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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 7.1879

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Lenormant, François: Tre monumenti caldei ed assiri di collezioni romane
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https://doi.org/10.11588/diglit.13207#0035
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ARCHEOLOGICA COMUNALE

33

III.

L' ultimo monumento che mi resta a dichiarare non porta
una data dei tempi della più miracolosa antichità del primo im-
pero caldeo. Esso è un monumento d'Assiria, che mostra nel suo
stile d'arte l'epoca del più felice periodo della grandezza ninivita,
cioè dei secoli che corsero dal IX al VII avanti l'èra cristiana.

È un cilindro di ematite, assai fine d'intaglio, che appar-
tiene alla duchessa di Sermoneta, e che la nobil donna lasciò
a mia disposizione con quella gentilezza che le è propria, onde il
facessi noto al pubblico erudito. Esso fu portato da Mossili, or
son pochi anni, unito ad altri cilindri di minore importanza, dal
fratello di lei, 1' onorevole Evelyn Ellis, che fu guidato nel
suo acquisto dal non mai abbastanza compianto Giorgio Smith.
Io non esito ad affermare, che la rappresentanza scolpitavi lo
rende un de' più pregevoli cilindri delle collezioni europee.

L'iscrizione è nella lingua assira semitica. Come in tutti
i monumenti simigiianti, per una affettazione di arcaismo, che
non basta per altro ad ingannare circa la vera data del monu-
mento, vi fu adoperato un tipo di scrittura arcaica, pressoché iera-
tica. La formula è la usitata comunemente. Il nome del perso-
naggio che lo usava per sigillo, seguito dal nome del suo padre
e dalla menzione di una divinità, di cui si dichiara servidore,
ponendosi con ciò sotto la tutela di quella. Trascritta in carat-
teri cuneiformi di più recente tipo l'iscrizione si legge:

Sellini — al»al Samsu-iddiu — arad AN NIN SI AN NA.

cioè Selibu figlio di Samsu-iddin servo del pianeta Venere.

' Tav. VI fig. 3.
 
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