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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 18.1890

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Duhn, Friedrich von: La " Venere" dell'Esquilino
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https://doi.org/10.11588/diglit.13632#0056

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La « Venere » delVEsquilino

LA « VENERE » DELL'ESQUILINO

Unii, della Comm. arch. coni. Ili tav.III-V. —Gaz. archcol. 1877, tav. XXIII.

(Tav. III e IV).

Mi ricordo con piacere, essendomi trovato allora in Roma,
del particola!- interesse, che destava quella singolare opera d'arte
che è la « Venere » dell' Esquilino, quando occupò il suo posto
d'onore nell'antico Museo capitolino, e dal 25 febbraio 1876 in
poi nell'ottagono del nuovo Museo nel palazzo dei Conservatori.
Veniva per ammirarla — nò, per curiosarla, per studiarla, per
indurla ad ima risposta qualsiasi sul suo stato civile, — chiunque
calpestava il suolo dell'eterna città, come letterato, come dilettante,
come artista, o come archeologo del mestiere. Fuvvi chi la di-
chiarò mia fanciulla qualunque, raffigurata da un artista secondo
u u modello vivente, che gli si fosse presentato tal quale nel suo
studio Romano; chi, ricercandone un significato più confacente
al genio antico, in essa ravvisò una eroina; chi, finalmente —
appoggiandosi sul fatto indiscutibile, che tanto questa figura,
quanto una buona parte delle Veneri, che stanno più o meno
direttamente alla coda della Venero Cnidia di Prassitelc, sono
ignudo, perchè in procinto di entrare nel bagno, o in atto di
uscirne — la prese per una Venero addirittura. La vinse que-
st'ultimo parere, che trovò la sua più ampia esposizione e difesa
in una giudiziosa Memoria inserita dal eh. direttore di questo
Bullettino nel voi: III p. 16-2S della citata pubblicazione.
 
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