII. 28. versione siriaca.
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
se ne discosta alcun poco piega all'auranitico, secondo l'alfabeto
presentato dallo stesso chiarissimo prof. Francesco Lenormant'.
La lettura di quattro fra le sei parole che la compongono
poco lascia a dubitare, e noi le trascriviamo qui negli ordinari
caratteri ebraici :
......rojtf
Monumentum [labili filii.....Anubathi......
La voce yj^ è noto principio di iscrizioni semitiche. Si può
vedere in due africane di Costantina e di Lambesa \ in alcune
giudaiche3, in varie auranitiche'* e ancora in due palmirene'.
Questa voce, che originalmente significa animo, passata già di
buon ora a significare la persona, rappresentò poco dopo ancora
la memoria di un defonto, e il monumento, che la ricorda'1.
Nella Scrittura de' Maccabei risponde al greco nvpocu.'tòag e al
pyramidas del Volgato: nelle iscrizioni del Voglie auranitica
prima e palmirena sessantatre, che sono bilingui greco-semitiche,
si raffronta allo y.x(a[xat e alla utvjXvj. Nelle africane del Levy.
che sono latino-palmirene, non ha voce latina direttamente cor-
rispondente, ma vi si trova il D. M. di Sirico e Moqimo. Ancor
nella nostra è eguale il confronto delle frasi; il che forma un
grazioso parallelo, se si consideri la etimologia e il significato
primo della voce -^3^ e dei latini manes.
Nella seconda voce «Habibi» sotto il primo •> è una coda, che
osservata superficialmente potrebbe sembrare prolungamento della
1 Lenorm. 0. c. ivi Tav. XIII. ;
- Levy 0. e XIX. 1, 2.
3 Chwolson Hebraìscli. Grabschr. I, IX.
' Voglie 0. c. cap. II, 1 e ivi pag. 20; cap. III. 10, 11.
5 Vogué 0. c. cap. I. 31, 63.
6 1.° Macc. XIII. 28. versione siriaca.