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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 18.1890

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: La cloaca massima
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https://doi.org/10.11588/diglit.13632#0105

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La cloaca massima

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LA CLOACA MASSIMA

(Tav. VII, Vili).

Nei primi mesi del decorso anno 1889, quando gli scavi
del foro di Augusto, descritti nel Bullettino dello stesso anno
pag. 29 e 73, erano quasi giunti al termine divisato, fu facile
avvedersi, che se non si fosse subito provveduto allo scolo rego-
lare delle acque sorgive e pluviali, sarebbe presto ritornato a
vita l'antico pantano, donde aveva tratto il nome la contrada vi-
cina. L'incarico di studiare il progetto di prosciugamento fu affi-
dato dalla Amministra/ione comunale al chiaro ingegnere sig.
cav. Pietro Narducci, il quale da tanti anni va investigando il
sottosuolo di Roma, e scoprendo continuamente nuovi ed impor-
tanti fatti relativi alle antiche cloache. Il punto di partenza dello
ricerche si aveva nella scheda fiorentina u. 087 di Salvestro Pe-
ruzzi, nella quale, disegnandosi la porlicus apsidata dei cataloghi,
alla estremità orientale del foro Transitorio, nel sito preciso
nel quale la via di Tor de' Conti divido la casa Vitali dalla
chiesuola dei ss. Quirico e Giulitta, vi si nota : huc con/luebant
aquae de vicinis montibus, s. Viminalis, Quirinali^ et Esqui-
liis — hic est magna cloaca quae vadit ad fontem S. Georgii
usque. La prima postilla si riferisce senza dubbio al pantano
ove impaludavano lo acque del bacino argiletano e suburano, non
ancora prosciugato dal pontefice Pio V (cf. Bullettino 1889 p. 30):
la seconda alla scoperta di fatto di un tronco della cloaca mas-

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