Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (20.1892)

Non è senza importanza notare, che due altri monumenti
del secolo quarto sono stati recentemente trovati nello stesso
luogo, cioè il collare di servo fuggitivo con la menzione della
domus pulverata (cfr. Bull. 1892 p. 12); e l'iscrizione del pon-
ti f ex Hercidis et rector decuriae Herculeae, che fece lavori in
un pubblico edificio, forse sacro (ibid. p. 57). Tali monumenti
attestano che in questo luogo, almeno fino alla seconda metà
del quarto secolo, sorgevano importanti edilizi di carattere pub-
blico; ai quali dovevano appartenere i grandiosi avanzi di co-
struzioni ed i frammenti di decorazioni marmoree e di scolture,
che quivi sono stati rimessi all'aperto.

Nella demolizione dei fabbricati, che sorgevano sulla riva
sinistra del Tevere, presso la chiesa di s. Giovanni dei Fioren-
tini, sono stati trovati due frammenti di una grande tavola di
marmo bigio, sui quali si legge:

L'iscrizione era incisa in due sole linee, siccome dimo-
strano i margini superiore ed inferiore della pietra, privi di
scrittura. Il eh. prof. Bormann (cf. Notizie degli scavi 1891
p. 90) vi riconobbe una dedicazione ad Agrippa Postumo, e giu-
stamente propose di reintegrare l'epigrafe:

cioè: M(arco) Agrippae, M(arci) f(ilio), Augusti n(epoti).

Costui nacque da Giulia, figlia di Augusto e moglie di
M. Agrippa, nell'anno 742, poco dopo la morte del padre, e

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